Berrettini alza la mano: "Giocare col guanto? Impossibile" (La Gazzetta dello Sport). Riparte tutto e Parigi chiude (Semeraro). Ecco il guanto per l'era del virus (Burreddu). Gaudenzi non si arrende: "Salveremo la stagione" (Cocchi)

Rassegna stampa

Berrettini alza la mano: “Giocare col guanto? Impossibile” (La Gazzetta dello Sport). Riparte tutto e Parigi chiude (Semeraro). Ecco il guanto per l’era del virus (Burreddu). Gaudenzi non si arrende: “Salveremo la stagione” (Cocchi)

La rassegna stampa di lunedì 11 maggio 2020

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Berrettini alza la mano: “Giocare col guanto? Impossibile (La Gazzetta dello Sport)

Date tutto a Matteo Berrettini, ma non i guanti: «Dovremmo abituarci a un tennis diverso da quello che abbiamo sempre conosciuto, ma senza stravolgere le basi: giocare con un guanto di lattice, ad esempio, non può essere la stessa cosa perché si perde completamente la sensibilità sulla racchetta e credo non si possa fare», ha detto il numero 8 al mondo a Radio Rai 1. Berrettini si trova a Boca Raton, in Florida. a casa della fidanzata Alla Tomljanovic, numero 55 del ranking, ed è intervenuto sul tema più complesso e dibattuto tra i tennisti. Ecco, quindi, la sua ricetta per tentare di far ripartire la stagione internazionale: «Le uniche condizioni che vedo possibili – ha aggiunto – sono giocare a porte chiuse, evitare tutti i contatti non necessari a partire dalla stretta di mano fra gli atleti e con l’arbitro e gli asciugamani che non devono essere toccati dai raccattapalle». Poi, più in generale, sul movimento ora in sospeso, ha dichiarato: «Le indicazioni sanitarie dovranno darle gli esperti. Credo sia molto difficile che una nazione ospiti un evento con 400- 500 atleti che anivano da 80 Paesi diversi, ma spero tanto di sbagliarmi

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La speranza nella ripartenza tra i big del circuito esiste, ma è una fiammella: a volte è più accesa, altre sembra spegnersi. Ad esempio, Rafa Nadal, in una rilassata chiacchierata con la tv spagnola, è sembrato meno ottimista di Matteo: «Vedo un futuro incerto e lontano. Quello che devo fare è allenarmi per prepararmi per quando potremo competere, ma il tennis è secondario ora e penso che sarà così per molto tempo», ha detto il maiorchino.

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Riparte tutto e Parigi chiude (Stefano Semeraro, Corriere dello Sport)

Il tennis ricomincia a muoversi in tutto il mondo, a basso e alto livello.

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Nel weekend appena concluso è toccato al quadrangolare di West Palm Beach, mentre ieri alla Royal Swedish Tennis Hall di Stoccolma si sono sfilati a porte chiuse i fratelli Mikael e Elias Ymet in un match messo in piedi dagli organizzatori dello Stockholm Open e sbattezzato `Tennis against Corona” (chissà come l’hanno presa i reali svedesi). Il 25 maggio a Vienna è annunciato in campo il n. 3 del mondo Dominic Thiem, che insieme ad altri 16 tennisti e 8 tenniste darà vita alle Generali Pro Series, con in palio 151.750 euro. Il tutto ovviamente a porte chiuse, come del resto avverrà per l’Ultimate Tennis Showdown, una serie di 50 sfide che Patrick Mouratoglou sta imbastendo in Costa Azzurra (la partenza, prevista per metà maggio, è stata rimandata al 13 giugno) con in cartellone nomi come David Goffin, Fabio Fognini, Lucas Pbuille e Benoit Paire.

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La novità molto interessante è che una delle tappe si trasformerà quasi certamente in una edizione molto particolare dei campionati italiani Assoluti. Una competizione un tempo nobilissima (si è svolta dal 1895 al 2005), che verrebbe così risuscitata a 50 anni esatti dalla storica sfida fra Adriano Panatta e Nicola Pietrangeli alla Virtus Bologna che segnò il passaggio fra due epoche del nostro tennis. Una finale fra Fabio Fognini, o Andreas Seppi, e Matteo Benettini o Yannik Sinner sarebbe un modo molto suggestivo di far ripartite la storia azzurra. Ci sono però novità in vista anche per i tornei ufficiali, quelli che distribuiscono montepremi a sei cifre e punti Atp, e in particolare per il Roland Garros. In una intervista al Journal de Dimanche, il presidente della federtennis francese (Fft) Bernard Giudicelli ha ammesso che a Parigi si pensa a un’edizione a porte chiuse dello Slam sul rosso. Lo scorso 17 di marzo il Roland Garros, sollevando molte polemiche, aveva annunciato che si sarebbe spostato di propria iniziativa dalla tradizionale data di fine giugno al 20 settembre. «Crediamo di aver preso la decisione giusta», ha ribadito ieri Giudicelli, che ora però è pronto ad accettare uno slittamento di una settimana per fare posto a a Roma e Madrid:

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Organizzare il torneo a porte chiuse. Del resto ci consentirebbe di usufruire di parte delle risorse economiche, dai diritti tv ai contratti di sponsorizzazione». Il Roland Gants del resto finanzia con i suoi 260 milioni di euro di entrate l’80% del bilancio della Fft, sponsor e diritti tv rappresentano circa un terzo della somma «il torneo è il motore del tennis in Francia – sostiene Giudicelli – e nutre tutti i membri del nostro ecosistema: in momenti come questi è a loro che pensiamo a proteggere. Per ora non escludiamo nessuna opzione. Io e il direttore del torneo Guy Forget pensiamo che il Roland Gants riguardi soprattutto il gioco e i giocatori. C’è un torneo che si svolge sui campi, e quello che si svolge sugli schermi televisivi, con milioni di telespettatori in tutto il mondo in attesa di vederlo. Non è un fattore da trascurare».

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Ecco il guanto per l’era del virus (Giorgio Burreddu, Corriere dello Sport)

Lo spunto glielo ha dato un amico: «Mi dice: ‘A tennis col guanto in lattice? Anche no. Sudo, irrita le pelle, non me lo metterei mai”. Allora ci ho pensato, ripensato, ed è venuto fuori questo prodotto». E’ in similpelle lavabile e ad alta traspirabilità, grazie a micro punzonature siliconate. Si chiama SYT, Save your tennis, se l’è inventato Daniele Zanetti, 35 anni, giovane imprenditore e Ceo della Profiler Group. Ideata nel 2012, a Brescia, l’azienda si occupa di «profilare le esigenze del cliente perché non sono le stesse per tutti». Vale a dire: personalizzazione 4.0. Un punto di forza evidente, e ancora di più in tempi di pandemia. SYT Gloves è solo l’ultimo prodotto ideato e pensato per gli sportivi, che garantisce agli appassionati la possibilità di giocare in totale sicurezza. In questo caso a tennis. E’ il risultato di uno studio sulla sensibilità e sul tocco della pallina, ma anche sul lancio al servizio. Ma contano anche l’estro, la creatività.

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Ci sono voluti dieci campioni prima di realizzare il prodotto finale che è già in commercio. «Abbiamo fatto test che era possibile fare. Abbiamo letto il decalogo della Fit e ci siamo chiesti: se un tennista volesse usare un guanto, come lo dobbiamo realizzare?» Profiler Group è una realtà di cinque persone che si affida al Made in Italy. […]

«Lo sport – va avanti Zanetti – non sarà più quello a cui eravamo abituati prima. Eravamo abituati a basare tutto sul risultato. Adesso sarà visto come un momento di lifestyle più che come agonismo. E questo porta l’esigenza di farlo in sicurezza. Nessuno ci faceva caso. E il discorso vale anche per gli impianti». Può essere una sorta di anno zero per molti, e per lo sport un modo di creare economia. Che comunque, come nel caso della Profiler ha subito un rallentamento. […]

Cresciuto a Travagliato, alle porte di Brescia, è li che Zanetti ha trascorso la quarantena. «L’ho vissuta con resilienza. La voglia di reagire mi ha permesso di fare qualcosa di nuovo.

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Gaudenzi non si arrende: “Salveremo la stagione” (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)

Si gioca, non si gioca, quando si gioca, come si gioca? Interrogativi snervanti come la goccia che scava la pietra. La pandemia da Covid-19 ha messo in ghiacciaia il tennis mondiale, e al momento tutto è sospeso almeno fino al 13 luglio. Ma il fermo della racchetta potrebbe anche durare di più, si parla di un nuovo spostamento, probabilmente al 3 agosto. Una sola certezza per ora: la stagione non si cancella. Lo ha detto anche ieri Andrea Gaudenzi, ora numero 1 dell’Atp: «Smettere ora non sarebbe saggio, nessuno sa cosa accadrà – ha spiegato alla Reuters-. Vogliamo rimanere ottimisti».

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Gli organismi che guidano il tennis hanno già fissato una data entro la quale organizzare il futuro prossimo della stagione: «Al momento davanti a noi ci sono solo scenari ipotetici – ha continuato l’ex azzurro – ed è per questo che non abbiamo ancora deciso.Tra le opzioni potrebbero esserci le porte chiuse, oltre a varie scelte da fare soprattutto in merito alle restrizioni per i viaggiatori». Mancano pochi giorni dunque prima che si conosca il destino dei tornei come Cincinnati e lo Us Open: «Ci siamo dati íl 15 maggio (venerdì, ndr) come data di scadenza per i tornei post Wimbledon a luglio, mentre il primo giugno sarà la dead line per decidere sugli appuntamenti di agosto. […]

Che sia tra gli sport più sicuri dal punto di vista della trasmissione del virus, con i giocatori distanziati e separati dalla rete, è certo, ma allo stesso tempo il tennis è tra quelli più a rischio per gli spostamenti. Se anche l’epidemia dovesse pian piano scemare, i viaggi saranno comunque ancora difficoltosi per diverso tempo. Alcune nazioni si sono organizzate con dei piccoli tornei nazionali, o esibizioni, ma il circuito è un’altra cosa: «Ogni Paese è in una situazione diversa e sarà difficile organizzarsi con nazioni in fasi diverse e con regole differenti – prosegue Gaudenzi -.

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Il Roland Garros sarebbe dovuto partire tra una settimana, ed è stato il primo a fare uno scatto in avanti e spostare la data in un periodo più al riparo dalla pandemia. Al momento la data di inizio dello Slam sul rosso è dal 20 settembre e le ultime da Parigi parlano di un torneo a porte chiuse. I biglietti già acquistati per maggio verranno rimborsati: «Non escludiamo alcuna opzione -, ha detto Bernard Giudicelli, numero 1 della federazione francese -. Giocando, pur senza pubblico, potremmo comunque tutelare e far girare parte del modello economico, dai diritti tv agli sponsor. Elementi non da trascurare». Stesso problema che si pongono a New York, dove dal 31 agosto dovrebbe partire lo Us Open: «Una decisione definitiva non ci sarà prima di giugno – ha spiegato il direttore della Usta, Michael Dowse -. Sulla possibilità delle porte chiuse dico che è altamente improbabile che l’Us Open si svolga senza pubblico, non escludiamo nulla, ma è contro lo spirito del gioco». Intanto, in Australia cominciano a porsi il problema per il gennaio 2021. Craig Tiley, a capo di Tennis Australia, è preoccupato: «Lo scenario peggiore è che l’Australian Open non si disputi, quello migliore è che si riesca a far arrivare i giocatori e che ci siano solo spettatori locali. Abbiamo stabilito i tempi e le date entro cui dovremo prendere una decisione, abbiamo considerato chi più sarà condizionato da queste scelte e come.

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