Khachanov e un problema fisico fermano subito Fognini a Rotterdam

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Khachanov e un problema fisico fermano subito Fognini a Rotterdam

Troppo falloso e con un fastidio alla gamba sinistra, l’azzurro si arrende in due set. Rivincita di Auger-Aliassime su Struff

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Fabio Fognini - Australian Open 2020
 

Dopo i due confronti in terra cinese della scorsa stagione con una vittoria a testa, Karen Khachanov e Fabio Fognini si ritrovano a Rotterdam per una sfida che dirime l’equilibrio a favore del russo. È infatti Khachanov ad avere la meglio in due set, con l’involontario aiuto di un Fognini particolarmente falloso e viepiù limitato nel corso del match da un problema alla gamba sinistra che naturalmente ci auguriamo temporaneo.

Non un sorteggio fortunato per la testa di serie n. 5 a cui è toccato il più alto classificato non compreso nel seeding, ma, nel primo ATP 500 della stagione con quattro top 10 in un tabellone da 32 giocatori, un primo turno di alto livello è da mettere in preventivo; e, dopotutto, a Melbourne, si è trovato di fronte il n. 100 agli ottavi di finale. Nonostante quell’occasione perduta, Fabio resta il nostro miglior rappresentante in questo avvio di stagione avaro di risultati positivi e nelle prossime settimane potrà ancora incamerare punti preziosi perché tra febbraio e marzo 2019 aveva vinto un solo match.

Fabio Fognini – Rotterdam 2020 (via Twitter, @abnamrowtt)

IL MATCH – Grazie alla resa del servizio, i game di battuta russi vanno prevedibilmente via più veloci, mentre Fabio inizia a parlottare tra sé già dopo pochi minuti. In risposta, Karen entra quasi sempre nello scambio e il nostro alterna bei punti a errori non forzati, con la disarmante facilità a contraddistinguere entrambe le situazioni. Tre gratuiti gli costano il break al sesto gioco, ma reazione di Fognini è prontissima: uno scambio vinto con una difesa che è una dichiarazione di seri intenti e quello successivo con cui disegna il campo dopo aver ribaltato i rapporti di forza. Ma è di nuovo sofferenza in battuta e, mancato l’aggancio, il parziale gli scivola via inesorabile. Un 6-3 segnato sia da poche prime palle (48%) sia dall’enormità dei 19 unforced azzurri, quasi equamente distribuiti fra dritto e rovescio, contro i soli 5 di Karen al quale, appunto, Fognini non dà né tempo né occasione di sbagliare.

Fabio però ci vuole provare – si vede da come si carica dopo aver tenuto il game di apertura complicato da un doppio fallo –, ma non riuscire a limitare gli errori gli impedisce di impensierire in ribattuta e lo costringe a magie per uscire indenne quando serve. Si arrabbia una prima volta con l’arbitro perché fa rigiocare il punto invece di assegnarglielo dopo una chiamata sbagliata su un bel dritto a sventaglio, ma non perde la concentrazione e sul 2-1 si ferma per un MTO dal quale esce con un bendaggio poco sotto il ginocchio sinistro. Chissà se la poca reattività notata in qualche occasione non dipenda proprio da quel problema; di sicuro, non aiuta la battuta che vede ancora scendere la percentuale di prime in campo. Con Karen che, viceversa, ne mette circa l’80%, il break è pressoché inevitabile e arriva al settimo gioco, iniziato dopo un altro battibecco con il giudice di sedia. Il fastidio fisico ha il sopravvento, Fognini praticamente rinuncia all’ultimo game e Khachanov avanza al secondo turno dove lo aspetta il duello inedito con il n. 33 ATP Daniel Evans.

Karen Khahanov – Rotterdam 2020 (via Twitter, @abnamrowtt)

FELIX MA NON TROPPO – Prima di loro, Felix Auger-Aliassime si è preso una difficile rivincita su Jan-Lennard Struff che lo aveva nettamente sconfitto un mese fa in ATP Cup. L’esito di quel match dovrebbe dare un po’ tranquillità a Struff che, invece, sembra anche più emotivamente frettoloso del solito quando la situazione di punteggio necessita di un aumento di attenzione. Il primo parziale è così facile bottino del canadese a dispetto del solo break e delle tre opportunità tedesche di riprenderselo immediatamente. Jan-Lennard rischia ripetutamente di perdere la battuta all’inizio del secondo set, ma il diciannovenne di Montreal vede sfumare otto opportunità nell’arco di due giochi. Quella decisiva è sul comodo smash a rimbalzo nei pressi della rete sul quale Struff compie un miracoloso recupero: la regola non scritta del punto importante “quasi vinto” che cambia l’inerzia viene fatta prontamente valere dal ragazzone di Warstein che dilaga mettendo a referto un perentorio 6-1. Felix ferma l’emorragia risalendo da 0-40 e il servizio lo salva anche nel cuore della partita decisiva, mentre Struff cerca di inguaiarsi alla sua maniera – fallendo volée facili – e riesce nell’impresa all’ottavo game aggiungendoci un doppio fallo. Auger-Aliassime chiude facilmente con la battuta, ma la reazione seccata a un’incomprensione tutta nella sua testa (colpo di Struff chiamato fuori e 30-0 annunciato dall’arbitro, tutto regolare) è lì a testimoniare come Felix non sia esattamente felice per questa prestazione che si colloca in un inizio di stagione tutt’altro che facile: è la quinta vittoria in undici incontri, la prima contro un avversario nei primi 95 ATP.

Risultati:

F. Auger-Aliassime b. J-L. Struff 6-3 1-6 6-3
K. Khachanov b. [5] F. Fognini 6-3 6-3
N. Basilashvili vs [7] A. Rublev
H. Hurkacz vs [2] S. Tsitsipas
F. Krajinovic v[WC] T. Griekspoor
A. Bublik vs [Q] G. Barrere
A. Bedene vs B. Paire

Il tabellone completo

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