Come sempre, Riccardo Piatti sembra avere le idee chiare su cosa serva al suo allievo di maggior spicco, il N.73 ATP Jannik Sinner. Durante la quarantena il diciottenne trentino ha mantenuto un basso profilo, ma ha continuato ad allenarsi fra Bordighera e il Principato di Monaco, con una costanza che il coach non ha mancato di sottolineare: “Lui vive per il suo sport, non gli pesa nulla. Anche durante il lockdown, in casa, si è sempre allenato. Questa abnegazione è una caratteristica fondamentale se vorrà diventare un campione. Però attenzione, di strada da fare ce n’è ancora tanta. Tantissima”.
Per una volta, Piatti non ha lesinato complimenti al ragazzo, definito “probabilmente il più forte giovane che abbia mai allenato“, elogiandolo in particolare per il suo approccio al professionismo, componente sempre più rilevante in ogni disciplina.
Per fargli compiere un ulteriore salto di qualità, però, vuole che Sinner si alleni sempre più spesso con i migliori, e non per una questione di esibizionismo o di clic: “Non sono i complimenti quelli che cerchiamo per Jannik. Certo, fanno piacere ma io ho interesse che lui si confronti spesso con i grandi perché ne capisca i meccanismi mentali. I fuoriclasse come Federer sono benedetti dal talento, ma hanno un modo di ragionare completamente diverso dagli altri. […] Spesso la partita gira su cinque o sei punti decisivi, e i campioni sanno sempre come giocarli. Più Sinner li vedrà all’opera da vicino più in fretta crescerà”.
Per questo, quindi, Sinner si è allenato recentemente con Tsitsipas e Popyrin, giovani di scuola Mouratoglou, oltre che con Wawrinka e Sascha Zverev, ma l’obiettivo sembra essere decisamente più prestigioso, perché, dopo averci fatto pratica a Melbourne, il mentore ideale per lui sembra essere Rafa Nadal: “Ho parlato con Carlos Moyà e appena potremo faremo altri incontri con Rafa. La sua tenacia, il suo modo di affrontare le difficoltà in campo, la forza mentale sono rare forse più del suo gancio mancino. Voglio che Jannik lo veda, ci parli, vada a mangiare con lui, chieda e si confronti”.
Ultimamente, tuttavia, Piatti ha iniziato a pensare di rivolgersi anche alle eminenze grigie delle passate generazioni, e ad una in particolare, vale a dire John Patrick McEnroe Jr: “Quando saremo negli Stati Uniti lo incontreremo perché la sua personalità può essere molto utile al ragazzo. […] John è un uomo di straordinaria intelligenza: frequentarlo non potrà che far bene alla personalità di Jannik. Ma non devono parlare solo di tennis, quelle che potrà dargli saranno lezioni utili per la vita“.
Una combinazione certamente interessante, visto che Genius combina un passato da prodigio anarchico del gioco a un post-carriera in cui ha mostrato una magniloquente competenza nella sua analisi. I prossimi impegni di Sinner saranno due esibizioni in luglio, una a Berlino (sul cemento) e una a Stoccarda (sull’erba).