Ecco l'eliminazione (graduale) dei live score dai tornei da 15.000 dollari

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Ecco l’eliminazione (graduale) dei live score dai tornei da 15.000 dollari

Un investimento da otto milioni di dollari per combattere il match-fixing legato alle scommesse

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Una buona notizia giunge dall’ITF: in un comunicato congiunto con il Tennis Integrity Supervisory Board, la federazione internazionale dà notizia di un importante investimento in un progetto per la creazione di una struttura onnicomprensiva per l’integrità dello sport, sempre più a rischio nel circuito minore, il World Tennis Tour. Sono stati ideati nuovi e migliorati protocolli anticorruzione che, sempre secondo il comunicato, permetteranno la graduale eliminazione di raccolta e diffusione dei dati dei live score in tutti i tornei da 15.000 dollari.

È ormai trascorso un anno dalla stesura finale del rapporto compilato dall’Independent Review Panel di cui vi avevamo già dato notizia nella primavera 2018. Il rapporto conteneva alcune raccomandazioni, la prima delle quali puntava proprio alla cessazione della fornitura dei dati ufficiali dei live score negli M15 e W15, gli eventi minori maschili e femminili. Il rapporto aveva subito escluso di intervenire a livello Challenger, in primo luogo perché, essendo molto vicino a quello più alto, incentiva le prestazioni degli atleti rendendo meno allettanti proposte di match-fixing.

Allo stesso tempo, l’estesa copertura streaming di quei tornei porterebbe facilmente alla crescita di mercati di scommesse “paralleli”, il principale effetto negativo considerato dal Panel quando si è trattato di passare dalla rilevazione dei problemi alle proposte di soluzione. Anche intervenire tout court a livello ITF avrebbe un contraccolpo negativo, cancellando la possibilità di scommettere in base ai dati ufficiali su un numero troppo elevato di eventi rispetto alla domanda. Restano così i tornei da 15.000 dollari nei quali, tra montepremi che non copre le spese e blande misure di sicurezza, è particolarmente grossa la tentazione di perdere (un incontro, un game, un punto) in cambio di denaro.

Torniamo allora al progetto dell’ITF da otto milioni di dollari che riguarderà più di 1.000 eventi distribuiti in 80 nazioni nel corso dell’anno. I punti chiave sono l’introduzione di un sistema di controllo di accrediti e accessi ai tornei del World Tennis Tour, la registrazione video, l’incremento della sicurezza per scoraggiare la raccolta non ufficiale di dati, la presenza in loco di personale con specifiche mansioni di protezione dell’integrità, miglioramento dei canali per la denuncia di situazioni a rischio da parte di giocatori e ufficiali di gara. A proposito del terzo punto, ricordiamo che uno dei “lavori sportivi” dell’era digitale consiste appunto nell’assistere agli incontri per inviare istantaneamente l’esito di ogni punto perché qualche scommettitore ne tragga vantaggio a discapito di altri.

Parallelamente, l’ITF si propone di realizzare un calendario più bilanciato aumentando il numero di “25k”, sempre come con l’intento di ostacolare la raccolta “in nero” dei dati ai tornei interessati dalla cancellazione dei live score ufficiali, iniziata nel dicembre 2018. L’ITF assicura che già nel 2109 sono stati resi disponibili al mercato delle scommesse 3.500 eventi in meno rispetto allo scorso anno. La riduzione proseguirà nelle prossime due stagioni fino alla completa sparizione dei dati live scoring una volta che saranno state adottate tutte le misure di protezione.

Secondo il presidente dell’ITF David Haggerty, “le misure vanno oltre la raccomandazione del Panel. Questo è un programma che considera in modo olistico tutti gli aspetti dell’integrità all’interno del calendario del Tour. Abbiamo anche collaborato con le principali organizzazioni che rappresentano l’industria delle scommesse per assicurarci che le raccomandazioni siano applicate con il sostegno di tutti i soggetti coinvolti”. Anche noi olisticamente interessati all’evoluzione di questo progetto, restiamo aggrappati in maniera un po’ ingenua alla speranza che esso rappresenti un passo decisivo nella lotta impari contro un sistema che mina dall’interno la credibilità del nostro sport.

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