Oliviero Palma in esclusiva: “Organizzare Palermo è un atto d’amore per il tennis”

Interviste

Oliviero Palma in esclusiva: “Organizzare Palermo è un atto d’amore per il tennis”

Il direttore del torneo siciliano ha parlato con Ubitennis delle inevitabili perdite economiche di un evento a capienza ridotta, ma non ha escluso l’idea di un bis verso fine anno

Pubblicato

il

 

L’intervista è stata originariamente condotta in inglese da Adam Addicott di ubitennis.net. Qui l’articolo originale


Come noto, il Palermo Ladies Open segnerà la ripresa ufficiale del WTA Tour in seguito alla pandemia da coronavirus, che sul tennis femminile ha avuto un impatto ancora più devastante a causa della cancellazione del remunerativo swing asiatico. L’International del capoluogo siculo sta a sua volta avvertendo l’onda lunga del COVID-19, dato che, oltre al necessario contingentamento del pubblico, sono arrivate rinunce sanguinose come quella di Simona Halep, a cui non sono bastate le rassicurazioni circa l’esenzione dalla quarantena e che si è infine chiamata fuori per paura di viaggiare, e di Jo Konta, iscrittasi invece alla seconda Battle of the Brits, conclusasi domenica.

Come se non bastasse, una giocatrice iscritta alle qualificazioni (la bulgara Viktoriya Tomova) è risultata positiva al tampone durante il weekend, un’eventualità con cui ogni torneo dovrà bene o male fare i conti.

Oliviero Palma, il direttore del torneo, è il primo a riconoscere le difficoltà dell’edizione 2020: il centrale da 1500 posti del Country Time Club potrà arrivare ad ospitarne al massimo 350 (meno di un quarto), e il montepremi è stato tagliato di circa il 18% dai 275.000 dollari complessivi dello scorso anno ai 222.500 di quest’anno (circa 190.000 dei quali per il singolare). Ciononostante, la responsabilità e l’entusiasmo per la ripartenza del tennis mondiale la fanno da padrone nelle sue parole, nonché nella qualità del tabellone – a dispetto delle rinunce pesanti di cui sopra, tutte le teste di serie sono delle top 30, con Petra Martic, N.15, nel ruolo di favorita.

Parlando con Ubitennis, Palma ha detto: “Essendo il primo torneo dopo la sospensione, ci interessa prima di tutto il rispetto dei protocolli di sicurezza – lo sport viene dopo. Anche se abbiamo avuto poco tempo, siamo stati in grado di prevedere e controllare ogni tipo di eventualità”. Ha poi continuato: “Il mondo ha aspettato per mesi il primo torneo dopo la pandemia per capire se potrà esserci il pubblico e se si potrà tornare alla normalità, pur nel rispetto di tutte le precauzioni. Il passato non conta più: questo non è il trentunesimo Palermo Ladies Open, è il primo torneo post-lockdown. È cambiato tutto”.

Anche tornando a giocare, non si può dissimulare fino in fondo un’atmosfera di incertezza: oltre alla cancellazione dei tornei asiatici, Madrid è a forte rischio di cancellazione, mentre agli organizzatori degli Internazionali d’Italia è stato intimato di giocare a porte chiuse, per non parlare dello status ballerino degli eventi in programma negli Stati Uniti – Lexington per il femminile e la doppietta combined newyorchese.

Date le circostanze, il fatto che Palermo si disputi è già di per sé un grande risultato. Secondo Palma, il semaforo verde è arrivato grazie a un basso numero di contagi nella regione e grazie al sostegno delle amministrazioni locali per la manifestazione: “La giunta della Regione Sicilia ha fiducia nel torneo di Palermo, e ci ha consentito di aprire il Centrale con posti contingentati per testare le nuove misure di sicurezza. Per quanto riguarda Roma e le porte chiuse, sono stato talmente concentrato sul mio evento da non prestare troppa attenzione agli sviluppi del caso”.

CONTI E PROTOCOLLI SANITARI

Palma non usa perifrasi per nascondere le fosche prospettive finanziarie di questa edizione del torneo. In una recente intervista con Reuters, ha dichiarato che è disposto a “sopportare le perdite” pur di favorire una ripresa del tour femminile. Ma di che tipo di perdite stiamo parlando? “Il nostro è un atto d’amore per il tennis, quest’anno non abbiamo pensato ai bilanci. Gli addetti al marketing ci hanno spiegato che i guadagni andranno valutati su base biennale, includendo quelli del prossimo anno. In ogni caso, la perdita economica stimata per il 2020 è di circa 50.000 euro” (in linea con le previsioni di un mese e mezzo fa, dunque, quando Palma si era detto pronto ad assorbire perdite fino a 80.000 euro, ndr).

Piuttosto che indugiare sui travagli pecuniari, però, gli organizzatori del torneo sperano di diventare un modello per quanto riguarda i test sui giocatori: a Palermo, tutti i partecipanti verranno sottoposti a PCR ed esami sierologici.

“Grazie al rigore dei controlli, siamo riusciti a intercettare rapidamente un caso di positività”, ha affermato Palma in merito all’annuncio di sabato. “Il protocollo prevede che le giocatrici arrivino a Palermo dopo aver già fatto una PCR circa quattro giorni prima. Appena arrivate, fanno un sierologico e un’altra PCR per poi recarsi in albergo, dove non sono autorizzate a lasciare la propria stanza fino alla pubblicazione dei risultati dei test, che nella norma si hanno entro 12 ore. Una volta accertata la negatività, possono lasciare l’isolamento, ricevere il pass per il circolo, ed iniziare ad allenarsi”.  

Come detto, la positività del weekend riguarda la bulgara Viktoriya Tomova, anche se non c’è stata alcuna conferma ufficiale da parte del torneo: la venticinquenne, N.130 WTA, era asintomatica al momento dei controlli, e si è ritirata dal torneo per una malattia non specificata, mentre il comunicato del torneo non l’ha menzionata per nome, specificando però che dal suo arrivo non aveva mai lasciato la sua camera, e che sarebbe stata immediatamente trasferita in un centro per pazienti asintomatici.

Il caso Tomova è l’epitome delle difficoltà che atleti e tornei dovranno affrontare, visto che le linee guida vengono costantemente aggiornate. Per esempio, in un’intervista all’Hindustan Times (un quotidiano indiano) del 29 luglio, Palma aveva detto che, se avessero voluto, le giocatrici avrebbero potuto fare “un giro della città, visto che ci sono pochissimi casi”. Cinque giorni dopo, tuttavia, il suo punto di vista è cambiato: “I protocolli WTA non incoraggiano a girare per le città come turisti ordinari, anzi, iniziative del genere sono apertamente osteggiate”. In realtà, come si può apprendere da Instagram, qualche giocatrice sfugge a questi protocolli – vediamo qui Donna Vekic in Piazza Pretoria.

View this post on Instagram

Ciao ???

A post shared by Donna Vekic (@donnavekic) on

A prescindere da ciò che succederà nel corso della settimana, il tennis è ufficialmente ripartito, e Palermo rimarrà per sempre la prima tappa della nuova era. Visto che altri tornei continuano a essere cancellati sia dall’ATP che dalla WTA, però, l’organizzazione del torneo non ha pensato di proporsi per un secondo Palermo Open (o un evento equivalente) più in là nel corso dell’anno? Oliviero Palma non lo esclude: “Perché no? Dovremmo solo vedere che condizioni ci saranno”.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement