WTA Elite Trophy: Sakkari e Vekic sono le prime due eliminate. Brilla Yastremska

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WTA Elite Trophy: Sakkari e Vekic sono le prime due eliminate. Brilla Yastremska

ZHUHAI – Donna spacca una racchetta ed esce, Dayana scaglia 39 vincenti sul campo e altrettanti in conferenza stampa. Gli spalti? Sempre più vuoti

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Dayana Yastremska - Zhuhai 2019 (photo credit: WTA Elite Trophy Zhuhai)
 

da Zhuhai, il nostro inviato

Composto è il nome del torneo, Hengqin Life WTA Elite Trophy, un pizzico meno lo è stata la reazione di una delle due giocatrici eliminate nella seconda giornata di incontri, Donna Vekic. La croata si è vista rifilare da Dayana Yastremska lo stesso punteggio subito ieri da Bertens, 7-6 6-2, restando in partita un pizzico di più nel secondo set pur avendo reagito parecchio male al tie-break perso, circostanza sottolineata da una fragorosa rottura di racchetta. Un evento che è giusto sottolineare all’interno di un torneo così ovattato, così insolitamente tranquillo, che ingolosisce il cronista al punto da spingerlo a contare gli spettatori che abitano gli spalti perché è praticamente tristemente possibile, quando si bazzica poco oltre il paio di centinaio. Se non altro, nel primo set di Vekic-Bertens, non c’è il rischio che l’ardito conteggio possa distrarre dal concretizzarsi di un break perché di break non ce ne sono.

A contribuire alla sconfitta di Donna, maturata come detto in un tie-break nel quale ha fallito due set point, è intervenuto probabilmente il fastidio alla parte bassa della schiena che ieri l’ha costretta al medical time out e questa mattina a un allenamento poco intenso sotto gli occhi preoccupati di coach Torben Beltz. Certamente sono stati decisivi i trentanove vincenti scagliati dalla stellina ucraina, tutti o quasi di dritto. Che Dayana, anni diciannove, abbia dimestichezza – a volte sembra persino li preferisca – con i momenti difficili della partita lo si capisce dal time violation che le viene comminato nel nono game, che fa seguito a un piccolo alterco con l’arbitro dopo un challenge chiamato e poi ‘rimangiato’, eventi che non innervosiscono la ragazzina ma anzi la caricano.

Dopo una vittoria contro Vekic nel settembre 2017 era entrata in top 200, chissà che anche questa non possa essere un trampolino per migliorare la sua 23esima posizione in classifica. Nella chiacchierata vis-à-vis che ci ha concesso, e di cui vi daremo conto prossimamente, ci ha detto senza mezzi termini che il prossimo anno vuole vincere uno Slam. Non che le piacerebbe in modo aspecifico, ma che proprio vuole farlo. Dayana ha occhi vispi, è simpatica e non sembra sfuggirle nulla di quello che la circonda: in conferenza le chiedono se le piace l’ambiente di Zhuhai, lei risponde che ama stare qui, ama l’hotel in cui dorme – lo Sheraton, ci siamo stati per il party pre-torneo: beh, su questo è difficile darle torto – ama la gente e il pubblico. Poi piazza il sorrisone e un ‘bella risposta, vero?‘ che lascia di stucco l’estensore della domanda e nell’unico italiano in sala, il sottoscritto, il dubbio che a quel ‘bella risposta’ manchino due paroline che potrete facilmente indovinare. Magari esiste qualcosa di simile anche in cinese, magari lo scopriremo entro il giorno della finale.

La situazione nel gruppo Azalea ora è facile facile: con Vekic fuori, andrà in semifinale la vincente dello spareggio (domani ore 13 italiane) Yastremska-Bertens. Le due giocatrice hanno vinto lo stesso numero di game.

SAKKAR-OUT – La prima giocatrice – in ordine temporale – ad essere eliminata è l’altra che avevamo visto allenarsi in mattinata, al che sorge il dubbio che non si porti poi una grandissima fortuna alle donzelle in questione. Parliamo di Maria Sakkari, disinnescata con le sue stesse armi da Elise Mertens, vera macchina da manovra su cementi non troppo rapidi come questo del centralone coperto di Zhuhai (ci sono altri diciotto campi dispersi nel villaggio adiacente allo stadio). Il match si è snodato in tre set ma non si è mai avuta la sensazione che la greca, troppo fallosa, potesse davvero completare la rimonta abbozzata nel secondo parziale. Il dritto della belga non si lascia preferire per stile ma sicuramente per efficacia, il rovescio oggi è molto più solido di quello di Maria che finisce in rete una volta sì e l’altra pure. Arrivederci al 2020, non dovrebbe scomparire dai radar.

Per Mertens preparazione ideale alla sfida decisiva contro Sabalenka, anche qui uno spareggio per andare in semifinale ma parecchio più significativo, perché queste due ragazze insieme avrebbero anche vinto lo US Open di doppio. Le due, sempre in doppio, giocheranno anche le Finals di Shenzhen ma non è il momento di pensarci: “Per il momento non possiamo allenarci insieme; dovessimo uscire entrambe (non può accadere prima delle semifinali, per forza di cose) magari ci alleneremo. La partita di domani? Finita quella saremo amiche come prima, penso giocheremo assieme anche il prossimo anno“.

Il match conclusivo di giornata ha detto poco a parte il fatto che Sofia Kenin sta bene bene, tanto da meritare gli incitamenti dell’unica ed eroica proprietaria della bandiera statunitense in prima fila. Incitamento a dire il vero bipartisan, poiché dall’altra parte della rete c’era quella Alison Riske che ha guadagnato il ticket per Zhuhai grazie alla splendida settimana di Wuhan. In attesa di Karolina Muchova, in testa al gruppo Camelia ci va quindi Kenin.

Il tabellone completo (risultati e ordine di gioco di giovedì)

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