La USTA stanzia 50 milioni per circoli e maestri. Per lo US Open si decide a giugno

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La USTA stanzia 50 milioni per circoli e maestri. Per lo US Open si decide a giugno

Finanziamenti, prestiti e supporto operativo per tutti gli affiliati USTA. In giugno la commissione medica darà il parere sullo svolgimento dello US Open

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L'Arthur Ashe Stadium visto dall'alto - US Open 2019 (via Twitter, @usopen)
 

Per arginare la crisi che ha investito il mondo del tennis amatoriale nel corso dell’emergenza legata alla pandemia di COVID-19, la Federazione americana USTA ha deciso di lanciare una manovra multilaterale a sostegno di tutte le sue varie componenti, dai circoli ai maestri fino ai giovani praticanti.

Ci siamo resi conto che aiutare i circoli, i programmi di insegnamento pubblici e i maestri a orientarsi nella moltitudine di aiuti finanziari e di prestiti a loro disposizione era la cosa più urgente da fare – ha dichiarato il CEO della USTA Mike Dowse – Loro rappresentano le fondamenta del nostro sport e dobbiamo assicurarci che riescano a sopravvivere questa tempesta e continuare a far parte del pianeta tennis quando la tempesta sarà passata”.

La USTA ha presentato al pubblico con una conference call venerdì pomeriggio il sito internet www.tennisindustryunited.com che contiene tutte le informazioni necessarie relative ai vari programmi lanciati per aiutare i tesserati della federazione, così come una guida per potersi avvalere dei finanziamenti destinati a loro nell’ambito del CARES Act, lo stimolo da 2.000 miliardi di dollari destinato a sostenere l’economia americana nel corso dell’emergenza COVID-19.

Nel dettaglio, la USTA ha lanciato le seguenti iniziative:

  • USTA Facility Grant: un finanziamento per i circoli e più in generale le strutture nelle quali si svolge l’attività tennistica per un ammontare totale di 5 milioni di dollari;
  • Certified Tennis Professional Membership Grants: finaziamenti per i maestri in modo che siano in grado rinnovare le loro tessere professionali per il 2021, consentendo loro di mantenere le polizze assicurative legate all’attività di insegnamento. Per questo scopo saranno stanziati più di 2,5 milioni di dollari;
  • La USTA Foundation elargirà 5 milioni di dollari in finanziamenti e borse di studio per le comunità disagiate attraverso il National Junior Tennis and Learning network;
  • Supporto legale per fare domanda dei finanziamenti legati al CARES Act;
  • Spazio promozionale per dare visibilità a tutte le iniziative per rilanciare l’attività;
  • Accesso gratuito alle piattaforme di sviluppo professionale per i gestori dei circoli e per tutti i lavoratori del settore;
  • Assistenza gratuita da parte di psicologi per superare l’impatto emotivo dell’epidemia di COVID-19;
  • Uno strumento gratuito per creare e mettere online siti internet;
  • Il mantenimento del programma “grow the game” con 35 milioni di dollari che saranno elargiti tra il 2020 e il 2021.

Al 23 marzo, 85% dei circoli negli Stati Uniti erano chiusi – ha spiegato Dowse durante una conference call con la stampa – nel giro di 24 ore abbiamo inviato 3200 sondaggi per capire quali fossero le necessità immediate dei nostri membri e abbiamo iniziato a creare il pacchetto di aiuti”.

La “Fase I” del programma avrà un valore complessivo di circa 50 milioni di dollari, finanziati in parte dalla riduzione degli stipendi della dirigenza USTA, dall’eliminazione di alcune campagne di marketing e di sviluppo dei giocatori, così come dallo spostamento di alcuni investimenti non essenziali.

“Ora passeremo alla “Fase II”, quella della ricostruzione – ha continuato Dowse – fornendo aiuto alle strutture e ai tesserati professionisti per far ripartire le operazioni. La “Fase III” invece prevederà il ritorno alla missione originale della USTA con il supporto alla crescita del tennis”.

PER LO US OPEN SI DECIDE A GIUGNO – Durante la conference call il presidente della USTA Dowse ha anche brevemente affrontato la questione dello svolgimento dello US Open, elaborando il concetto anche successivamente in diretta su Tennis Channel: “Abbiamo istituito una commissione medica che si occupa di monitorare la situazione e fornirà la propria opinione quando sarà il momento di prendere una decisione. Lo US Open è il motore che dà la spinta alla nostra organizzazione, ma il fattore principale che guiderà la scelta se giocare o meno sarà la salute degli atleti, dei tifosi e di tutto il nostro staff. Al momento non abbiamo informazioni sufficienti per sapere se è possibile tenere il torneo in sicurezza. Verso la metà di giugno il nostro la commissione di 5-6 medici cui ci siamo affidati ci fornirà il proprio parere e decideremo”.

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