Federer da Londra: "Apprezzo il sostegno del pubblico ma non lo chiedo"

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Federer da Londra: “Apprezzo il sostegno del pubblico ma non lo chiedo”

Roger parla del sogno di tornare a vincere le Finals, dei favori del pubblico e delle condizioni indoor

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Mentre Berrettini, Medvedev e Tsitsipas si accingono a debuttare nel Torneo dei Maestri, Roger Federer vanta già sedici partecipazioni. Sei i titoli dello svizzero alle ATP Finals: nessuno come lui, ma Novak Djokovic incalza e già in questa edizione potrebbe raggiungerlo. Inoltre, l’ultimo trofeo alzato da Roger risale al 2011, quindi non sorprende che la sua prima dichiarazione sia “mi piacerebbe tornare a vincere”. Il debutto del 20 volte campione Slam è previsto per domenica sera contro Thiem.

Completano il Gruppo Borg il nostro Matteo e Nole, a proposito del quale Federer si dice “molto emozionato di giocarci nuovo qui, mi fa piacere essere nel suo stesso girone”. E aggiunge: “Quello che abbiamo vissuto a Wimbledon è stato epico, qui sarà al meglio dei tre set. È stato un incontro speciale per entrambi, immagino qualcosa in più per lui. L’ho superata tempo fa. Credo che i nostri stili diano vita a match molto godibili, molto atletici”.

Epica, grandi confronti, certo, ma qualcuno gli domanda se, visto che in quell’ultima sfida con Djokovic in Church Road l’80% dei fan era dalla sua parte, si aspetta lo stesso livello di tifo anche questa volta. Roger, però, dribbla: “Non proprio. Apprezzo il sostegno dovunque vada, ma non lo chiedo. Se capita, è fantastico; se non succede, lo capisco. Ciò che mi piace dei fan del tennis è che per la maggior parte sono rispettosi e di grande supporto”.

Con il suo 81,3% di vittorie al coperto e i 26 titoli che gli hanno portato, il trentottenne di Basilea è il secondo favorito dai bookmaker per la vittoria finale. “Vedo che il campo è piuttosto rapido, così sarà interessante. Credo che il tennis al chiuso sia stato molto positivo nella mia carriera. È stato dove ho vinto il mio primo torneo [a Milano nel 2001] e dove ho conquistato i primi punti. Mi sento sempre a mio agio giocando indoor, come se fossi a casa ovunque mi trovi. Ed è la stessa sensazione che ho qui. Spero di giocare un buon tennis”. Che, poi, è anche la speranza di tutti, così da ammirare le sfide di altissimo livello che il “girone di ferro” promette.

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