Shanghai, Federer depenna Ramos-Viñolas dalla lista dei cattivi

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Shanghai, Federer depenna Ramos-Viñolas dalla lista dei cattivi

Roger soffre un po’ nel secondo parziale, ma si prende la rivincita della sfida del 2015 tornando avanti negli head-to-head con lo spagnolo. Medvedev ancora rullo compressore

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Roger Federer - Shanghai 2019 (foto via Twitter, @SH_RolexMasters)
 

Roger Federer torna a disputare un torneo dopo la “schienata” allo US Open e la parentesi della Laver Cup e supera in due set Albert Ramos-Viñolas che, nello stesso arco di tempo, ha raggiunto due semifinali a livello Challenger, un’altra a Zhuhai, poi si è riposato perdendo da Felix Auger-Aliassime a Pechino. È una sfida con Roger chiaro favorito sulla carta e ancor più su questa superficie piuttosto veloce, favorito come lo era quattro anni fa. Allora, però, vinse Albert nonostante un’occhiata alle statistiche di fine match facesse (e tuttora faccia) pensare a una passeggiata svizzera. Grazie a quella vittoria, il catalano pareggiò la sconfitta nettissima patita a Wimbledon due anni prima, iscrivendo il proprio nome nella lista di chi non ha un saldo negativo nei confronti del fenomeno di Basilea – sono undici quelli attualmente in attività. In questa rivincita, il piano di Federer è semplice: giocare come nel 2015 o anche con numeri peggiori, vincendo però l’ultimo punto. Ramos ha battuto Cilic al primo turno prendendo intanto confidenza con la superficie e, forse, pensa che non sarebbe male raccontare ai nipotini del suo H2H positivo contro una leggenda. O già al ritorno in Spagna agli amici davanti a qualche tapas, purché senza glutine, lattosio o uova per via delle sue intolleranze. Oggi, però, a provocargli mal di pancia è soprattutto il servizio di Roger, mai costretto a fronteggiare palle break.

IL PRIMO SET – Federer sceglie di rispondere e lo fa anche bene, arrivando subito a giocarsi due palle break da sinistra nonostante un paio di dritti comodi sbagliati. Come nella migliore tradizione svizzera, l’occasione sfuma, con il fondamentale del lato destro preoccupante protagonista in negativo. Ramos fa quello che ci si aspetta, vale a dire usare il suo gancio mancino per cercare l’angolo del rovescio avversario (scelta discutibile, visto che funziona decisamente bene), almeno nei propri turni di battuta perché in quelli di Federer non si gioca. Il trentunenne di Barcellona regala troppi punti per chi si propone di giocare in contenimento e lo strappo arriva al quinto gioco: dopo un’altra opportunità mancata di nuovo con un errore – stavolta forzato – di dritto, è lo stesso colpo a portargli quel break e anche il successivo che vale il 5-2. Un passantone di Albert nega il perfect set in battuta a Federer che, allora, può anche permettersi di sbagliare una volée prima di chiudere il parziale in poco più di mezz’ora.

ECCO LO SPAGNOLO – Ramos-Viñolas riparte più centrato nei propri turni di battuta, mentre al quarto game arriva finalmente a “40” in risposta, ma un numero spettacolare a rete del numero 3 del mondo gli nega il vantaggio esterno. Limitando i gratuiti e con una resa del servizio salita vertiginosamente, lo spagnolo non lascia spazio a Federer per girare gli scambi a proprio favore nonostante il dritto abbia cominciato a funzionare e il tie-break arriva inevitabile. Il servizio e volée sbagliata del secondo punto dà il vantaggio iniziale a Ramos che, un po’ per propria colpa un po’ per meriti dell’altro a rete, manca il 3-0. La tensione è però palpabile dal lato svizzero e lo testimoniano tre brutti errori di rovescio (fondamentale nettamente calato nella seconda partita), ma Federer recupera il mini-break attaccando la rete con un efficace dritto verso il rovescio di Albert e, allo stesso modo, trasforma il primo match point.

Per un esordio che portava con sé anche implicazioni psicologiche e davanti a un avversario che a Shanghai ha percentuali insospettabilmente più alte rispetto alla sua media sul duro (addirittura fantastiche considerando gli incontri di qualificazione), è stato un Federer più che accettabile, che ha saputo compensare con la resa in altri reparti l’inizio ballerino del dritto. Un plauso al secondo set di Ramos-Viñolas, con statistiche notevoli in battuta (12 su 15 con la seconda) e 7 errori non forzati: sì, numeri migliori rispetto a quelli di Federer che, però, stavolta ha vinto l’ultimo punto. Per lui, agli ottavi di giovedì, ci sarà il vincente fra Mikhail Kukushkin e David Goffin.

INARRESTABILE MEDVEDEV – Cambiano i continenti e le stagioni, ma è ancora estate nordamericana per Daniil Medvedev. Il malcapitato di turno è il mancino Cameron Norrie, n. 64 ATP, regolato con un 6-3 6-1 da cinquantaquattro minuti. Percentuali impietose a favore del russo che vince il 53% dei punti rispondendo al primo servizio britannico. Dopo il titolo a San Pietroburgo e la tanto meritata quanto necessaria pausa della settimana passata, Daniil continua imporre gioco e personalità. In questo torneo, tra l’altro, mancano Rafa Nadal e Nick Kyrgios, i due soli tennisti capaci di batterlo (e solo all’ultimo atto) dopo Wimbledon: chi lo fermerà allora?
Si fa avanti, suo malgrado, Vasek Pospisil che, dopo quattro sconfitte in altrettante sfide, ha superato Joao Sousa in due set.

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