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Coronavirus: parte dall’Italia la petizione per fermare gli ITF
L’italiano Claudio Fortuna, ex numero 384 ATP, ha lanciato l’appello: “Viaggiare e gareggiare è pericoloso sia per i giocatori sia per chi dovesse entrare in contatto con loro”
Con la cancellazione di Indian Wells, i circuiti principali sono chiusi fino a nuovo ordine per l’emergenza coronavirus. Rimane invece popolata la periferia del tennis mondiale, tra i Challenger (si gioca in Kazakistan e Sudafrica, dove è impegnato il nostro Lorenzo Musetti) e i numerosissimi ITF maschili e femminili sparsi in ogni dove (quelli in Italia sono stati chiaramente annullati). Aspetto da tener presente: la programmazione degli ITF rappresenta in questo momento anche linfa preziosa per l’indotto delle scommesse sportive. Ad alcuni giocatori, però, non sta più bene continuare a girare il mondo esponendosi al rischio del contagio. O comunque ritrovarsi penalizzati, a livello di punti, dai divieti che non gli consentono di raggiungere i tornei.
RACCOLTA FIRME – È il motivo che ha spinto l’italiano Claudio Fortuna (best ranking 384 ATP nel 2014) ad avviare una petizione sulla nota piattaforma change.org per fermare la giostra. L’appello è stato rilanciato sui social da diversi colleghi. Questo il messaggio di Fortuna che invita alla sottoscrizione: “Non vedo alcuna logica nel continuare a programmare e giocare ai tornei ITF in questo momento critico. Gli italiani sono costretti a rimanere a casa ma in tutta Europa e in tutto il mondo il coronavirus si sta espandendo ogni giorno di più. Viaggiare e gareggiare non è sicuramente la risposta giusta per combattere questa malattia ed è pericoloso sia per i giocatori sia per chiunque venga in contatto con loro. In Italia abbiamo lanciato l’hashtag #iorestoacasa, credo che questa dovrebbe essere la politica utilizzata anche da ITF, fino a quando la situazione non tornerà sotto controllo“.