Cosa contiene una scatola magica?

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Cosa contiene una scatola magica?

McEnroe, Navratilova, Federer… Shapovalov. Per gli appassionati di magia, per chi ha voglia di stupirsi, per chi ama sorprendersi

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Denis Shapovalov - Bercy 2018 (photo Erika Tanaka)
 

Da sotto il cavolo sbucano i bambini, dal cilindro conigli, ma una scatola magica cosa contiene? Ride la donna dimezzata al solletico della sua parte mancante, si libera da catene l’uomo sott’acqua, occhio a Mandrake e il suo bastone, Merlino non è diminutivo di un uccello, scioglie il sangue il Santo nella sua Domus, lustra lampade il Genio al servizio di un bambino. Magie, incantesimi, miracoli, sorpresa, meraviglia. Ma una scatola magica cosa contiene? Cosa sarà il successivo di Frank Zappa, il prossimo Picasso, l’evolversi della follia di Kubrik, dove apparirà il prossimo Banksy? Che s’inventa Fabre sul Mount Olympus? Tutto questo contiene una scatola magica?

Un mago intrigherà sempre più del maggiore degli accademici, la linearità diviene abitudine, l’estemporaneità no. La Gradiscano signori. Il bambinoccio ha un fisico strano. Non altissimo, men che muscolato, ventre molle. Espressione viziata, chi gli ha nascosto la merenda? Brandisce una racchetta magica, si farà giustizia con quella, per chi è infedele, per chi non gli dà credito e per chi quella merenda gli nega. La scatola magica ha un prolungamento e un braccio tutto decide. Sorprende e si sorprende, gioca, si bea, incanta si trastulla Henry Leconte. Non avrà grandi vittorie se non una, ma può una scatola magica non dar vita all’eroe logico, ma allo squinternato fantasista?

New York è ombelico del mondo, crocevia di culture arti e mestieri. Alla mancina si impugna una chitarra, una forchetta, una penna e genialmente una racchetta. John McEnroe lo fece e una scatola magica di certo lui ebbe. Un prestigiatore illusionista è sufficiente contro la forza, la disciplina e la costanza? Una scatola magica contiene la possibilità di scegliere la meraviglia anziché il risultato? Può una scatola magica assegnare alla meraviglia il ruolo del “fine”?

L’arte è magia, l’emozione, l’essenza. La musica è magia, la canzone da cantare, pur se standard nel suo formato, spesso anche. Contro uno schema consolidato, lottare è perdere o si deve essere superiori. Roger Federer nacque a cavallo di due generazioni. Di formazione classica, portò la tradizione ai moderni per renderli passato. L’opera che si fa canzone di qualità per incontrare le nuove esigenze, un moderno formato “servizio-diritto” impreziosito da spruzzi di scuole perdute. La saggezza e le necessità dell’età adulta, avrebbero affermato Roger come sommo tennista “prog”, autore di una sinfonia forte, rock, fatta di attimi, momenti, note ogni volta diverse e sorprendenti estratte da una scatola magica.

Aprire una scatola, mostrarla vuota, chiuderla e riaprirla facendone uscire stelle: Pete Sampras, l’ultimo dei maghi del secolo scorso. Le sue magie avevano il rumore di uno scoppio, deflagrazioni mai scontate nell’intensità forza e forma. La polvere da sparo è una polvere di stelle, anche questo contiene una scatola magica? Magia è sostantivo femminile, scatola anche. Fata o strega ne hanno possesso. Cosa sia l’una, cosa l’altra, una questione di punti di vista. Qual è il punto da cui si osservano Hana Mandlikova e Martina Navratilova? Che arti sono quelle usate dalla Leonessa Schiavone di Francia? Maga di certo era Aga, di cognome Radwanska, una “M” fa un concetto. È opera di una illusione collettiva, di uno sciamano o Hsieh Su-Wei esiste davvero? Incanto, maleficio, da che parte stanno? Può una scatola magica confondere anche questo?

Il chaos della realtà trova fuga nel sovrannaturale. La speranza è nel non umano. Non è forse Dio il sommo mago e il suo antagonista sommo stregone? Poteri paranormali ha il guaritore, unto dal Signore è il politico, miracoli fanno i santi, gli Dei tutti non scherzano di loro. La logica è umana, troppo umana. Tedia, annoia. Spaventa. Agli eroi per esser Super si assegnano poteri (super). Immortale era Achille prima di morire, maga era Circe, mago Malabruno, fa cose enormi Superman ed anche Superciuk, pur da parodia. Le favole son piene di fate e streghe, incantati sono i castelli, stregati quando è notte. Alice guarda i gatti, lo Stregatto guarda Alice, profezie fa l’oracolo ora forse cartomante.

Lo sport sovente si appropria del concetto di magia, definendo l’atto irripetibile, quello difficilmente riproducibile. Magic era Johnson, magia il Marquez che non si svaluta e mai cade anche quando è in terra, Magic Box Zola il calciatore nell’ennesimo mattino di un Chelsea Monday. Il ragazzo biondo ha super poteri. Glitterata magia il suo mestiere. Ereditata, il resto appresa, coltivata. Piacioneria e consapevolezza, i maghi che lo han preceduto l’ispirazione. Sulle spalle dei giganti siede Denis Shapovalov ed apre e confonde con dimestichezza i giochi della scatola magica.

Per Supereroe lui ha scelto il tennista, quello che gioca il rovescio ad una mano, quello che colpisce in sospensione, quello che nasconde la palla all’avversario, che non fa due colpi uguali, che ti lascia fermo per una alta velocità improvvisa, per un angolo impossibile o per la volée che muore corta. Quello che fa la cosa non sensata, meno attesa, che l’applauso deve essere comunque suo, quello che il pubblico fa “wow”! Sulle spalle dei giganti siede Denis Shapovalov, palla attraverso le gambe fatta passare prima di servire, cappello al contrario perché il biondo ha il colore del sole e non serve aggiungerne un altro. Per gli appassionati di magia, per chi ha voglia di stupirsi, per chi ama sorprendersi, per quelli che il certo annoia, l’estemporaneità no. Gradisca(no) signori.

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