Intervista a Berrettini:"Vivo in isolamento, ma da privilegiato, tra allenamenti, cucina e litigate con Ajla" (Semeraro). Idea Mouratoglou. Torneo-esibizione anche con i big nella sua Academy (Crivelli). Lorenzi in campo e vince. Roma tifa contro gli Usa (Tuttosport)

Rassegna stampa

Intervista a Berrettini:”Vivo in isolamento, ma da privilegiato, tra allenamenti, cucina e litigate con Ajla” (Semeraro). Idea Mouratoglou. Torneo-esibizione anche con i big nella sua Academy (Crivelli). Lorenzi in campo e vince. Roma tifa contro gli Usa (Tuttosport)

La rassegna stampa di lunedì 20 aprile 2020

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Intervista a Matteo Berrettini: “Vivo in isolamento, ma da privilegiato, tra allenamenti, cucina e litigate con Ajla” (Stefano Semeraro, Il Secolo XIX)

Su Instagram Matteo Berrettini e la sua fidanzata e collega Ajla Tomlianovic sembrano usciti da un film anni ’70, liberi e decisamente belli sullo sfondo di una Florida felice. Ma la realtà, anche per il nostro miglior tennista (n.8 Atp) è quella di un catastrofico B movie . Berrettini, come va dall’altra parte dell’Atlantico? «Sono più fortunato rispetto a voi, perché qui a Boca Raton (dove abita la Tomljanovic, ndr) riesco ad allenarmi. In giardino abbiamo pesi e bilancieri, ci siamo costruiti una palestra artigianale. A giocare andiamo in una casa privata dove non abita nessuno. Il pericolo è di ripetere le stesse cose tutti i giorni». Come vede il futuro del tennis? «Complicato. Per me sarà lunga, quindi bisogna gestirsi bene. Il tennis è uno sport facile perché non c’è contatto, ma ti obbliga a viaggiare, e questo lo rende problematico. E non si può neanche dire: tu vieni da una nazione e puoi giocare, tu da un’altra e non puoi. Occorre aspettare che la situazione si stabilizzi prima di capire se, quando e come si giocherà». A porte chiuse? «Sia per noi sia per gli spettatori sarebbe importante avere qualcosa da guardare. Una passione da coltivare, nel limite delle regole, in un periodo difficile. Il bello del tennis è avere il pubblico, sul campo e in tv, ma se in campo potranno starci solo in due, pazienza». Scelga un torneo da salvare. «Roma. Giocare anche gli Us Open e Parigi sarebbe bello, ma non so se avrebbe un senso salvare uno o due tornei. Meglio inventarsi dei tornei “regionali”e ripartire l’anno prossimo». L’idea degli Internazionali in versione indoor e a Milano o Torino le piace? «Su due piedi: più riusciamo a giocare, meglio è. Giocare a Milano o Torino non sarebbe il finimondo, e farebbe bene anche all’economia».

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Fra lei e Ajla chi è più ottimista? «Io: pensi come siamo messi… Però stare con qualcuno persino meno ottimista di te aiuta, ti insegna a vedere il lato migliore delle cose». Come va la convivenza? «È tosta. Scherzo… Di solito ai tornei ci vedevamo per cena, adesso sono 24 ore al giorno, abbiamo bisogno dei nostri spazi. Ci stanno anche le litigate: servono a conoscersi meglio. Io credo molto ai rapporti in cui si condividono cose forti, se non arrivi mai a un contrasto è difficile. Lo diceva anche Freud, no? Se due persone la pensano sempre nello stesso modo, vuol dire che c’è uno che pensa per tutti e due».

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Litigate per chi deve buttare la spazzatura? «No, sul modo di allenarsi, perché abbiamo ritmi e modi diversi. La gestione della casa invece va alla grande, perché siamo disordinati tutti e due. Io, da buon italiano, sono addetto ai fornelli. Mi vengono bene i tonnarelli cacio e pepe. Meglio: diciamo che sono graditi. E per fortuna uno dei miei sponsor mi rifornisce di pasta anche qui». Ajla non cucina? «Per il mio compleanno mi ha preparato un piatto tipico croato, che si chiama Cevapcici: salsicce non troppo grasse, con pane e salse. Essendo una buona forchetta, ne pos *** so mangiare 200 alla volta». Ad Ajla cosa piace di Matteo? «Anche a Chris Evert ha detto che sono fedele, onesto e divertente». E a Matteo diAjla? «Che è buffa, in maniera positiva, ma molto competitiva. E sa trasmettere amore».

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Idea Mouratoglou. Torneo-esibizione anche con i big nella sua Academy (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

Si chiamerà Ultimate Tennis Showdown e sarà il primo evento a offrire partite vere dopo lo stop causa coronavirus. L’idea è venuta a Patrick Mouratoglou, l’allenatore di Serena Williams, che metterà a disposizione la sua Accademia a Nizza per un torneo-esibizione allungato su cinque weekend con 10 partite in ogni fine settimana per un totale di 50 match. Si inizierà il 16 maggio con la sfida tra il belga David Goffin, numero 10 del mondo, e l’australiano Alexei Popyrin.

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La Francia uscirà dal lockdown I’ll maggio, perciò torneranno possibili gli spostamenti, anche se il divieto di assembramenti avrà come conseguenza che le partite si disputeranno a porte chiuse. Mouratoglou ha già rivelato di avere raccolto alcuni milioni di dollari per il montepremi e che il torneo avrà un’attenzione particolare per i giocatori con la classifica più bassa: «Ovviamente rispetteremo tutte le norme sanitarie che ci verranno indicate dalle autorità». Per rendere l’evento ancora più accattivante, gli appassionati potranno interagire in tempo reale da remoto con i protagonisti, ascoltando le conversazioni tra tennisti e i loro allenatori, che saranno pure riprese in video. Ufficialmente, il tennis professionistico è fermo fino al 13 luglio, ma la speranza è che si possa riprendere a settembre, magari con gli Us Open in programma dal 31 agosto.

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Lorenzi in campo e vince. Roma tifa contro gli Usa (Tuttosport)

Tutto fermo? Macché, in Florida si è tornati in campo. Sui campi della Bollettieri Academy di Bradenton sono iniziate le International Tennis Series, un mini torneo di esibizione tra sei giocatori che si disputa con le regole delle Next Gen Atp Finals. Tra questi anche Paolo Lorenzi, a giudicare dalla classifica la star del torneo. Il 38enne senese, n.121 del mondo, infatti ha vinto tutti e quattro i match disputati: 4-14-2 contro lo statunitense Emmett Ward, numero 1.931 del ranldng Atp; 4-0 4-2 e 2-4 4-14-2 con Evan King, 28enne di Chicago numero 407 ATP; infine 4-14-1 contro Jamie Cerretani

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l’Atp e l’Itf studiano un piano B in caso di cancellazione degli US Open (qualificazioni al via il 24 agosto). Un’ipotesi che potrebbe essere auspicata dalla nostra federtennis, visto che lascerebbe libere le prime tre settimane di settembre per la stagione sulla terra prima del Roland Garros, già spostato dal 20 settembre al 4 ottobre. Roma tornerebbe in corsa, così come Madrid.

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