Murray tra i possibilisti: "Giochiamo la nuova Davis prima di giudicarla"

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Murray tra i possibilisti: “Giochiamo la nuova Davis prima di giudicarla”

Lo scozzese, alla vigilia del debutto, ha esplicitato le sue buone sensazioni sui primi giorni a Madrid. “L’unico dubbio è sull’atmosfera, ma aspetto di viverla. Cinque partite in cinque giorni? Difficile per me”

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Andy Murray - Finali Coppa Davis 2019 (photo by Corinne Dubrevil / Kosmos Tennis)
 

Dopo tre anni, per Andy Murray è di nuovo Davis. Inaspettatamente, considerando il 2019 vissuto dallo scozzese. Scivolato a un passo dal ritiro, per poi risalire su livelli del tutto inattesi dopo l’operazione all’anca. La sua presenza alla Caja Magica ha destato grande curiosità sin dall’arrivo, anche per cogliere le sue prime impressioni. Come sempre non banali. Alla vigilia del debutto britannico contro l’Olanda, l’ex numero uno ha esplicitato il suo schieramento tra gli ottimisti moderati sul nuovo format. “Qui a Madrid hanno fatto un ottimo lavoro con le strutture – ha commentato -, per noi allenarci è stato agevole. Non vedo nulla di cui lamentarci a prescindere, anche in riferimento ai trasporti o al cibo. C’è stato un grande cambiamento, credo sia opportuno vivere prima l’evento per poi esprimere pareri maggiormente fondati“.

La priorità di Murray sembra evitare le conclusioni affrettate, dettate magari dall’ondata emotiva. “Anche io avevo delle riserve in via preliminare, ma è giusto dare al nuovo evento la possibilità di svolgersi prima di commentarlo con cognizione di causa. Fino a questo momento posso dire che è stato gestito tutto per il meglio. L’unico dubbio che mantengo è sull’atmosferaha raccontato in conferenza stampa – sulle differenze che potranno esserci da quel punto di vista rispetto alla vecchia Davis, ma fin quando non scendo in campo non potrò parlarne in via diretta. Nel mondo del tennis siamo sempre poco propensi ai cambiamenti. Tra l’altro, per il momento, posso però dire che nelle prime giornate ci sono stati bei match”.

Il sorteggio del calendario ha esposto la Gran Bretagna al rischio di disputare cinque partite in cinque giorni, considerando il cammino iniziato solo di mercoledì. “Per me giocarle tutte, nel caso, potrebbe essere difficile – ha ammesso -, l’ho fatto ad Anversa dove ho vinto il torneo, ma da quel momento ho avuto anche un periodo di pausa negli allenamenti. Oggi non so se sarei in grado di reggere tutti questi impegni ravvicinati. In ogni caso abbiamo una squadra completa e ricca di alternative. L’assenza di partite inutili è uno dei punti di forza della nuova formula. In passato, a volte, la domenica finiva per avere poco senso quando il doppio aveva chiuso già i conti“.

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