Ferro irresistibile, Kontaveit crolla (Vannini). Contratto US Open: "Muori per Covid? Vietato far causa" (Cocchi). Serena vola a Lexington per riprendersi la storia: "Sono pronta per il record" (Piccardi). Halep con timore e Serena si lancia (Bertellino)

Rassegna stampa

Ferro irresistibile, Kontaveit crolla (Vannini). Contratto US Open: “Muori per Covid? Vietato far causa” (Cocchi). Serena vola a Lexington per riprendersi la storia: “Sono pronta per il record” (Piccardi). Halep con timore e Serena si lancia (Bertellino)

La rassegna stampa di lunedì 10 agosto 2020

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Ferro irresistibile, Kontaveit crolla (Paolo Vannini, Corriere dello Sport)

Il titolo di Fiona Ferro, due vittorie in due finali disputate, la precedente a Losanna l’anno scorso, è meritatissimo. La francese di padre padovano ha trovato la settimana perfetta, giocando un tennis potente senza attimi di disattenzione. Sulla strada ha battuto non solo le azzurre Enani e Giorgi, ma in finale anche la n. 22 del Mondo, l’estone Kontaveit, che ieri ha perso da favorita; si consolerà entrando comunque fra le top 20, mentre Ferro salirà al n. 44. La finale del Palermo è cresciuta di livello gradualmente e nel 2° parale è diventata avvincente con l’estone arrivata a due punti dal set (in vantaggio 5-3, 30-15) ma poi punita da 4 giochi consecutivi della Ferro.

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Ma se gli Open femminili siciliani dovevano essere il torneo “cavia” per la ri partenza mondiale del tennis i primi risultati devono considerarsi positivi: una macchina così complessa, che chiama in causa centinaia di persone fra giocatrici e addetti ai lavori, può funzionare a patto che siano rispettate regole stringenti sì, ma che allo stesso tempo necessitano di qualche correzione in corsa.

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A Palermo in dieci giorni sono stati effettuati oltre 500 tamponi, schierando un cordone sanitario attento e puntuale, con la regia di una Wta chiamata a fornire la massima sicurezza e per questo giustamente molto severa. Al momento, risulta un solo caso di positività immediatamente intercettato e gestito come da protocollo: la bulgara Tomova, già rientrata in patria dopo due tamponi tornati negativi e qualche giorno passato nella struttura dedicata.

Contratto US Open: “Muori per Covid? Vietato far causa” (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)

Sarà anche colpa della quarantena, e del timore che una volta rientrati in Europa si debba stare isolati due settimane, ma forse il problema dello Us Open, al via dal 31 agosto, e delle tante rinunce non è solo questo. Da ieri, infatti, circola sul web la foto di un documento, uno scarico di responsabilità in cui i giocatori si impegnano a non rivalersi in alcun modo contro gli organizzatori nel caso contraessero il Coronavirus. All’inizio del documento proposto ai giocatori il contratto spiega tutte le misure di sicurezza a cui dovranno attenersi i team. I tennisti, ovviamente, sono tenuti a notificare alla federtennis statunitense la presenza di sintomi, o di un positivo nello staff, prima di entrare nelle strutture del torneo. Ma il bello viene dopo, quando il contratto chiarisce che i giocatori «nella misura consentita dalla legge, rinunciano e si impegnano a non denunciare Usta, New York City, Atp, Wta e le rispettive affiliate, amministratori, dipendenti, volontari e sponsor per qualsiasi danno, perdita, malattia o infortunio, inclusa la morte» del giocatore stesso, di un membro del team o di persone a lui vicine.

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Non è da escludere che questo sia uno dei motivi per cui Novak Djokovic continua a procrastinare la decisione su New York.

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Intanto Dominic Thiem, numero 3 al mondo, ha annunciato che volerà negli Stati Uniti per giocare Cincinnati e Us Open, ma potrebbe anche decidere di tornare indietro subito e cancellarsi da entrambi i tornei qualora la quarantena mettesse a rischio la sua partecipazione agli Internazionali di Roma, dal 21 settembre.

Serena vola a Lexington per riprendersi la storia: “Sono pronta per il record” (Gaia Piccardi, Corriere della Sera)

«Mi sono chiusa in casa all’inizio di marzo. Non ho una capacità respiratoria ottimale: non so cosa mi sarebbe successo se avessi preso il Covid e non ho voglia di scoprirlo. Quello che mi incuriosisce è scoprire nuovi rapporti di forza dopo uno stop così lungo. Non ero mai rimasta ferma 150 giorni in vita mia…». La pantera Williams, uscita dalla quarantena nel villone di Palm Beach nel cuore della Florida martoriata dalla pandemia, è volata a Lexington, Kentucky, dove debutterà contro la connazionale Pera in un torneo (cemento, 275 mila dollari di montepremi) che senza pandemia non avrebbe degnato di uno sguardo e invece, in un calendario stravolto, rappresenta una tappa importante nel progetto di una vita: riprendere confidenza con il tennis e volare a New York per vincere l’open Usa a porte chiuse (al via il 31 agosto), 24° Slam della carriera.

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La luce non si è spenta. Alexis le ha fatto costruire in giardino un campo con la stessa superficie su cui si giocherà l’ultimo Slam di una stagione tribolatissima, che si lascerà alle spalle una coda di roventi polemiche. Tra le stringenti norme antiCovid predisposte dalla Federtennis americana per proteggere i giocatori che voleranno a New York, città che è stata al centro della pandemia, ci sono l’obbligo di predisporre a proprie spese un servizio di sorveglianza privata per chi sceglierà l’appartamento invece dell’albergo del torneo (ammesso solo chi sarà stato registrato come membro del ristrettissimo entourage del giocatore) e la richiesta di firmare uno scarico di responsabilità che gli atleti stanno facendo girare sui social in queste ore. «Dichiaro di prendermi la piena responsabilità di ogni rischio, incluso ammalarmi o morire» si legge sul formulario che i partecipanti al torneo hanno ricevuto.

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Alla confluenza con la storia, ancora affamata nonostante stia per compiere 39 anni, Serena si farà trovare puntuale all’appuntamento. «Viviamo alla giornata, viaggio con 50 mascherine nella borsa ma se l’Us Open sarà confermato, e se poi si giocherà anche il Roland Garros a Parigi, progetto di esserci. Il tennis è importante ma più importante è la salute, e chi vive con me fa di tutto per proteggermi. Quel che so è che il lockdown mi ha ritemprata come nessuna vacanza mai: mi sento in forma e ho voglia di ricominciare». L’ultimo match di Serena risale all’8 febbraio scorso, una sconfitta in Fed Cup con la lettone Sevastova. Da allora ha cucinato torte con la figlia Olympia, ha appoggiato il movimento «black lives matter» esploso dopo la morte di George Floyd a Minneapolis, è entrata insieme al marito nel gruppo di fondatori delle Angel City Football Club, la squadra di calcio femminile di Los Angeles che dal 2022 andrà ad arricchire le franchigie della National Women’s Soccer League: nel board, a 2 anni, anche Olympia Ohanian Williams. Pandemia permettendo, è arrivato il momento di tomare a impugnare la racchetta. Pera al primo turno, la sorella Venus o la bielorussa Azarenka al secondo, in tabellone anche Sabalenka e baby Gauff. Torneo vero, insomma.

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Halep con timore e Serena si lancia (Roberto Bertellino, Tuttosport)

Si dice che le difficoltà e i problemi temprino e dunque anche il tennis internazionale uscirà rafforzato da questa fase a dir poco delicata della propria storia. Quello femminile è ripartito dal WTA di Palermo nel quale avrebbe dovuto essere al via anche la numero 2 del mondo e campionessa in carica di Wimbledon, Simona Halep.

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Ora la rumena è la prima favorita nel WTA di Praga: «Mi sento bene dal punto di vista fisico. Dopo due mesi di stop quasi assoluto ho ripreso gli allenamenti a Bucarest e non vedo l’ora di tomare a competere, ciò che mi manca di più ovviamente con le emozioni che ció genera. Difficile dire come andrà anche se non escludo risultati a sorpresa in queste prime rassegne. Da una parte ci sono i giovani che hanno grande desiderio di rientrare, dall’altra ci siamo noi esperte che possiamo usare quanto appreso in molti anni di carriera per ritrovare il livello lasciato alcuni mesi fa». Ancora dubbi sulla sua presenza agli US Open

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In terra americana oggi scatterà anche il torneo WTA di Lexington, che vede tra le big Serena Williams in un tabellone che definire di ferro è dir poco, in particolare proprio nella sezione dell’ex numero 1 del mondo. Dopo l’esordio con la connazionale Bernarda Pera, Serena Williams troverà la vincente della sfida tra la sorella Venus e Viktoria Azarenka. Nei quarti si potrebbe profilare un altro scontro di livello con Sloane Stephens. In campo maschile i dubbi connaturati alla ripresa del circuito e agli spostamenti tra America ed Europa sono legati all’eventuale quarantena cui verrebbero sottoposti i giocatori se non arrivasse un’esenzione. Dominic Thiem andrà negli States la prossima settimana ma potrebbe subito rientrare, per sua ammissione, se le autorità italiane non raggiungeranno un accordo di eccezione con gli US Open e l’ATP in fatto di quarantena al rientro

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Anche Matteo Berrettini ha dichiarato che giocherà gli US Open ma che sono ancora tanti i dubbi sulle questioni della quarantena al ritomo in Europa. Ultime battute ieri nel WTA di Palermo, con la disputa delle due finali. Quella di doppio ha premiato l’olandese Rus e la slovena Zidansek che con un duplice 7-5 hanno fermato il duo azzurro Trevisan/Cocciaretto, alla prima finale WTA in carriera.

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Il titolo di singolare è andato alla francese Fiona Ferro, in semifinale vincente su Camita Giorgi, che ha avuto la meglio sulla numero 4 del seeding, Anett Kontavett per 6-2 7-5. […]

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