Così rimodellano Sinner (Semeraro). Fognini in campo ad Arma di Taggia: "Giorno speciale" (Secolo XIX)

Rassegna stampa

Così rimodellano Sinner (Semeraro). Fognini in campo ad Arma di Taggia: “Giorno speciale” (Secolo XIX)

La rassegna stampa di giovedì 7 maggio 2020

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Così rimodellano Sinner – Sirola: Il lavoro diviso in tre blocchi diversi (Stefano Semeraro, Corriere dello Sport)

Dalibor Sirola da 20 anni modella il fisico dei grandi dello sport […] Dal 2012 è il responsabile della preparazione fisica del team Piatti, e oggi è lui, assieme all’osteopata e fisioterapista Claudio Zimaglia, che sussurra ai muscoli di Jannik Sinner. Sirola, che indicazioni si possono dare al tennisti in questa periodo? «La più importante è di rimanere fisicamente attivi. Già dopo 2 settimane di inattività la capacità di potenza aerobica (VO2max) può diminuire di più del 10%. E lo stesso più o meno capita con gli altri parametri. Questo è un ottimo periodo per lavorare di più fisicamente, durante una stagione “normale” non ci sono mai periodi così lunghi senza competizioni. Per quanto riguarda il tennis, l’ideale sarebbe giocare almeno 2-3 volte la settimana». Con Sinner come avete impostato il lavoro in questa fase? «Abbiamo diviso il lavoro in diversi blocchi. Il primo si è concentrato sulla resistenza generale e specifica, il secondo sullo sviluppo della forza. Nel terzo e ultimo proveremo a trasformare il tutto in potenza-rapidità-velocità. Dopo l’ultimo blocco faremo una “deload week”, una settimana in cui ci sarà meno carico su tutto sistema neuromuscolare. Complessivamente è un macrociclo di 7 settimane, poi a seconda di quando riprenderà la stagione decideremo cosa fare. Jannik sta giocando 4-5 volte a settimana, fondamentale per un giovane come lui». Quali sono punti deboli e quelli forti di Jannik? «L’età biologica di Jannik è in ritardo rispetto a quella scritta sul passaporto. Voglio dire che adesso ha 18 anni, ma la vera età del suo fisico è forse di 17. Si sta ancora sviluppando e per questo non sono in grado di fare una lista precisa di punti forti o deboli. Un punto forte è sicuramente è l’elasticità: lo si vede da come fa viaggiare veloce la palla e da come si muove leggero senza spendere tante energie» […]

Così rimodellano Sinner – Zimaglia: Punto a bilanciare la sua postura (STE.Sem., Corriere dello Sport)

Claudio Zimaglia è l’osteopata e fisioterapista del Piatti Center che accompagna Sinner nel tour. Qual è il suo compito in questo periodo di stop? «Per me è un periodo utile soprattutto per lavorare sul bilanciamento posturale e sul recupero funzionale. In uno sport asimmetrico come il tennis, un giocatore può avere scompensi in un lato del corpo che vanno riequilibrati. Si agisce per compensare i disequilibri muscolari, in collaborazione con il preparatore fisico, con esercizi di stretching, di bilanciamento e di mobilità in base alla situazione. Purtroppo ora bisogna accontentarsi di farlo a distanza per un tennista abituato a giocare ogni settimana non è facile pensare solo all’allenamento fisico». Come avviene questa collaborazione nel caso di Sinner? «Io lavoro molto per prevenire gli infortuni, quindi osservo come si muove in palestra, poi ricontrollo sul lettino e informo Dalibor, lui a sua volta vede come si comporta nell’allenamento e mi informa dei possibili rischi». Quali sono le doti che più la colpiscono in Jannik? «È molto forte di testa, si diverte tanto a stare in campo, impara in fretta e fa tutto quello che gli viene richiesto. Muscolarmente e tecnicamente sta crescendo. Deve lavorare in prospettiva sulla resistenza, mentre è incredibile la sua capacità dinamica di coordinazione e cambio di direzione, dovuta a una fibra muscolare molto forte e reattiva. Questo compensa il volume muscolare, anche se va considerato che è comunque alto, un metro e 92». E ancore in crescita… «Sì, si sta assestando solo ora, per quello abbiamo sempre evitato in passato di sovraccaricare la colonna vertebrale. Bastava un centimetro in più e diventava instabile, perdendo la coordinazione. Questo periodo di stop serve anche a migliorare la tecnica dell’esercizio in palestra, sempre nell’ottica di evitare infortuni e di presentarsi nelle condizioni migliori all’appuntamento» […]

Fognini in campo ad Arma di Taggia: “Giorno speciale” (Secolo XIX)

Fabio Fognini è tornato ad allenarsi sui campi in terra battuta del circolo tennis Armesi di Arma di Taggia insieme a Thomas Fabbiano, numero 147 Atp. Il tennista ligure ha annunciato il ritorno in campo su Instagram, postando una foto insieme alla moglie Flavia Pennetta, che lo ha accompagnato. «In questi tempi difficili puoi capire quanto qualcosa può significare per te, specialmente quando non puoi farla… Per me è il tennis. È un giorno speciale. Tornare in campo due mesi dopo è fantastico. Sono fortunato a poter condividere questo momento con la persona che amo» ha scritto Fognini, per poi aggiungere: «Questo è il mio Paese, la mia città, il mio campo, il mio mare. È molto normale, ma è speciale. La strada della normalità è ancora lunga, ma ricorderò per sempre quello che ho provato oggi. Tutto il mio amore è con voi! Continueremo a combattere insieme!». In attesa che il circuito Atp possa ripartire, Fognini potrebbe partecipare al torneo esibizione di Todi del prossimo 15 giugno, dove sono attesi soprattutto giocatori italiani. La presenza di Flavia Pennetta al campo di allenamento non è stata, forse, solo di contorno. Da tempo la tennista sta pensando di tornare a competere nel circuito Wta, come hanno fatto tante altre atlete prima di lei: per esempio Kim Clijsters. Flavia si era ritirata proprio al termine di quel magico 2015, chiudendo in bellezza grazie al primo titolo dello Slam agli Us Open. A 38 anni, e dopo cinque di inattività, rientrare non sarebbe semplice, ma visto il livello non eccelso dell’attuale tennis femminile, con la vecchia guardia in declino e la nuova incostante, Pennetta potrebbe dire la sua. E il marito sta spingendo in tal senso. Come si è divertito, a quanto è emerso ieri da una chat su Instagram, Novak Djokovic che ha chiacchierato per un’ora con Maria Sharapova (ritirata da poco). Il serbo, sempre così attento all’alimentazione, ha confessato di avere giocato con i postumi di una sbronza quando era più giovane: «Ero ubriaco, diciamo che non vedevo bene la pallina… Era la Coppa Davis, in Svezia, appena dopo aver vinto il mio primo Wimbledon nel 2011. Non dovevo giocare quel fine settimana, eravamo già avanti 2-0 il venerdì sera. Poi, il sabato mi sono ritrovato in campo con qualche difficoltà…» […]

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