US Open Junior, intervista a Luca Nardi: “Quando gioco, non guardo mai il tabellone”

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US Open Junior, intervista a Luca Nardi: “Quando gioco, non guardo mai il tabellone”

NEW YORK – Il giovane azzurro racconta a Ubitennis le sensazioni dell’esordio Slam, i progetti futuri e qualche curiosità sul proprio carattere

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Luca Nardi - Trofeo Bonfiglio 2019 (foto Francesco Panunzio)
 

da New York, il nostro inviato

Luca Nardi è uno dei giovani più interessanti del tennis italiano. Classe 2003, nativo di Pesaro, a soli 14 anni ha conquistato il primo punto ATP vincendo un match nell’ITF di Sassuolo nel 2018. Oggi inizia la sua prima avventura in un torneo dello Slam, contro la testa di serie numero 4, Jonas Forejtek, che ha già qualche esperienza a livello Challenger.

Cosa si prova ad essere qui e giocare un torneo dello Slam?
L’atmosfera è fantastica, ovunque si parla di tennis. Per me è la prima volta e sono tutti così professionali! Ci trattano davvero bene, è la prima volta che mi sento così, sono contento. A un giovane tennista come me fa bene vivere queste emozioni.

A livello under 14 eri considerato uno dei più forti in Italia ed in Europa, avevi vinto anche un torneo importante. Poi ti sei infortunato.
Sì, ho vinto nel 2017 Les Petits As (un torneo indoor ITF, considerato tra i più importati eventi junior. Giocatori del calibro di Nadal nel 2000, ma anche Gasquet, Hingis, Clijsters hanno vinto il torneo, ndr). Poi a inizio anno mi son fermato per un infortunio. Lavorando molto sul rovescio ogni giorno, ho avuto un affaticamento alla schiena che mi ha condizionato per quasi quattro mesi. Non è stato affatto facile, ma è passato.

Chi è il tuo coach e che programmi hai per il futuro?
Il mio allenatore è Francesco Mendo, è di Padova e io sono nato e cresciuto a Pesaro, ma presto mi trasferirò a Tirrenia. Diciamo che è bello viaggiare, ma perché mi piace molto l’aria di casa quando ritorno! Per me, non è una cosa facile andare via per tanto tempo… però so che è la scelta migliore, per la mia crescita come tennista.
Con la scuola continuerò a casa a Pesaro (Luca frequenta il Marconi di Pesaro, un liceo scientifico con indirizzo sportivo, ndr), in pratica un po’ per corrispondenza ed un po’ privatamente, mi son messo d’accordo con il preside.

Qual è il tuo colpo preferito? E la tua qualità migliore? Preferisci il dritto, il rovescio, sei bravo da fondo…
Sono un giocatore di istinto, mi piacerebbe che la gente pensi questo di me. Mi sento un po’ fuori dagli schemi. A volte provo cose difficili, solo per il gusto di vedere se ci riesco… magari è un po’ rischioso, ma so che se lavorerò duro, riuscirò a migliorare. In generale preferisco il servizio e il dritto, il rovescio per ora mi serve per scambiare ed avere maggiore sicurezza.

Che classifica ITF hai? Quali tornei hai giocato?
Sono al numero 58 (63, in realtà, ndr) e davanti a me ci saranno massimo 5 o 6 ragazzi di sedici anni (sono in effetti sei i classe 2003 che lo precedono nell’ultimo aggiornamento di classifica: i numeri uno e due Mochizuki e Rune, Damm, Kodat, Alcaraz e Medjedovic, ndr). Ho giocato e vinto con tutti, tranne con uno spagnolo che non è qui, Carlos Alcaraz Garcia.
Quest’anno ho giocato a Firenze e a Santa Croce sull’Arno, ma stavo recuperando dall’infortunio e non ho fatto del mio meglio. A Santa Croce ad esempio mi faceva male anche il ginocchio, ma è stato un affaticamento passeggero, una conseguenza dell’infortunio alla schiena. Ho giocato anche il Bonfiglio, mentre ho saltato Prato e Salsomaggiore.

Ho saputo che se devi vedere un match di Nadal o di Kyrgios, scegli quello di Kyrgios… e Federer?
Si, vado a vedere Kyrgios! Federer… va bè, se c’è diciamo che non lo scarto! A parte gli scherzi, posso solo imparare da ogni match che guardo.

Qui nel torneo come sei messo? Hai visto il tabellone?
Se devo essere sincero, non guardo mai il tabellone… non voglio essere presuntuoso eh (sembra scusarsi), ma voglio vedere come mi trovo quando scendo in campo. Sapere come gioca il mio avversario mi aiuterebbe certamente, ma onestamente mi mette anche una certa pressione e voglio giocare il più libero possibile. La sera prima del match, vedo il mio maestro e ne parliamo insieme, mi dice lui chi sarà il mio avversario ed impostiamo la partita.

I tuoi genitori giocavano a tennis? Per quale circolo giochi a Pesaro?
Mio papà giocava a pallanuoto a buon livello. A Pesaro gioco per il TC Baratoff… è un nome strano lo so, credo che si riferisca a qualcuno della nobiltà, forse un Conte… non lo so, non mi ricordo il nome!

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