L’Adria Tour si prepara al suo secondo weekend e – non potrebbe essere altrimenti – il mini circuito firmato Novak Djokovic continua a non passare inosservato. Dopo le perplessità suscitate dal bagno di folla di Belgrado e dai festeggiamenti notturni (il distanziamento sociale non era invitato), il carrozzone si è già spostato in Croazia. Il numero uno del mondo è atterrato a Zara nel primo pomeriggio di martedì, accolto dalla presidente della Federtennis croata Nikolina Babic. Sulle spiagge della Dalmazia – come testimoniato da Instagram – si è dedicato anche alla preparazione fisica con dei brevi scatti in salita.
Tutto a stretto contatto col mare, dove – riporta il sito croato 24sata.hr – ha scelto anche di alloggiare. Il serbo infatti è stato avvistato su uno yacht confortevole (lungo 28 metri), che da listino della stagione estiva costa al noleggio intorno ai 50mila euro a settimana. Sull’imbarcazione, oltre alla famiglia di Nole (la moglie Jelena ha festeggiato ieri il compleanno), sarebbe ospitato anche Alexander Zverev.

Le prime indiscrezioni davano in arrivo in Croazia anche Felix Auger Aliassime (20 ATP), ma a nobilitare il lotto dei partecipanti – specie dopo il saluto di Thiem che si è spostato in Francia da Mouratoglou (con tappa intermedia a casa) – è arrivato invece Andrey Rublev,
BASKET E DUBBI – A Zara nel frattempo è arrivato anche Grigor Dimitrov, che parteciperà nel pomeriggio insieme al resto del gruppo (Cilic e Coric giocano in casa) a una sfida esibizione di basket contro la locale squadra del KK Zadar utile – si legge nel comunicato – “come allenamento in vista dell’Adria Tour”. Si ragiona quindi di uno sport di pieno contatto, che vedrà coinvolti i tennisti nel programma collaterale di un evento – l’Adria Tour, appunto – che già ha sollevato un polverone sulle misure (blande?) a tutela della salute per giocatori, staff e pubblico. Anche a Belgrado, peraltro, i protagonisti si erano dilettati con uno sport di contatto, in quel caso il calcio.
Proprio la polemica sulle porte aperte – riportano fonti slovene – starebbe creando un problema sulla terza tappa, che nessuno vuole: dopo il rifiuto delle autorità montenegrine, anche le autorità nazionali slovene si sarebbero opposte agli ingressi in territorio sloveno dalla Serbia, se non subordinati a una quarantena anti COVID-19 di 14 giorni. In Slovenia sarebbe stato posto anche il limite massimo di apertura a 500 spettatori, mentre l’organizzazione di Djokovic ne avrebbe richiesti qualche migliaia. L’Adria Tour proseguirà in ogni caso in Bosnia, a Banja Luka (3-4 luglio) per poi terminare a Sarajevo con il gran finale del 5 luglio.