Sinner e la Davis, esordio rimandato. Gioca in California (Cocchi). Mager, meglio tardi che mai (Semeraro)

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Sinner e la Davis, esordio rimandato. Gioca in California (Cocchi). Mager, meglio tardi che mai (Semeraro)

La rassegna stampa di martedì 25 febbraio 2020

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Sinner e la Davis, esordio rimandato. Gioca in California (Federica Cocchi, Gazzetta dello Sport)

Non è ancora il momento di vedere lannik Sinner in azzurro. Almeno fino a oggi, i programmi dell’altoatesino non prevedono l’impegno di Davis per qualificazione contro la Sud Corea del 6-7 marzo a Cagliari. Jannik, che potrebbe invece aggregarsi alla squadra nelle eventuali Finals di Madrid a novembre, partirà domani per la California, dove giocherà prima il Challenger di Indian Wells e poi i due Masters 1000 sul cemento Usa, ancora Indian Wells e Miami. Una decisione presa di comune accordo tra il team del giocatore e Barazzutti, che già a Madrid lo scorso anno aveva dato la sua benedizione a un inserimento in squadra del teenager n. 68 del mondo […] Intanto Matteo Berrettini continua il recupero dall’infortunio agli addominali che lo ha fermato dopo gli Australian Open. Anche sul romano, che non sarebbe ancora del tutto a posto, ci sono dubbi che possa essere impiegato da Barazzutti per le qualificazioni di Davis. A questo punto il capitano dovrà fare affidamento su Fabio Fognini con l’incognita dell’acciacco alla gamba sinistra. Con Seppi fresco padre di Liv, nata il 20 febbraio, a Cagliari potremmo vedere un’Italia sperimentale e Sonego protagonista.

Mager, meglio tardi che mai (Stefano Semeraro, Corriere dello Sport)

Il supereroe preferito da Gianluca Mager, il nuovo top-100 italiano che nell’Atp 500 di Rio ha sfiorato il colpaccio perdendo solo in finale dal cileno Garin dopo aver seccato, fra gli altri Casper Ruud e il numero 5 del mondo Dominic Thiem, è Batman, il cavaliere oscuro con due identità. Anche Gianluca, sanremese, classe 1994, di identità tennistiche se ne cova dentro almeno due: da ex ragazzino dotato ma svogliato e da professionista con limiti ancora inesplorati. «Da giovane giocavo soprattutto per divertirmi», ammette. «Uscivo la sera, mi divertivo con gli amici. Il tennis l’avevo messo in secondo piano». Fra i 14 e i 18 anni Mager ha molto ammirato Federer e Shevchenko, battuto avversari discreti, giocato così così incappando anche in una squalifica di 4 mesi per uso di marijuana. In bacheca appena tre tornei juniores da under 18, prima di scomparire quasi dai radar fino al 2013. II responsabile della sua prima rinascita è stato Diego Nargiso, che lo ha convinto a darsi una regolata. «Diego è stato il primo a credere in me», dice Gianluca, da ieri numero 77 Atp, quinto italiano in classifica dietro Berrettini, Fognini, Sonego e Sinner e in odore di convocazione per la Coppa Davis. Addio discoteche, buongiorno allenamenti. Risultato: qualificazioni a Roma, un ranking a ridosso dai primi 300. Il primo clic della maturità arriva nel 2016, con la vittoria contro Gabashvili nel Challenger di Genova. «Lì ho capito che il tennis davvero poteva diventare il mio futuro». A Mager però non piacciono le linee rette. Come Bruce Wayne, alter ego di Batman, è pieno di dubbi. Lasciato Nargiso si allena con Umberto Rianna, il responsabile del progetto over 18 della Fit; poi, dopo l’ennesima crisi di autostima, nel 2018 riparte da Sanremo con un team corazzato di affetti: l’amico coach Matteo Civarolo, la fidanzata ed ex gocatrice Valentine Confalonieri, il preparatore fisico Diego Silva. C’è da restaurare il ranking (scivolato a quota 440), ma attorno c’è anche il nuovo tennis italiano che rinasce. E Gianluca ci crede, adesso sì. Prende in mano il destino (e le finanze) della sua carriera, a Coblenza – dove non sarebbe neppure dovuto andare – centra il primo successo in un Challenger, a cui si aggiungono Barletta e Biella. Al team si aggiunge invece Flavio Cipolla, l’ex n.70 Atp romano che tanti consigli utili ha sussurrato al giovane Matteo Berrettini e che da un anno e mezzo segue anche Giannessi. «A 25 anni ormai è tardi», scuotono la testa gli scettici, quelli che se ti vedono camminare sulle acque pensano che non sai nuotare. Invece. «Gianluca è il prototipo del giocatore moderno», spiega ‘Cipo’. «Gran servizio, molta potenza, una tecnica completa. E tanti margini di miglioramento» […]

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