Intervista a Raymond Moore: "Cancelliamo sei mesi per far ripartire il tennis" (Semeraro)

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Intervista a Raymond Moore: “Cancelliamo sei mesi per far ripartire il tennis” (Semeraro)

La rassegna stampa di lunedì 30 marzo 2020

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Raymond Moore: “Cancelliamo sei mesi per far ripartire il tennis” (Stefano Semeraro, Corriere dello Sport)

Raymond `Ray Moore’ da giocatore è stato numero 34 del mondo, ha vinto due tornei pro e nel 1974 anche la Coppa Davis con il Sud Africa. Quell’anno fra l’altro a Johannesburg superò Adriano Panatta nel match decisivo della semifinale. Appesa la racchetta al chiodo – e tagliata la chioma un po’ hippy che lo rendeva riconoscibile ovunque – è diventato un organizzatore di successo. E’ stato uno dei fondatori del Masters 1000 di Indian Wells, di cui per un decennio è stato direttore, fino a quando è stato costretto a fare un passo indietro per una frase infelice sul tennis femminile, rimanendo comunque l’uomo chiave del torneo.

Master Moore, ci racconta le ore della cancellazione? «Siamo stati i primi a decidere di farlo, e non è stato facile. Abbiamo dovuto prendere la decisione a meno di 24 ore dall’inizio. I biglietti erano già sold out, i tennisti erano tutti qui, ci aspettava un’edizione fantastica. Poi ho ricevuto una telefonata dalle autorità mediche che mi dicevano che c’erano stati dei casi di coronavirus in ospedale, a pochi chilometri dallo stadio, che ce ne sarebbero stati altri e che giocare era pericoloso. E’ stata una decisione che ci ha colpiti nei senti mend. Ma abbiamo capito, e ne siamo venuti fuori. Abbiamo rinegoziato tutti i contratti con le tv, gli hotel, gli sponsor e ci prepariamo a un torneo ancora più bello l’anno prossimo».

Come vede II futuro del circuito a breve termine? «Non penso che nessun torneo sarà giocato fino a Wimbledon, e che forse Wimbledon stesso sarà cancellato. (…)

Meglio cancellare tutto, o tentare dl riprogrammare? «E’ una situazione senza precedenti, e che cambia ogni settimana E’ molto, molto difficile riprogrammare tutti questi tornei. Per un tennista è dura cambiare continente e superficie settimana dopo settimana. Secondo me dovremmo dimenticarci dei primi sei mesi della stagione, giocare quello che resta così come è, e ricominciare dal primo gennaio 2021. (…)

Cosa pensa della scelta del Roland Garros di spostarsi a settembre senza avvertire? «Penso che sia folle. A fine settembre, una settimana dopo gli Us Open, non c’è nessun altro torneo su terra battuta. Fra l’altro in quel periodo sono previsti dei tornei in Asia, spostarsi senza consultarsi non è stato corretto. (…).

Anche Roma sta pensando dl spostarsi in ottobre, o addirittura più avanti e al coperto. «Per me non ha senso. Gli Internazionali d’Italia sono un torneo outdoor di grande tradizione, non puoi prenderli e traslocarli altrove, per giunta indoor. Esprimo una convinzione personale, ma per me la Federazione Italiana dovrebbe accettare la situazione, prendersi sei-otto mesi di tempo e pensare a organizzare un grande torneo l’anno prossimo».

Si parta di Wimbledon in agosto nelle date liberate dalle Olimpiadi. «E’ la stessa cosa. Pensare di giocare Wimbledon in agosto, come gli Us Open, e subito dopo il Roland Garros, per me è una follia». (…).

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