Ines Ibbou, video-lettera a Thiem e l'inseguimento di un sogno

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Ines Ibbou, video-lettera a Thiem e l’inseguimento di un sogno

La tennista algerina Ines Ibbou (n.620 WTA) ha scritto una lettera aperta a Thiem raccontando i suoi sacrifici per giocare da professionista. E il Presidente d’Algeria è arrivato in suo soccorso!

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Ines Ibbou (foto Facebook Ines Ibbou)
 

Le parole di Dominic Thiem a proposito della presunta scarsa professionalità dei tennisti che frequentano i tornei ITF non sono passate inosservate tra i suoi colleghi meno “blasonati”, tanto che qualcuno ha pensato di scrivergli una lettera aperta per ricordargli come la vita nei tornei professionistici di livello più basso sia davvero dura.

La 21enne tennista algerina Inés Ibbou, n. 620 del ranking WTA, non ha proprio digerito le parole del campione austriaco ed ha pensato mi mettere sul suo profilo Instagram un video-racconto sotto forma di lettera aperta che descrive la sua battaglia quotidiana per uscire dall’inferno dei tornei ITF ed arrivare al circuito maggiore. “Caro Dominic, quando ho letto la tua lettera mi sono chiesta cosa avrebbe potuto essere la mia carriera, e quindi la mia vita, se fossi stata Dominic Thiem, con genitori che insegnano tennis quando per la prima volta, a sei anni, ho toccato una racchetta e mi sono perdutamente innamorata di questo sport”.

Ibbou è cresciuta alla periferia di Algeri, in una famiglia che non conosceva per nulla il tennis e in una nazione nella quale non ci sono tornei professionistici, o allenatori di livello mondiale, e nemmeno attrezzature adeguate ad un atleta di alto livello. “Lo sai Dominic che non c’è nemmeno un campo al coperto in tutto il Paese, e che se piove per una settimana dobbiamo allenare il rovescio in palestra?

Nonostante le difficoltà, nel 2013 è riuscita a competere nel circuito junior ITF raggiungendo il n.23 della classifica mondiale di categoria. “Mi chiamavano il miracolo africano, perché pochissimi riescono a raggiungere quei risultati provenendo dal mio Paese”. La transizione al professionismo è stata, come sempre accade, durissima: nessun supporto da parte di sponsor, solo qualche aiuto da parte di qualche generoso individuo che ha fornito attrezzature e guida per l’allenamento fisico. Poi un infortunio nel momento peggiore, una tendinite al gomito, proprio mentre l’ITF cambiava le regole del gioco, e il ritorno al circuito, sempre viaggiando con i biglietti aerei più scontati, alloggiando lontano dall’impianto per risparmiare denaro, e dovendo fare sempre tutto da sola per gli allenamenti, la logistica e i visti. Perchè con il passaporto algerino c’è bisogno di un visto per quasi ogni Paese verso il quale si deve viaggiare. E anche i visti costano soldi.

Dimmi Dominic, cosa si prova a fare un regalo ai propri genitori? Cosa si prova a celebrare con loro un compleanno? […] Aiutare i giocatori vuol dire aiutare il tennis a sopravvivere. Non ti abbiamo chiesto nulla, solo un po’ di rispetto. Giocatori come te mi fanno rimanere aggrappata al mio sogno, per favore non rovinarlo”.

Commenti di sostegno le sono arrivati da colleghi come Nick Kyrgios e Venus Williams, e persino Billie Jean King. “Mi aspettavo che qualcuno avrebbe risposto ma nulla del genere – ha raccontato Ines Ibbou al giornale francese L’Equipe – mi hanno contattato anche calciatori e addirittura una giocatrice di squash pakistana”. Al momento la tennista algerina è bloccata in Tunisia, dove era andata per giocare un torneo. “I miei genitori sono ad Algeri, la mia famiglia sparsa tra Francia e Qatar – ha spiegato – riesco a sopravvivere grazie all’aiuto di alcune piccole imprese locali, la Federazione non mi dà alcun supporto”.

Ma il messaggio sicuramente più importante è stato quello che le è arrivato nientemeno che dal Presidente della Repubblica di Algeria Abdelmadjid Tebboune, il quale via Twitter le ha comunicato di aver delegato al Ministro competente la presa in carico della sua situazione: “L’Algeria non può perdere un talento sportivo come Ines, che è molto giovane e molto dotata, in una specialità che raramente vede algerini eccellere. Il Ministero dello Sport e della Gioventù verrà incaricato molto presto della responsabilità di supportare lo sport. Tutto il mio sostegno e i migliori auguri di ogni successo, se Dio vorrà”.

Moltissime grazie, Signor Presidente – ha risposto Ibbou sempre via Twitter – le sue parole mi onorano profondamente. Il mio sogno è quello di conquistare il Roland Garros, Wimbledon e lo US Open e fare felice il popolo di Algeria. Spero mi darete tutti le possibilità per realizzare i miei sogni, se Dio vorrà”.

Secondo quanto riportato dalla stampa algerina, il Ministro dello Sport e della Gioventù Sid Ali Khaldi ha già contattato Ines durante il fine settimana ed ha confermato che lo Stato l’accompagnerà nel suo percorso.

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