La prima conferma ufficiale della disputa dello US Open arriva nientemeno che dal Governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo.
“Lo US Open si terrà nel Queens, NY, senza spettatori dal 31 agosto al 13 settembre. La USTA si premurerà di proteggere i giocatori e lo staff con misure straordinarie, che comprenderanno test frequenti, pulizie supplementari, spazio extra per gli spogliatoi, alloggi e trasporti dedicati”.
Il torneo quindi si farà, anche se rimangono ancora da definire un numero importante di dettagli. Tanto per cominciare bisogna capire come verrà gestito l’arrivo degli atleti e del loro (contingentatissimo) staff a New York: il Dipartimento di Sicurezza Interna (Department of Homeland Security) ha fatto capire qualche settimana fa che avrebbe concesso il permesso ai tennisti di arrivare negli Stati Uniti e di essere esentati dalla quarantena di 14 giorni normalmente prevista per chi arriva dall’estero, ma si tratta di stabilire quale sarà la procedura da seguire e se anche lo staff sarà trattato allo stesso modo. Le procedure di ingresso negli USA sono di pertinenza federale, quindi il Governatore Cuomo non ha nessuna giurisdizione per prendere decisioni in questo caso.
Poi bisogna vedere chi deciderà di partecipare: Federer si è già chiamato fuori per infortunio, Djokovic ha già espresso le sue perplessità, e così ha fatto anche Nadal, sia pure in maniera meno diretta. Durante la tappa di Belgrado dell’Adria Tour ci sono stati mugugni anche da parte di Thiem e Zverev, e proprio nelle ultime ore Simona Halep ha detto che per tutto il 2020 non si sposterà dall’Europa.
È evidente che i tennisti che non hanno robustissimi forzieri già pieni su cui contare vedranno sicuramente di buon occhio la possibilità di guadagnare somme che possono sistemare una stagione: un secondo turno allo US Open garantirà vicino ai 100.000 dollari (meno il 35% di tasse), che in un’annata nella quale non si guadagna da febbraio sono una manna dal cielo.
Inoltre bisognerà capire che cosa succederà prima dello US Open ad una inevitabilmente mutilata stagione nordamericana. Le indiscrezioni delle ultime ore suggeriscono la possibile disputa del torneo di Washington DC (solo a livello maschile) a partire dal 10 agosto e quella del Masters 1000/Premier 5 di Cincinnati a partire dal 17 agosto ma nell’impianto di Flushing Meadows, con la contestuale cancellazione delle qualificazioni. Un’alternativa potrebbe essere invece quella della cancellazione del torneo di Cincinnati e della disputa invece delle qualificazioni, per dare un po’ di ossigeno e possibilità di giocare anche ai tennisti al di sotto del 100° posto, che vedranno la stagione dei Challenger completamente cancellata.
AGGIORNAMENTO: Nemmeno un’ora dopo la conferma da parte del Governatore Cuomo della disputa dello US Open, la USTA ha diffuso un breve comunicato stampa nel quale, tramite le parole del suo presidente Mike Dowse ha confermato che verrà disputato anche il Western & Southern Open prima dello US Open. Si realizza quindi l’ipotesi di avere due tornei consecutivi a Flushing Meadows con il trasloco da Cincinnati del torneo combined che unisce il Masters 1000 ATP e il Premier 5 WTA.