Mouratoglou aveva promesso un cambio radicale, ma sembra essere andato persino oltre le aspettative. Le regole del nuovo circuito Ultimate Tennis Showdown lo configurano come un corpo quasi estraneo al tennis, che con lo sport che conosciamo condivide praticamente solo la presenza di una rete a dividere i due partecipanti che imbracciano una racchetta e si tirano la pallina. Proviamo a capirci qualcosa, partendo dal presupposto che la principale novità è che scompare l’idea di tennis come sport senza cronometro, dove la rimonta è sempre possibile a partire da qualsiasi punteggio: il tempo diventa un fattore decisivo.
QUATTRO ‘QUARTI’ DA DIECI MINUTI – La struttura è simile a quella di una partita di basket, con quattro quarti (o tempi) da dieci minuti intervallati da due minuti di pausa, con la differenza che ogni quarto avrà un vincitore: banalmente, il tennista che ha totalizzato più punti. In caso di parità allo scadere dei dieci minuti (se il cronometro suona durante un punto decisivo, ovviamente il punto può concludersi) si gioca un punto decisivo per determinare il vincitore del quarto. Durante il gioco, i tennisti serviranno alternativamente due volte a testa e i punti verranno dunque contati normalmente, senza la caratteristica progressione 15-30-40 che porta alla vittoria dei game ‘classici’. Un altro colpo di machete alla tradizione.
Chi vince la partita? Il tennista che si aggiudica il maggior numero di ‘tempi’. Anche in caso di 3-0 si procederà con la disputa dell’ultimo quarto, a beneficio del ‘quoziente quarti’ per le classifiche.
Nell’eventualità del 2-2, si giocherà un quinto e decisivo quarto con il formato ‘sudden death‘, che si propone di risolvere rapidamente la contesa e in modo parecchio ‘thrilling’: il tennista che ha fatto più punti nell’arco della partita può scegliere di servire per primo o il campo che preferisce, si serve una volta a testa e chi fa due punti di fila vince la partita. Un sistema persino più brutale dei rigori nel calcio.
LE ALTRE REGOLE – La rivoluzione non finisce qui. Oltre all’ovvio shot clock di 15 secondi tra un punto e l’altro (è stato già sperimentato nel tennis ‘vero’, quindi figuratevi) ci sarà la possibilità di interrompere la partita per una breve sessione di coaching da 30 secondi – al massimo quattro volte a partita, una per ogni quarto. A chiamarla sarà l’allenatore stesso, tramite una sorta di pulsante, e i 30 secondi scatteranno quando il giocatore avrà indossato le cuffie in panchina. Due postille divertenti: il giocatore potrà rifiutare il coaching chiesto dall’allenatore e la conversazione dovrà svolgersi necessariamente in inglese, altrimenti il giocatore sarà passibile di penalty point. Un discreto stress per i non anglofoni, considerando che ad ogni campo i giocatori saranno anche costretti a rispondere ad alcune domande degli spettatori. Un solo cambio di palle, dopo i primi due quarti.
Finita qui? Neanche per sogno. Mouratoglou ha pensato bene di abbinare il concetto di sport a quello del gioco di strategia introducendo la possibilità di giocare delle ‘carte’ (le ‘UTS cards‘) allo scopo di trarre un vantaggio o procurare uno svantaggio all’avversario. L’idea è consentire ai tennisti che sono in svantaggio di riequilibrare le partite con meno mordente: le carte saranno utilizzabili soltanto durante i quarti regolari, non durante l’eventuale quarto decisivo. Le sette carte sono le seguenti:
- Togli un servizio all’avversario (uno invece che due)
- Ottieni un servizio extra (tre possibilità invece che due)
- Scegli di far valere doppio il tuo punto successivo
- Ogni tuo colpo vincente vale triplo
- Ottieni X servizi consecutivi
- Costringi il tuo avversario a giocare un serve&volley
- Costringi il tuo avversario a chiudere il punto entro tre colpi
Prima di ogni match, un algoritmo abbinerà quattro carte a ogni giocatore e la durata del vantaggio di ogni carta; prima di ogni quarto l’allenatore potrà scegliere due carte su quattro da utilizzare e in ogni caso i due giocatori non potranno mai giocare due carte contemporaneamente.
FORMAT DEL TORNEO – Ricordiamo che i dieci giocatori si sfideranno con la formula del Round Robin per cinque settimane, e si disputeranno cinque match al giorno sabato e domenica. I primi sei classificati accederanno alle ‘Final Six‘ previste per la domenica del quinto week-end, in particolar modo i primi due accederanno direttamente alle semifinali mentre gli altri quattro giocatori parteciperanno ai quarti di di finale.
Questo è il riepilogo dei dieci partecipanti – l’ultimo nome è quello di Dominic Thiem, che a quanto pare ha deciso che non aveva programmato abbastanza esibizioni.
- Stefanos Tsitsipas
- David Goffin
- Matteo Berrettini
- Lucas Pouille
- Benoit Paire
- Dustin Brown
- Richard Gasquet
- Alexei Popyrin
- Dominic Thiem
- Feliciano Lopez (sostituisce Auger-Aliassime)
“Puntiamo ai 50.000 iscritti alla nostra piattaforma streaming dopo il primo week-end di partite” ha detto Mouratoglou. “I giovani non guardano neanche più i film da due ore, è il tempo delle serie da 40-45 minuti a puntata“. Chissà se questa idea di rivoluzione sarà davvero utile ad avvicinarli al tennis.