Djokovic sposta il test a fine quarantena. E il primo ministro serbo lo difende

Flash

Djokovic sposta il test a fine quarantena. E il primo ministro serbo lo difende

A contrario di quanto annunciato, Nole aspetterà per rifare il tampone. Intanto la premier Ana Brnabic si assume le responsabilità per i contagi all’Adria Tour: “Le abbiamo allentate noi le restrizioni, lui ha seguito raccomandazioni”

Pubblicato

il

Novak Djokovic - ATP Cup 2020 (via Twitter, @ATPCup)
 

È il giorno delle marce indietro per alcuni delle star del tennis che, dopo aver partecipato all’Adria Tour, sono risultati positivi al test per il Covid-19. Alexander Zverev, che aveva promesso di rimanere in quarantena per due settimane, è stato beccato in un party in riva al mare pieno di gente. Novak Djokovic, organizzatore dell’Adria Tour e principale imputato per aver messo a rischio l’incolumità di colleghi e non solo, ha invece deciso di posticipare il suo secondo test, che sarebbe dovuto avvenire oggi, alla fine del periodo di auto-isolamento. Avremo dunque un aggiornamento sulle condizioni del n.1 al mondo tra poco più di una settimana. 

Tuttavia, mentre il comportamento di Zverev è assolutamente deprecabile, come ha anche sottolineato Nick Kyrgios, l’idea di Nole di posticipare il suo secondo set a dopo la quarantena ha forse più senso, dato che a così poco tempo di distanza dal primo tampone è difficile aspettarsi un risultato diverso. Un eventuale negatività di Djokovic farebbe tirare un sospiro di sollievo a molti, anche dalle parti di Flushing Meadows.

Nel frattempo, in Serbia si stanno mobilitando per salvare l’immagine del proprio mito sportivo, intaccata da quest’episodio alquanto spiacevole. In difesa di Djokovic, si è mobilitato niente di meno che il primo ministro, Ana Brnabic. La premier ha fatto scudo su Nole, addossandosi le colpe per aver permesso l’organizzazione di un evento sportivo che, radunando migliaia di persone, ha incrementato la possibilità che il virus si diffondesse. “La cosa che più vorrei al mondo è che incolpassero me in quanto capo del governo serbo e lo lasciassero in pace”, ha dichiarato Brnabic. “La responsabilità è nostra, noi abbiamo allentato le restrizioni, se non l’avessimo fatto il torneo non si sarebbe disputato. Lui ha seguito le nostre raccomandazioni”. 

Brnabic, in carica dal 2017 e prima donna omosessuale a far parte di un governo nel paese balcanico, ha poi lodato le intenzioni che hanno mosso Nole e pizzicato i suoi detrattori. “Ha cercato di fare qualcosa di buono per tutti noi, non solo per la Serbia ma per l’intera regione, lasciando la politica da parte”, ha proseguito. “Voleva aiutare, raccogliere fondi per i tennisti con ranking più basso e fare beneficienza. Voleva farlo in un momento difficile come questo. Giusto o meno non si sa. Ma criticarlo è la cosa più facile”. Certamente è più difficile prendersela con il governo Serbo che con Djokovic. 

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement