Roger a Rafa nel social show: "Sai ancora come si gioca?" (Cocchi). Djokovic shock: col vaccino smetto (Semeraro)

Rassegna stampa

Roger a Rafa nel social show: “Sai ancora come si gioca?” (Cocchi). Djokovic shock: col vaccino smetto (Semeraro)

La rassegna stampa di martedì 21 aprile 2020

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Roger a Rafa nel social show: “Sai ancora come si gioca?” (Federica Cocchi, Gazzetta dello Sport)

Sulla terra rossa non ha rivali, ma con Instagram deve ancora prendere la mano. Rafa Nadal ieri sera ha avuto il “battesimo” della diretta social. E ha fatto subito il botto di ascolti, con più di 60 mila persone connesse […] Rafa inizia rispondendo a qualche domanda dei fan quando, all’improvviso, compare tra loro Roger Federer. Ma l’aggancio della diretta non è così facile, passano alcuni minuti con Andy Murray e Stan Wawrinka che tra i commenti li prendono in giro: «Hai vinto 52 Roland Garros ma non sai usare Instagram…», ride lo scozzese dalle retrovie. E, intanto, Stanimal, il super esperto social del circuito, cerca di dare indicazioni all’illustre connazionale: «Roger, prima devi uscire e poi rientrare dalla diretta!». Insomma, alla fine la connessione riesce e sullo schermo appare Federer. In imbarazzo, come Nadal. Due “anzianotti” alle prese con la tecnologia: «Ce l’abbiamo fatta — ride lo svizzero —. Rafa, siamo troppo vecchi per questi mezzi… ». Seguono convenevoli, come sta la famiglia, come va la quarantena. Discorsi da ascensore, quando finalmente i due si sciolgono. «Allora, Rafa dimmi una cosa: perché mai hai deciso di giocare mancino? Sai quanti problemi in meno avrei avuto se non lo avessi fatto?». E il maiorchino sfata la leggenda per cui sarebbe stato lo zio Toni a farlo diventare mancino: «Lo sono sempre stato! Faccio tutto con la destra, gioco a basket, mangio, scrivo. Soltanto nel tennis e nel calcio uso la sinistra. Da piccolo ero bimane, sia nel diritto sia nel rovescio, poi ho staccato una mano e sono diventato mancino». Federer ha messo in mostra su Instagram i suoi palleggi contro il muro, ma deve comunque recuperare da un infortunio: «Ora il mio ginocchio va meglio, sono felice, mi godo la famiglia, cerco di ritrovare la forma fisica. Non ho nessuna fretta. E tu come ti stai allenando?». Rafa ammette di non toccare la racchetta da un bel po’: «Non gioco da Indian Wells! Mi alleno con alcuni attrezzi che sono riuscito a farmi mandare dall’Accademia, ma niente racchetta. Non capisco perché non ci facciano allenare in campo, in fin dei conti molte persone stanno andando al lavoro». Federer allora lo pizzica: «Ma sai ancora come si gioca?». Poi vuole sapere della Nadal Academy, dove il maiorchino ospita 85 ragazzi: «Sono tutti in isolamento dall’inizio dell’epidemia — spiega —, per loro è difficile. Ma stiamo facendo di tutto assieme ai nostri tecnici, agli psicologi, per farli stare al meglio. Ho parlato anche con i genitori, che ovviamente sono preoccupati. Ma la situazione è sotto controllo e forse il fatto di vivere questa esperienza assieme ai coetanei la rende meno pesante». Mentre i due chiacchierano fa pressione Murray, che annuncia di aver indossato il kilt per l’occasione […] «Ehi, ti ricordi? Io e Pico eravamo molto più forti di te a Pro Revolution Soccer», provoca lo spagnolo, mentre tra i commenti spunta il saluto di Ronaldo il Fenomeno. «Sì lo so, ma io ora gioco a tennis alla Playstation — risponde Andy—. Ieri ero te contro Roger al Roland Garros. A proposito, so che parteciperai al Madrid Open virtuale. Feliciano (Lopez, ndr) mi ha detto che ti stai allenando 4 ore al giorno alla consolle pur di vincere anche lì». Nadal rilancia: «Dai, allora stasera ti va di fare una partita?», «Sì, ma io non ci sono nel gioco, devo scegliere un altro personaggio» spiega Andy. Il gancio mancino colpisce anche via social: «Beh, potresti vestire i panni di Kyrgios… Ok, allora è deciso, ti chiamo verso le 22». Gli orari spagnoli e quelli britannici non vanno d’accordo: «Scherzi! Io a quell’ora sto già dormendo — risponde Murray —. Tu non sai cosa vuol dire avere dei figli… Alle 6.30 del mattino ti tirano giù dal letto». E a quel punto, Nadal svela il desiderio di paternità, dopo il matrimonio di ottobre con la sua Xisca: «Beh Andy, spero di essere nella tua situazione tra non molto tempo», sorride sornione il mancino […]

Djokovic shock: col vaccino smetto (Stefano Semeraro, Corriere dello Sport)

Chiamatelo NoVax Djokovic. Il numero 1 del mondo da quando è scattata l’emergenza pandemia si sta spendendo con molta generosità – vedi le donazioni milionarie agli ospedali di Bergamo e Milano e alla Croce Rossa spagnola – per aiutare chi è in prima linea nella lotta al coronavirus. Ma di possibili, futuri, eventuali vaccini no, non ne vuole sapere. Almeno per ora Note me pungere. «Personalmente sono contrario alle vaccinazioni – ha spiegato il Djoker durante una chat su Facebook – e non vorrei mai che qualcuno mi costringesse a fare un vaccino per essere in grado di viaggiare». Il tennis è ufficialmente fermo fino al 13 luglio, ma una pausa lunga è fortemente probabile. Wimbledon è saltato, il Roland Garros si è spostato a settembre e anche gli US Open sono pesantemente a rischio. Nessuno sa davvero se e quando sarà possibile tornare a giocare, ma una cosa è certa: gli spostamenti sono il tallone d’Achille del tennis, sport nomade, iperglobalizzato e ormai condannato al cosmopolitismo. Difficile immaginare un ritorno alla normalità che non passi per una vaccinazione da somministrare a chi deve traslocare ogni settimana da un Paese, e spesso da un continente all’altro. «Se il vaccino dovesse diventare obbligatorio che cosa succederebbe?», si chiede per primo Djokovic. »Dovrò prendere una decisione. Ho le mie opinioni al riguardo, ma non so dire adesso se queste opinioni potranno cambiare a un certo punto». Il pericolo, non pronunciato direttamente, ma evocato fra le righe, è che a 33 anni, quanti ne avrà a maggio, Djokovic potrebbe trovarsi a scegliere fra abiurare il credo No Vax o piantarla lì con il tennis. Non un dubbio da poco, considerando che il serbo è famoso per la sua maniacale attenzione a tutti i dettagli della sua preparazione psicofisica […] Di certo la sua posizione anti-vaccini non avrà fatto piacere ad Amelie Mauresmo, ex numero 1 del mondo ed ex coach di un grande amico di Novak/Novax, Andy Murray. «Credo che dovremo tirare una croce sulla stagione 2020 – ha twittato la campionessa francese – Il circuito internazionale significa giocatori e giocatrici di tante nazionalità, con i loro team, più spettatori e altre persone che arrivano dai quattro angoli del pianeta per far vivere gli eventi sportivi. Niente vaccino = niente tennis». Ha ragione penò Djokovic a puntualizzare sui tempi della questione. «In via ipotetica la stagione dovrebbe riprendere a luglio, agosto o settembre, anche se è improbabile, e a quanto ho capito un vaccino sarebbe necessario appena terminata la quarantena, e al momento un vaccino non c’è» […] Fra l’altro il Djoker è stato duramente attaccato insieme con Nadal e Federer, dal collega John Millman per l’iniziativa di “tassare” i più forti a favore dei tennisti di più bassa classifica. «Ci voleva una pandemia per accorgersi che da molti anni ormai la distribuzione dei montepremi era squilibrata?», ha ironizzato l’australiano. Ma alle critiche, fuori e dentro il campo, Novak è più che vaccinato.

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