Coco Gauff in versione guerriera allo US Open, ma ora c'è Osaka

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Coco Gauff in versione guerriera allo US Open, ma ora c’è Osaka

La 15enne non brilla contro Babos, ma nella lotta esce vittoriosa e guadagna un altro terzo turno Slam: “Naomi è straordinaria, giocare in doppio mi aiuterà a trovare il ritmo. Voglio vincere”

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Coco Gauff - US Open 2019 (foto via Twitter, @usopen)
 

Spazio sponsorizzato da Barilla

Sul finire della quarta giornata degli US Open un Louis Armstrong Stadium gremito ha accompagnato Cori Gauff alla seconda vittoria nel torneo. La teenager originaria della Florida ha prevalso sulla qualificata Babos dopo due ore e 22 minuti esaltando la folla. “Mi sentivo come se fossi Golden State in gara 7″ ha detto dopo la partita, quasi sorpresa dall’enorme sostegno della sua gente che con tutta probabilità sarà ancora più appassionata nel match di terzo round contro la campionessa in carica Naomi Osaka.

6-2 4-6 6-4 il punteggio finale, con l’avvio tutto in favore di Coco e il secondo set appannaggio dell’ungherese. Nel terzo set entrambe hanno mantenuto il servizio seppur con qualche patema (Gauff ha salvato quattro palle break) fino al 5-4, quando è stata la 15enne a piazzare il break decisivo e a liberare un’esultanza veemente. Nei due Slam sinora giocati ha raggiunto in entrambi gli appuntamenti il terzo turno e qui a New York è la più giovane a raggiungere questa fase del torneo dal 1996, quando a farlo fu Anna Kournikova. “Mi sentivo meno nervosa rispetto al primo turno” ha commentato Gauff. “Quando metti piede per la prima volta sull’Armstrong ti senti nervosa. Sono contenta di aver superato il primo turno, oggi sapevo cosa aspettarmi e sono arrivata più preparata”.

 

Con tutta probabilità sabato farà anche il suo esordio sull’Arthur Ashe, vista la caratura della sua prossima avversaria. Chissà quante altre sue coetanee possono vantarsi di aver giocato sia sul Centrale di Wimbledon che sull’Arthur Ashe… Coco è consapevole dell’importanza del prossimo match: “Sono quasi sicura che giocheremo sull’Ashe o sull’Armstrong, l’orario per me è indifferente. Sarò contenta della programmazione in ogni caso, ma penso che se non ci metteranno sull’Arthur Ashe andremo almeno sull’Armstrong, ne sono sicura”.

Cosa aspettarsi dalla partita con Osaka? Di sicuro l’attenzione mediatica nei confronti di Gauff, già piuttosto esasperata nei giorni scorsi negli States, verrà amplificata creando un’attesa febbrile insolita per un match di terzo turno e la teenager potrebbe non beneficarne. Voglio solo divertirmi e godermi la sfida ha detto al contrario Coco. “Lei è una giocatrice incredibile, campionessa in carica, vincitrice di due Slam e numero uno del mondo a soli 21 anni. Siamo entrambe giovani, ma io di più. Sono curiosa di vedere come andrà la partita. E ovviamente voglio vincere“.

Naomi e Coco si conoscono già abbastanza bene nonostante non abbiano mai giocato l’una contro l’altra prima della sfida di sabato. Quando avevo 13 anni mi sono allenata con Naomi al Miami Open ricorda Gauff. “Ero piuttosto nervosa perché lei doveva preparare una partita, ma sono riuscita a tenere la palla in gioco e a non rovinare il suo allenamento. Naomi è una persona dolcissima, ci siamo viste ormai diverse volte, ha anche una grande famiglia. Mio padre conosce bene il suo, parlano molto spesso. La madre è una delle persone più carine in assoluto”.

Prima di affrontare la sfida con Osaka, Coco si concentrerà sul doppio, dove farà il suo esordio nel torneo insieme a Cathy McNally, che ha giocato due set alla pari con Serena Williams in singolare. “Giocare il doppio mi aiuterà. È un tipo di gioco diverso e puoi allenare bene la volée e la risposta al servizio. Penso che mi preparerà al meglio per Naomi perché lei colpisce molto forte e nel doppio si gioca a un ritmo più alto rispetto al singolare“.

Il tabellone femminile completo (con tutti i risultati aggiornati)

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Ufficiale: da quest’anno lo US Open in chiaro

SuperTennis trasmetterà l’ultimo Slam stagionale in chiaro gratuitamente, dopo oltre trent’anni

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Grandstand - US Open 2022 (foto Twitter @atptour)

Come già preannunciato la settimana scorsa, lo US Open torna in chiaro sulla televisione italiana dopo 34 anni. Il canale televisivo SuperTennis gestito dalla Federazione Italiana Tennis e Padel annuncia di aver trovato l’accordo con la United States Tennis Association (la federtennis statunitense) per acquistare in esclusiva tutti i diritti media dello US Open, in un accordo pluriennale. Nel comunicato si legge che: “SuperTennis trasmetterà i match più importanti sia in diretta che in differita nell’arco delle 24 ore, mentre, in aggiunta, la piattaforma digitale SuperTenniX darà ai tesserati FITP e ai propri abbonati la possibilità di vedere tutte le partite del torneo in streaming”.

SuperTennis è visibile sul canale 64 del digitale terrestre e sul canale 212 di Sky Sport. SuperTenniX è scaricabile da Google Play, Apple Store e Prime Video ed è visibile gratuitamente da tutti i tesserati FITP o a pagamento dai non tesserati. L’abbonamento costa 3,99 euro al mese o 34,99 all’anno.

“La Federazione Italiana Tennis e Padel prosegue nella sua politica di sviluppo attraverso la promozione del Grande Tennis nel nostro Paese – ha commentato il Presidente Angelo BinaghiDopo aver fondato, 15 anni fa, il canale SuperTennis, riportando così il nostro sport nelle case di tutti gli italiani, e dopo aver riaperto una finestra in chiaro su Wimbledon, siamo ora orgogliosi di mettere a disposizione di tutta la vasta platea degli appassionati tricolori un altro dei quattro tornei più importanti del mondo. Gli US Open sono una delle competizioni che di recente ci hanno regalato le migliori soddisfazioni, inclusa la storica finale del 2015 vinta da Flavia Pennetta su Roberta Vinci, e, qualora questa fresca tradizione venga riaffermata nei prossimi anni sotto gli occhi del grande pubblico televisivo nazionale, ritengo che SuperTennis possa così contribuire non solo a promuovere vieppiù il tennis ma anche a incentivare i nostri giocatori a migliorarsi e a guadagnare in popolarità”.

 

Kirsten Corio, Chief Commercial Officer, USTA: “SuperTennis ha dimostrato di essere una fidata casa dello sport in Italia. Con così tanti giocatori italiani in questa nuova generazione di astri nascenti, è il momento ideale per dare il via a questa nuova collaborazione. Non vediamo l’ora di iniziare il lavoro a fianco di SuperTennis, con il comune obiettivo di accrescere sempre più la visibilità dello US Open”.

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Jake Garner sarà il nuovo giudice arbitro dello US Open

L’ex giudice di sedia Jake Garner è stato nominato referee dello Slam newyorchese a partire da quest’anno

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Arthur Ashe Stadium - US Open 2021 (foto Twitter @usta)

L’ex giudice di sedia Jake Garner è stato nominato dalla USTA referee (giudice arbitro) dello US Open, un ruolo centrale nella conduzione dell’ultimo Slam dell’anno. A partire dall’edizione 2023, lo statunitense famoso per aver fatto infuriare Roger Federer (durante la finale dello US Open 2009, il campione svizzero contestò animatamente la sua decisione di concedere la verifica elettronica a Del Porto, nonostante la richiesta fosse giunta con un certo ritardo), si occuperà dei sorteggi dei tabelloni, della preparazione del programma giornaliero degli incontri e supervisionerà il lavoro dei suoi ormai ex colleghi arbitri.

Garner è stato giudice di sedia nella cerchia ristrettissima dei possessori del Gold Badge dal 2008 al 2016 e ha condotto ben 18 finali Slam, 4 finali di Coppa Davis, una finale di BJK Cup e la finale maschile dei giochi olimpici di Pechino 2008. In questi anni, ha svolto diversi ruoli (Senior Director, Professional Pathway, Officianting) per conto della USTA, la Federazione del tennis statunitense e l’anno scorso è stato assistente del referee dello US Open, Wayne McKewen che ha ricoperto questo ruolo nel 2021 e nel 2022, che, da quest’anno, sarà Grand Slam Supervisor.

 

“Jake è uno degli arbitri più noti e rispettati al mondo e abbiamo grande fiducia nelle sue capacità e, insieme a Melanie a Andrew, garantirà che lo US Open sia arbitrato ad alti livelli di professionalità e integrità” ha detto la direttrice del torneo Stacey Allaster. Melanie Tabb sarà l’assistente di Garner ed Andrew Walker sarà Chief Umpire del torneo.

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Flash

Il governo USA metterà fine allo stato d’emergenza COVID entro maggio. Via libera per Djokovic?

L’amministrazione Biden sta per approvare una legge per concludere lo stato d’emergenza sanitaria. Potrebbe essere rimosso l’obbligo di vaccinazione per i visitatori

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Novak Djokovic - 2021 US Open (Jed Jacobsohn/USTA)

Il parlamento statunitense sta considerando una proposta di legge chiamata “Pandemic Is Over Act” che si pone come obiettivo quello di mettere fine allo stato di emergenza sanitaria dichiarato quasi tre anni fa a causa dell’epidemia di COVID-19, il New York Times ha pubblicato nella serata di lunedì.

Questa proposta di legge e altre che sono anch’esse al vaglio dell’esecutivo creerebbero le condizioni per passare ad una nuova fase di controllo della pandemia che però non prevederebbe le misure straordinarie che sono state in vigore fino a questo momento. Una volta approvate queste norme, poi, il governo Biden ha lasciato intendere che non estenderà il formale stato di emergenza che al momento dovrebbe scadere il prossimo 11 maggio.

Tra le norme legate all’emergenza sanitaria c’è anche quella che prevede la presentazione del certificato vaccinale per tutti i non americani e non residenti negli USA che vogliano entrare nel Paese, norma che durante l’ultimo anno ha impedito al neo n. 1 del mondo Novak Djokovic di disputare i tre Masters 1000 che si disputano sul territorio statunitense (il BNP Paribas Open di Indian Wells, il Miami Open e il Western&Southern Open di Cincinnati) così come lo US Open a Flushing Meadows.

 

Il prerequisito è tutt’ora in vigore formalmente per tutti i visitatori stranieri che vogliono entrare nel Paese per via aerea, e sostanzialmente anche per chi entra via terra, nonostante la norma non venga ormai più fatta rispettare da qualche tempo ai posti di frontera tra gli USA e il Canada o il Messico. La norma è formalmente in vigore fino al 10 aprile prossimo, anche se naturalmente potrebbe essere estesa o revocata in ogni momento

Tuttavia anche se dovessero essere approvate le leggi per gradualmente rimuovere lo stato di emergenza sanitaria, non è automatico che anche le condizioni per poter entrare negli Stati Uniti come straniero verranno adeguate di conseguenza. È infatti consuetudine imporre condizioni molto più stringenti per gli stranieri che cercano di entrare sul territorio del proprio Stato di quelle che invece vengono imposte ai cittadini dello Stato stesso. In ogni caso, siccome gli USA sono uno dei pochi Paesi che ha mantenuto questo prerequisito che invece è stato fatto decadere in gran parte del pianeta, è verosimile pensare che ci potrebbe essere un adeguamento nel corso dei prossimi mesi che potrebbe spalancare le porte alla partecipazione di Djokovic almeno ai tornei estivi sul cemento americano, dato che sembra improbabile che le cose possano cambiare abbastanza velocemente da permettergli di essere ai nastri di partenza dei tornei del Sunshine Double in marzo.

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