I migliori e i peggiori outfit femminili del 2019

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I migliori e i peggiori outfit femminili del 2019

Dagli abiti eleganti, vezzosi e retrò di Muguruza, Mladenovic e Konta, alle mise infelici di Serena Williams. Le tendenze fashion on court delle protagoniste del circuito WTA

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A fine stagione è tempo di bilanci. Le migliori e le peggiori in campo, le più o meno vittoriose. D’accordo. Ma anche lo stile con cui affrontare un match vuole la sua parte. E allora, chi sono state le più fashion e le peggio vestite della stagione 2019? (Per chi se lo fosse perso, dello stile dei maschietti ha parlato Valerio Vignoli in questo articolo).

Una cosa è certa, diventare campionesse navigate non sempre porta ad essere vere icone della moda. Ne è la prova Serena Williams che, in un’escalation – a nostro parere, ovviamente – di abiti bruttini, dall’Australian Open allo US Open ha fatto scelte quantomeno sbalorditive, a cominciare dalla minituta-pantacourts all green d’inizio stagione a quella total black di settembre passando dal “bikini” con tanto di mantella a pipistrello in primavera. Scelte molto felici invece per le linee Adidas della primavera estate, con abiti dalla linea estremamente elegante e dalle opzioni cromatiche originali e raffinate, indossati magnificamente da Garbiñe Muguruza, Kiki Mladenovic e Karolina Muchova. E poi Johanna Konta, una delle numero uno assolute in fatto di moda on court, grazie alla bellissima linea vintage degli abitini Ellesse.

TOP 5

N. 5 Karolina Pliskova – Fila (Australian Open e US Open) e Kiki Bertens – Fila (Shenzhen)

Come per la collezione maschile, anche per quella femminile il brand Fila per tutta la stagione ha saputo coniugare sobrietà e raffinatezza. Molto delicato il completino indossato da Karolina Pliskova nello slam australiano, con un top del tutto semplice ma intramontabile, con le spalline e il bordo dello scollo a righe rosa e il corpetto bianco; la stessa tonalità di rosa che richiama quella del gonnellino, estremamente grazioso con il volant che aggiunge movimento al completo spezzandone la linea regolare. Discreto e vezzoso al tempo stesso.

Diversamente elegante il completino indossato da Karolina a New York. E più grintoso. Mezze fasce orizzontali di varia lunghezza, sul fianco, di colore blu, celeste e rosso e una fascia rossa all’altezza del seno, vengono ad animare il top bianco, mentre un classico gonnellino blu notte viene a sua volta vivacizzato dalle stesse fasce, celesti, rosse e bianche. Sobrio e vivace al tempo stesso.

Kiki Bertens – WTA Finals 2019 Shenzhen (foto via Twitter, @WTAInsider)

Molto più vintage il vestitino Fila di Kiki Bertens nello swing asiatico di fine stagione. Con un clin d’œil agli anni Settanta, l’abito, estremamente lineare, conferisce un tocco di eleganza all’olandese. Anche la scelta dei colori è perfettamente azzeccata, il blu notte con sottili righe bianche a “V” dall’alto verso il basso dell’abito, a sua volta spezzato da una fascia orizzontale rossa in vita.

N. 4 Naomi Osaka – Nike (US Open)

Nello slam statunitense, Naomi, quanto ad outfit, le supera tutte. Il nero, uno dei colori da sempre più gettonati allo US Open, domina la mise realizzata per lei dalla Nike, con due varianti: bianco e nero e arancione e nero. Si tratta di un vestitino alquanto originale, seppure apparentemente classico. Si tratta di un abito con tanto di gonna larga (nera col bordo bianco), a pieghe, di lunghezza asimmetrica, essendo un po’ più corta sui fianchi, arricchita da due o tre strati di tessuto che però non la appesantiscono affatto. La parte superiore dell’abito è senza maniche con un colletto in stile polo, a chiusura lampo. Ma il dettaglio che sorprende è il volant cucito nella parte posteriore del corpetto, all’altezza delle scapole; lo stesso corpetto che, sempre sulla schiena, ne lascia scoperta una piccola porzione. Come dicevamo, a prima vista si tratta di un vestitino molto classico ma che sa osare con dettagli “seminascosti”. Un po’ come la personalità della giapponese: discreta, posata e apparentemente timida ma che, quando meno te l’aspetti, sorprende tutti con frase sagaci, pungenti e autoironiche.

N. 3 Johanna Konta – Ellesse (Wimbledon e US Open)

A Wimbledon e allo US Upen, Jo Konta fa centro in fatto di moda. Il marchio italiano Ellesse ha puntato sulla discrezione e la raffinatezza aggiungendo un leggero tocco retrò. Semplice ma d’effetto l’abito indossato a New York che ricorda lo stile della leggenda americana Billie Jean King, un bel vestito il cui bianco viene vivacizzato e spezzato dalle due fasce diagonali, rossa e nera, che si incontrano nel centro del busto, nella parte anteriore e posteriore del vestito. Un abito semplice ma d’effetto. Distinto anche l’abitino sfoggiato a Church Road, nella sua massima sobrietà, con quello scollo un po’ profondo a ‘V’ che scende quasi fino al seno; un bordino tratteggiato di nero, grigio e giallo sulle mezze maniche, nella parte inferiore della gonna e sulla visiera vengono ad alterare la monotonia del bianco.

N. 2 Kristina Mladenovic, Karolina Muchova – Adidas (Wimbledon collection by Stella McCartney)

Kiki Mladenovic – Wimbledon 2019 (foto Roberto Dell’Olivo)

Sempre impeccabili le collezioni di Stella McCartney che per Adidas assicura alle protagoniste del circuito WTA eleganza e originalità. In perfetto stile British, la collezione all white di Wimbledon indossata da Kiki Mladenovic e da Karolina Muchova si distingue per il corpetto e parte del gonnellino delicatamente traforati. La gonna è leggermente ondulata, per garantire quel pizzico di romanticismo che tanto si addice all’atmosfera londinese. La fascia rossa in vita viene ad aggiungere ulteriore personalità ad una delle mise più eleganti delle ultime stagioni. Indossata da una giocatrice, Muchova, che esalta anche per la completezza e la godibilità del suo tennis.

Karolina Muchova – Wimbledon 2019 (via Twitter, @wimbledon)

N. 1 Garbiñe Muguruza, Kristina Mladenovic – Adidas ( Roland Garros by Stella McCartney)

Garbine Muguruza – Roland Garros 2019 (foto Roberto Dell’Olivo)

Anche se quest’anno a Parigi (e non solo) con la racchetta è stata decisamente sotto tono, Garbiñe Muguruza tuttavia ha brillato in campo grazie alla sua mise. Bellissimo l’abito nero tratteggiato di celeste sui bordi della gonna della collezione per il Roland Garros creata, ancora una volta, dalla McCartney. E quella fascia bianca, che ne spezza quanto basta l’omogeneità, gli conferisce la giusta originalità. La gonna, appunto, leggerissima, dalle pieghe appena accennate e dall’effetto organza, sottolinea perfettamente l’armonia e la fluidità nei movimenti della tennista spagnola. Insomma, la giusta grinta – grazie al nero – e leggerezza che rappresentano al meglio le caratteristica di Garbiñe. Una collezione decisamente riuscita, la migliore tra quelle sfoggiate al French Open quest’anno. Per giunta, questi outfit vengono realizzati con materiali ecologici e promuovono la campagna contro la plastica nei mari. N. 1 in classifica doppiamente meritato.

FLOP 5

N. 5 Bethanie Mattek-Sands (Australian Open)

Bethanie in Australia: rivedibile

Mai convenzionale e mai banale Bethanie Mattek Sands. Con la tennista americana, peraltro simpaticissima e dalla personalità solare, colori sgargianti, fiori e gadget sono assicurati in campo. Ma quando è troppo è troppo. A Melbourne l’ego di Bethanie si spinge fino a voler riprodurre i propri tatuaggi floreali sull’intero outfit. Il risultato è un completo di base nero (scelta scellerata con il caldo torrido australiano); la t-shirt ha tuttavia la variante di colore bianco. Il tessuto è a tratti semitrasparente, ad effetto velo; il gonnellino è troppo carico con una fascia larga nera e tre volant, che proprio non le si addicono e la fantasia a fiori sul tessuto nero è la stessa che Bethanie si è fatta tatuare all’interno del braccio destro. In sostanza si è voluta coprire il proprio tatuaggio… con lo stesso tatuaggio! Perché? L’eccentricità della Mattek-Sands…

N. 4 Ashleigh Barty – Fila (Roland Garros)

Ashleigh Barty – Roland Garros 2019 (foto via Twitter, @rolandgarros)

Ashleigh è stata perfetta nel maneggiare la racchetta a Parigi tanto da conquistare così il suo primo titolo Slam. Purtroppo però la creazione Fila da lei indossata non era altrettanto brillante. La canotta a effetto zebra con quell’accozzaglia di mezze righe asimmetriche non hanno un granché di elegante.

N. 3 Eugenie Bouchard e Simona Halep – Nike (Australian Open e indian Wells)

Una Genie non troppo ‘moda’ in quel di Melbourne

La collezione Nike di inizio anno lascia alquanto a desiderare e Eugenie Bouchard, per l’Australian Open, indossa un completo che ne conferma i tratti davvero poco estetici. Insomma, il gonnellino stretto e succinto grigio a effetto jeans, e il top accollatissimo ma che lascia parte della pancia scoperta, non ha purtroppo nulla di grazioso. Anzi. Simona Halep non sceglie una variante migliore, optando per una t-shirt fucsia, anch’essa estremamente accollata, con il bordo del colletto bianco e nero e maniche troppo lunghe, che scendono quasi fino al gomito; anche per la rumena il solito gonnellino grigio a effetto “jeans slavato”. Outfit decisamente kitch che non si sposa con il clima e con l’atmosfera australiani.

Simona Halep – Australian Open 2019 (foto @Sport Vision, Chryslène Caillaud)

N. 2  Eugenie Bouchard – Nike (catsuit nera per il training, Wimbledon)

Due bocciature ravvicinate per Genie: una macchia mica male sul suo curriculum

A Eugenie piace farsi notare e ama le scelte anticonformiste, soprattutto in fatto di abbigliamento. Cade tuttavia troppo spesso nel cattivo gusto, come quando ha deciso di presentarsi alle sessioni di allenamento sui verdi prati sacri di Wimbledon avvolta da una catsuit nera. Sì, proprio Wimbledon! Fortunatamente la mise da catwoman attillatissima con parte della schiena scoperta è stata sfoggiata solo per il training. Non è stata neanche troppo originale, scopiazzando in parte la mise di Serena Williams del Roland Garros 2018.

N. 1 Serena Williams – Nike (Australian Open, Roland Garros e US Open)

Una stagione da dimenticare per Serena Williams in fatto di moda on court. Un’escalation di scelte sbagliate e sorprendenti, a cominciare dall’Australian Open (con una rivedibilissima tutina-pantacourts attillata, di colore verde sgargiante e a strisce bianche e nere), fino allo US Open (con una catsuit nera cortissima ma con maniche lunghe e accollatissima, nelle due varianti nera e fucsia), passando per il Roland Garros (con un inadeguatissimo completo zebrato “da spiaggia”, con la pancia scoperta). Insomma, definitivamente bocciate le opzioni fashion dell’ex n. 1 del mondo, troppo spesso, a nostro parere, del tutto ineleganti.

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