La rincorsa alle Finals di Matteo Berrettini sulla stampa italiana (Scanagatta, Crivelli, Semeraro, Azzolini)

Rassegna stampa

La rincorsa alle Finals di Matteo Berrettini sulla stampa italiana (Scanagatta, Crivelli, Semeraro, Azzolini)

La rassegna stampa di domenica 13 ottobre 2019

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Berrettini, il ko non ferma la scalata (Ubaldo Scanagatta, La Nazione)

Il sorpasso a Fabio Fognini c’è stato, quello a Sasha Zverev no. Matteo Berrettini domani sarà il numero 1 italiano e il numero 8 nella Race Atp 2019 (nonché n.11 nel ranking Atp), davanti a Bautista Agut di soli 40 punti e a Goffin di 200, ma dietro a Zverev, che a Shanghai lo ha battuto 6-3 6-4 in semifinale senza concedergli mai una palla break. D’altra parte Zverev, che ha già vinto 3 Masters 1000 e le finali mondiali Atp un anno fa a Londra, giocava la sua settima semifinale d’un Masters 1000. Matteo appena la prima. Era quasi inevitabile che pagasse lo scotto dell’inesperienza contro uno Zverev quasi perfetto. Anche se Matteo ha subito un solo break per set, nel quarto gioco del primo per via di 3 errori di dritto e nel nono del secondo, è stato soprattutto nel primo set che si è vista la differenza. Infatti in quello Zverev ha vinto 30 punti e Berrettini solo 17. L’azzurro faceva gran fatica a tenere il suo servizio, il suo avversario no, anche perché metteva sempre la “prima”, mediamente a 218 km orari, e soltanto in 4 occasioni aveva dovuto far ricorso alla “seconda”. Nel secondo set c’è stato molto più equilibrio, 26 punti a 24, perché anche Matteo ha saputo servire molto meglio. […] Adesso il romano si gode una settimana di riposo. Poi andrà a caccia di punti in due tornei, Vienna e Parigi-Bercy. Agut giocherà a Basilea e Parigi. Fognini tenta il disperato recupero con tre tornei di fila, Stoccolma, Basilea, Parigi. Idem Goffin, Anversa, Basilea, Parigi. Con Zverev quasi certo di ritrovarsi fra i magnifici otto a Londra — anche se oggi dovesse perdere con Medvedev in finale — in pratica tutti sono in lotta per l’ottavo posto oggi detenuto da Matteo Berrettini. Il nostro può essere davvero orgoglioso del suo grande torneo in cui ha sconfitto anche due top-ten, Bautista Agut e Thiem. […]

Berrettini si ferma in Cina, ma il sogno Finals continua (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

Negli occhi c’era lo Zverev di questa stagione, mai davvero convincente (eufemismo) almeno fino a questa settimana. In campo, invece, si è presentato il Sascha che ha vinto le Finals appena dodici mesi fa. E così la corsa esaltante di Berrettini a Shanghai subisce una frenata, ma certo non si arrestano i sogni di gloria di un approdo storico alle Finals, con l’ottavo posto al momento nel cassetto e altri due tornei (Vienna e Bercy) per cementare l’impresa. I precedenti con il tedesco erano in parità (1-1), ma si erano giocati sempre a Roma, sulla terra. Sul cemento cinese, il servizio di Sascha diventa subito un’arma non convenzionale, con percentuali sopra l’80% nei punti con la prima (ne concederà appena sette), che impedisce a Matteo di essere competitivo in risposta e gli mette pressione nei suoi turni di battuta, dove non può permettersi cali di tensione. E invece il dritto ogni tanto balbetta, fornendo a Zverev il grimaldello per diventare irraggiungibile nei momenti caldi. Ora la sfida per il titolo sarà tra il campione di Amburgo e Medvedev, alla sesta finale di fila e la nona in stagione. Matteo può consolarsi con il best ranking (11°) e un deciso consolidamento nella Race. Gli avversari più minacciosi, ora, sono Bautista e Goffin, ma anche Fognini e Monfils possono ancora sperare. Berretto nella settimana entrante riposerà, come lo spagnolo, mentre il belga e il francese saranno ad Anversa e Fabio a Stoccolma da prima testa di serie: ma trattandosi di Atp 250, tutti e tre hanno bisogno di andare molto avanti per accorciare le distanze. Rivedremo il romano a Vienna e poi ovviamente a Bercy, l’ultimo Masters 1000 di stagione.

Berrettini cade, ma sarà Numero 1 (Stefano Semeraro, Corriere dello Sport)

Shanghai, per ora, resta una città proibita, in compenso in Cina gli si sono aperte le porte del mondo. Matteo Berrettini non giocherà oggi la sua prima finale Masters 1000: ieri contro un Sascha Zverev tornato in modalità wunderkind, intoccabile al servizio (81% di prime palle e 89 per cento di punti con la prima) e saldissimo anche negli snodi cruciali del match, ha raccolto giusto sette game. Da domani Matteo però sarà ufficialmente numero 11 del ranking Atp, e numero 1 d’Italia, scavalcando Fabio Fognini. E l’ottavo posto nella Race, con tre settimane ancora da spendere prima della fine della stagione, è di nuovo lì, nelle sue mani. Nel torneo cinese sono approdati in semifinale quattro under 24, come in un Masters 1000 non capitava dal 1999 ad Amburgo, e due ci sono arrivati battendo Federer e Djokovic. Non parliamo di cambio della guardia: i vecchi e nuovi Next Gen però stanno maturando, si sono irrobustiti e iniziano a prendere fiducia. Stefanos Tsitsipas, il primo di sempre a battere nello stesso anno Nadal sulla terra e Federer e Djokovic sul veloce, è già sicuro di partecipare alle sue prime Alp Finals. Il 22enne Zverev oggi in finale sfida il 23enne Medvedev, su cui a inizio 2019 in pochi avrebbero scommesso e che invece è alla sua sesta finale consecutiva, Us Open compresi. A gennaio in pochissimi poi avrebbero immaginato un 2019 così pieno di (belle) cose per il nostro tennis maschile, e sognato di vedere a questo punto della stagione due italiani in corsa per le Atp Finals e a ridosso dei top-10, con Fognini già capace di violare il recinto e Berrettini con il dito sul campanello. […] «Matteo quest’anno è stato un cliente molto, molto difficile», ha ammesso Zverev «Ci avevo già perso una volta (a Roma, ndr) e sta giocando da un po’ un tennis che vale i primi 10 o 8 del mondo. Gli faccio i migliori auguri in vista delle Atp Finals». Quando si vince i complimenti riescono più facili, è vero, ma il tono è quello dei compagni di scuola che dopo anni passati insieme al Liceo si danno appuntamento all’università.

Finali da difendere (Daniele Azzolini, Tuttosport)

Berrettini è quello che «non perde mai, o vince o impara», e il fatto che il conio dell’espressione sia a dir poco pregiato, dà a sufficienza la misura della fiducia che scorta il nostro nella navigazione verso l’approdo londinese delle ATP Finals. Matteo, come un novello James Bond, rischia di arrivare a Londra fra una carambola e l’altra, e non tutte potrebbero rivelarsi prive di ecchimosi ed ematomi come quella di ieri a Shanghai, giunta in una semifinale giocata da Sascha Zverev a tanto così dalla perfezione, e comunque dispensatrice di doni preziosi: 360 punti, l’ottavo posto nella classifica della Race e l’undicesimo nel ranking Atp, insieme con l’investitura a primo tennista d’Italia. Come si vede, le sconfitte ci saranno, anche se Matteo “o vince o impara”; frase che coach Santopadre ha sfilato a Nelson Mandela per condirla in salsa tennistica e riconsegnarla all’allievo, per convincerlo che il bicchiere vada sempre visto dalla parte mezza piena. Lottavo posto della Race è già tanta roba, a questo punto del cammino. […] Matteo giocherà a Basilea e a Parigi Bercy, un “500” e un “1000”, dove i punteggi sono piuttosto alti. Se poi dovesse entrare nelle Finals, allora non ci saranno problemi: a fine anno la Top Ten sarà sua. […] Berrettini ha 2525 punti e giocherà due tornei da qui a Londra. Gli avversari pericolosi sono Roberto Bautista Agut, sotto di 40 punti appena (2485) ma anch’egli iscritto a Basilea e Parigi, e Goffin attardato di 200 punti (2325) ma in gioco in tre tornei, Anversa, Basilea e Parigi. Più indietro Fabio Fognini (2235, meno 290 punti) che sarà a Stoccolma, Basilea e Parigi, Nishikori (2180 punti, meno 345 punti rispetto a Berrettini) che sembra pronto a tornare in campo dopo l’infortunio al braccio destro, ma iscritto solo a Vienna e Parigi, e infine Monfils (2170, meno 355 punti) iscritto ad Anversa, Vienna e Parigi. […]

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