Nishikori ha il Covid, US Open a rischio (La Gazzetta dello Sport). Il Park si veste di tricolore. Mager trascina allo scudetto e completa il suo anno magico (La Repubblica Genova). Sonego: "Riparto dagli Stati Uniti per entrare tra i grandi del tennis" (Turco)

Rassegna stampa

Nishikori ha il Covid, US Open a rischio (La Gazzetta dello Sport). Il Park si veste di tricolore. Mager trascina allo scudetto e completa il suo anno magico (La Repubblica Genova). Sonego: “Riparto dagli Stati Uniti per entrare tra i grandi del tennis” (Turco)

La rassegna stampa di lunedì 17 agosto 2020

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Nishikori ha il Covid. US Open a rischio (La Gazzetta dello Sport)

Sul tennis torna lo spettro del coronavirus. Dopo i casi di giugno legati all’Adria Tour organizzato da Djokovic, poi positivo come Dimitrov, Troicki e Coric, stavolta tocca al giapponese Kei Nishikori annunciare di essersi contagiato. L’ex numero 4 del mondo, sceso al numero 31 dopo una pletora di infortuni, ha effettuato il tampone ieri mattina a Bradenton, in Florida, dove vive e si allena

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La Florida, del resto, è uno degli stati Usa più colpiti dalla pandemia. Nishikori farà un altro tampone venerdì ma intanto si è messo in isolamento: «Mi sento bene e ho pochi sintomi, ma per la sicurezza di tutti sono in quarantena». Il giapponese avrebbe dovuto partire oggi per la bolla di New York, dove si disputeranno il Masters 1000 di Cincinnati, eccezionalmente spostato causa coronavirus, e poi gli Us Open di cui è stato finalista, sconfitto da Cilic, nel 2014. A questo punto la partecipazione allo Slam è in forte dubbio. Le donne Malgrado i numeri dei contagi nel mondo continuino a fare paura, il tennis agonistico si è comunque rimesso in moto, cominciando dalle donne. A Praga, sulla terra, Simona Halep si aggiudica il 21′ torneo in carriera e, al rientro, comincia da dove aveva finito: con una vittoria. La romena infatti si era imposta a Dubai prima del lockdown. Dopo aver rinunciato a Palermo per paura del virus, adesso potrebbe cambiare idea sugli Us Open.

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Il Park si veste di tricolore. Mager trascina allo scudetto e completa il suo anno magico (La Repubblica Genova)

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Il Park Tennis ha centrato giovedì scorso a Todi il secondo titolo nel campionato italiano a squadre di tennis di serie Al dopo quello del 2016. In finale, ha superato il Tennis Club Italia Forte dei Marmi. E’ stata una finale di grande livello, con quattro dei cinque protagonisti della squadra di Coppa Davis, che, prima del lockdown, si era sbarazzata della Corea del Sud: Sonego e Travaglia nel team toscano e Mager e Bolelli dall’altra parte. Una gioia immensa per il presidente Paolo Givri. La formula prevede quattro singolari e due doppi e la formazione del capitano Tommaso Sanna e del vice Pietro Ansaldo si è imposta 4-2. Come nel precedente titolo, il punto decisivo è arrivato in doppio, con protagonista il sanremese Gianluca Mager. Proprio la continuità e la radice ligure della squadra è una delle forze del club di via Zara. Mager conferma un 2020 magico, con l’ingresso nei primi cento al mondo, grazie alla finale del torneo di Rio, l’esordio in Coppa Davis ed ora lo scudetto.

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La grande novità di questa edizione è il massese Lorenzo Musetti, che, pero, si allena a La Spezia con Simone Tartarini. Considerato uno dei forti al mondo tra i 2002 e vincitore dell’Australian Open Juniores, ha aperto la sfida decisiva con un doppio 6-0. La vittoria di Mager su Travaglia ha indirizzato la sfida dopo che Giannessi aveva saputo domare l’ostico Furlanetto con un doppio 6-3, ma solo dopo quasi un’ora e mezza. E’ bastato il primo doppio, incamerato da Mager e Musetti su Travaglia e Furlanetto, per consegnare ai liguri il tricolore, dopo circa otto ore di incontri.

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Il tennista sanremese è una delle rivelazioni dello sport italiano del 2020. La vita sportiva ad alto livello può iniziare a 25 anni. Lo scorso febbraio, Mager ha, infatti, raggiunto la finale del torneo di Rio, montepremi di 1.759.905 dollari, alla prima partecipazione in un torneo della categoria “Atp 500”, un risultato straordinario, che gli ha garantito un posto nei primi 100 della classifica mondiale. Ha cominciato all’età di sette anni ed il suo idolo era Marat Safin. Non si sentiva un predestinato, anzi non si sarebbe mai aspettato di entrare nei primi 150 al mondo. Il suo ex coach Diego Nargiso non lo considerava, però, inferiore a Cecchinato, di cui Gianluca era molto amico, Berrettini, Sonego, con cui è cresciuto. Gli mancava solo la giusta carica mentale. Genova ha avuto un ruolo fondamentale nel percorso di crescita, non solo tennistico, di Gianluca.

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Sonego: “Riparto dagli Stati Uniti per entrare tra i grandi del tennis” (Fabrizio Turco, La Repubblica Torino)

La serie di vittorie è aperta e Lorenzo Sonego non ha alcuna intenzione di chiuderla. Da quando, dopo la pandemia, si è ricominciato a giocare, il campioncino torinese ha sempre vinto:14 partite disputate in singolare,14 successi. E dire che il 2020 era iniziato in salita con cinque sconfitte nelle prime cinque uscite. A Ferragosto, anziché regalarsi una grigliata con la fidanzata Alice o con gli amici, Sonego è decollato da Malpensa destinazione New York in vista del doppio appuntamento di Flushing Meadows da dove ripartirà il circuito maggiore maschile, prima il Masters 1000 di Cincinnati, poi lo US Open. Lorenzo Sonego lei riparte dagli Stati Uniti da imbattuto, se l’aspettava? «Rientrare con tante vittorie alle spalle ti dà forza, rappresenta uno stimolo in più». A partire dagli Assoluti vinti da prima testa di serie, lei è diventato una certezza del tennis azzurro. Come la vive? «E’ una situazione diversa che però non mi dà pressione ma soltanto una carica in più. In fondo credo di essermelo meritato: è una situazione che mi dà fiducia, mi fa capire di essere cresciuto e che sono forte. E quindi io ho molta più convinzione su cui fare affidamento”.

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Come se lo immaginava il rientro dopo il lockdown? «Personalmente ho ricominciato bene, raccogliendo i frutti di quanto fatto durante la pausa. Nel lockdown ho lavorato sodo sui punti deboli e sono migliorato sotto tanti aspetti, dalla tecnica alla parte atletica. Lo stop mi è servito, ma il lavoro non è finito qui: devo ancora crescere nella forza». Non ha paura di giocare negli Stati Uniti? «Ero un po’ preoccupato per il viaggio, ma tutto è andato bene. Appena arrivato in albergo sono iniziati i controlli, dal tampone agli esami del sangue; i test verranno ripetuti ogni due o tre giorni». Come viene garantita la sicurezza dei giocatori? «Noi viviamo controllati e isolati, ogni spostamento viene effettuato in sicurezza. Ed è giusto così perché la salute di tutte le persone coinvolte restano prioritarie». Che tipo di precauzioni deve seguire? «Anzitutto mascherine e distanza sociale, la raccomandazione è quella di non stare troppo vicini. E poi ciascun giocatore può essere seguito da una sola persona del team personale. Certo, rispetto a quanto eravamo abituati a vivere negli anni scorsi, il clima è un po’ strano. Ma io sono felice di esserci e non vedo l’ora di giocare». Lei con chi è partito per gli Stati Uniti? «Con il preparatore atletico Damiano Fiorucci». Al momento dovrebbe partire dalle qualificazioni? «Sì, sono il primo escluso dal tabellone principale, quindi dovrei giocare le qualificazioni. Però chissà, qualcuno potrebbe ancora rinunciare e potrei entrare direttamente. La risposta arriverà entro mercoledì e da giovedì si gioca».

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Che obiettivi si pone in campo nel doppio appuntamento di Flushing Meadows? «Io negli States ho sempre fatto bene, forse perché le condizioni sono spesso simili alla terra. Ma non mi pongo obiettivi, anche perché ogni partita è complicata e ricca di insidie. Non esiste un match facile».

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A livello di classifica che obiettivo si pone nel 2020? «Il mio obiettivo è migliorare il più possibile. I prossimi due anni saranno cruciali: rispetto ai miei avversari, mi mancano le partite ad alto livello, devo accumulare esperienza».

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New York le darà la possibilità di fare davvero l’ambasciatore di Torino? «Il mio compito è far conoscere Torino in giro per il mondo. Anche in vista della Finals Atp del 2021. E’ una bella soddisfazione, ringrazio la sindaca Appendino”

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