John McEnroe è la voce delle rabbie adolescenziali in un’opera di Mindy Kaling. Sul serio

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John McEnroe è la voce delle rabbie adolescenziali in un’opera di Mindy Kaling. Sul serio

McEnroe, ex star del tennis, è la voce narrante della nuova serie di Mindy Kaling creata per Netflix, che parla di una quindicenne indo-americana con problemi in famiglia e con i ragazzi. “Non so perché funziona”, ha commentato

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John McEnroe - Roland Garros Legends 2018 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

Quella che segue è una traduzione integrale di un articolo scritto da Matthew Futterman e pubblicato sul New York Times in data 26 maggio 2020. Qui l’articolo originale


È il party degli Oscar di Vanity Fair del 2019, e John McEnroe è in fila per farsi fare una foto dal fotografo ritrattista Mark Seliger, perché questo è il genere di omaggi che si ricevono al party degli Oscar di Vanity Fair. È quasi il suo turno quando Mindy Kaling, la scrittrice di commedie ed attrice nota per i le sit-com “The Office” e “The Mindy Project”, esce dallo studio fotografico allestito temporaneamente. Stando a quel che McEnroe ricorda, la Kaling si è immediatamente prodotta nel suo monologo riguardo il fatto che aveva questa idea di un ruolo per lui nella sua nuova serie e che doveva parlargliene. Mcenroe si è ormai abituato a questo genere di situazioni, che gli accadono molto spesso.

Di solito chi gli fa questo genere di proposte non si fa più vivo. Ma in questo caso, la Kaling ha dato seguito al monologo, e un anno dopo McEnroe, uno dei più grandi giocatori di tennis (e teste calde) della storia, è in qualche modo la voce interiore e narratore della vita di Devi Vishwakumar, una quindicenne indo-americana della San Fernando Valley con una cotta per un ragazzo in “Never Have I Ever” (in Italia noto anche come “Non ho mai…”), la nuova serie di Netflix creata dalla Kaling che ha debuttato questa primavera.

“Non so perché funziona”, ha commentato McEnroe, 61 anni, durante una intervista telefonica dalla sua casa a Malibu, California, in cui è rimasto da quando la crisi legata al Covid-19 ha bloccato buona parte dell’economia americana, a marzo. “Al primo impatto la gente rimane perplessa, si chiede ‘che cosa?’ Non sono la solita voce fuori campo”.

Per dovere di cronaca, McEnroe non è completamente estraneo al mondo di Hollywood: è stato protagonista di alcune non esattamente memorabili pubblicità per il marchio Bic negli anni 80, e ha all’attivo anche dei cameo che hanno riscontrato molto più successo nel film di Adam Sandler, “Mr.Deeds” e nella serie televisiva “Curb Your Enthusiasm”. È anche uno dei commentatori di tennis di punta per ESPN durante i tornei del Grande Slam. Ma dare voce alle difficoltà di una ragazzina imbranata, ossessionata da un muscoloso nuotatore, che lotta con il trauma della perdita di suo padre? Questo non era certo il ruolo che si sarebbe mai aspettato.

Kaling, figlia di immigrati indiani, ha descritto l’amore degli indiani per il tennis come “quel genere di attrazione verso tutto ciò che è inglese”. In occasione di una dichiarazione rilasciata attraverso Netflix, Lang Fisher, il produttore esecutivo dello show, ha affermato che una volta che i creatori avevano deciso che Devi, il personaggio principale interpretato da Maitreyi Ramakrishnan, avrebbe avuto sia monologhi interiori che un temperamento alla McEnroe, avevano pensato che valeva la pena di chiedere a McEnroe se gli interessasse il ruolo di narratore. “Abbiamo semplicemente pensato che sarebbe stato divertente” ha detto Fisher, le cui parti preferite dello show sono quando McEnroe si dimostra incredibilmente coinvolto nelle vite degli adolescenti.

John McEnroe – Commissioner Eurosport

McEnroe nutre da tempo una sorta di attrazione verso le perfomance: un chitarrista che si è sposato con la musicista Patty Smyth e che ha iniziato molto tempo fa ad esibirsi sul palco insieme alle sue star della musica preferite. E sebbene il tennis sia lo sport solitario per eccellenza (niente allenatori in partita, niente portabastoni come nel golf, niente secondi come nella boxe), McEnroe insiste sul dire che nonostante molte persone pensassero lui fosse un performer anche quando giocava, in realtà non aveva mai pensato di esserlo, anche quando si parla delle sue note sfuriate, che dice di non saper tuttora veramente spiegare.

“Alla fine mi sentivo quasi come se stessi diventando la caricatura di me stesso, ha detto a proposito della sua carriera da giocatore. “A volte mi veniva il dubbio che facessi quello che facevo solo perché ero come un fumatore che non riesce a smettere”. Non riesce neanche a capire perché i suoi avversari fossero così infastiditi dai suoi comportamenti. Riflettendoci, si immagina che tutti gli insulti che rivolgeva a giudici di linea e giudici di sedia gli abbiano solo fatto rimediare vendette da parte di quest’ultimi, consistenti in aiuti ai giocatori dall’altra parte della rete. Alcune delle sue sfuriate sono presenti su “Non ho mai…”, inclusa la celeberrima frase “rispondi alla mia domanda! La domanda, idiota!”, pronunciata allo Swedish Open del 1984. Dopo essersi confrontato con il giudice di sedia, McEnroe colpì anche diversi bicchieri di acqua fredda, utilizzando una sequenza di dritti e rovesci. Il giudice di sedia lo penalizzò di un game. Più tardi McEnroe vince il match per 1-6, 7-6, 6-2.

“Ho oltrepassato il limite”, afferma McEnroe a proposito del suo comportamento durante la sua carriera. “Ero così frustrato”È lo stesso per Devi, e nonostante le ovvie differenze, McEnroe apprezza la possibilità di spiegare cosa succede dentro la sua testa e gli errori non forzati che la ragazza commette. “È molto più testa calda di quanto non lo fossi io quando ero al liceo” racconta McEnroe a proposito della protagonista, i cui momenti più bassi includono rompere la finestra della propria stanza da letto con un libro di testo e dire a sua madre che avrebbe preferito fosse lei a morire, e non il padre. D’altra parte, non scherza nemmeno McEnroe, che si è guadagnato il soprannome di Superbrat (super moccioso) da parte della stampa inglese.

La domanda con cui si confronteranno presto McEnroe a le altre vecchie glorie dello sport che ri-entrano nell’immaginario collettivo utilizzando una porta differente è se le giovani generazioni hanno idea di chi loro siano. I giovani che guardano “Non ho mai…” hanno capito che McEnroe è stato, di fatto, il Roger Federer degli anni 80, un’impareggiabile fiorettista che ridisegnò il campo da tennis? Stan Smith, l’ex campione del tennis, che ha conseguito un differente tipo di fama grazie alle sue eponime scarpe da ginnastica, ha detto che quando la gente lo incontra gli dice spesso che pensavano fosse solo una scarpa, non una persona reale.

McEnroe ha raccontato di essere stato fermato più volte durante le sue passeggiate da persone che gli si sono rivolte dicendogli “Ehi, tu sei il tizio di ‘Mr Deeds!’”. “È chiaro che non avevano la benché minima idea che io avessi mai impugnato una racchetta, ha aggiunto. Non gli è ancora successo con “Non ho mai…” perché lo show è stato distribuito in aprile e non si è fatto vedere molto in giro ultimamente. Quando va in giro per negozi, è solito coprirsi usando la mascherina. Quando la situazione tornerà alla normalità, non sarà improbabile che un giovane lo incontri e chieda un autografo ed un selfie con l’uomo dentro il cervello di Devi. Ramakrishnan, la diciottenne che recita la parte di Devi, ha detto che ha dovuto cercare McEnroe su Google per sapere chi fosse. Adesso sa che non è una semplice creazione per il piccolo schermo. “Sono uno di quelli fortunati”, ha detto McEnroe a tal proposito.

Traduzione a cura di Alberto Abbate

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