WTA Cincinnati: esordio thriller per Serena Williams, Rus cede al tie-break decisivo

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WTA Cincinnati: esordio thriller per Serena Williams, Rus cede al tie-break decisivo

La giocatrice olandese serve anche per il match. Dopo quasi tre ore di battaglia, Serena trova ora Sakkari

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Per semplificare si potrebbe dire che Serena ha vinto una partita che avrebbe meritato di perdere, non foss’altro che per un’obiettiva valutazione del suo status. Ma la complessità della trama delle vicende legati alla pandemia, alla preparazione durante la stessa, alla perdurante assenza di partite ufficiali o d’esibizione consiglia di moderare la tendenza a giudizi perentori, pecca da cui difficilmente riusciamo a liberarci. Sembrava tutto apparecchiato per un suo esordio comodo al Western & Southern Open, non avendo Arantxa Rus mezzi noti per mettere in difficoltà la campionessa delle edizioni 2014 e 2015, invece Williams è emersa dal pericoloso guado dopo quasi tre ore di lotta e non senza essersi trovata a meno di un metro dal baratro della sconfitta.

La condizione atletica di Serenona, da subito non apparsa splendente, ha penato nel confronto diretta con la biondissima rivale, smagliante e in giornata di ottima grazia. Tuttavia, pur quasi esclusivamente ancorata al servizio e ai primi tre colpi dopo il suddetto, trascorsi i quali la nebbia dovuta all’apnea ha presto cominciato a prendere il sopravvento, Williams ha conquistato un difficoltoso primo set al tie break, cui è stata trascinata da una Rus decisa e orientata a lasciare il Premier senza troppi rimpianti. Solidissima con la leggendaria battuta e fino a quel momento prodiga di appena sei punti nei propri turni in postazione di sparo, Serena ha iniziato nel decider a capire che la giornata sarebbe stata gravida di fatiche.

Sotto per tre volte di un mini break, la ventitré volte regina Slam ha dovuto approfittare di un doppio fallo della nativa di Delftsul due a quattro, e cancellato un set point prima di cogliere la prima chance di portarsi sull’uno a zero. Normalmente, in questi casi, il grosso è fatto: invece di lì a poco è andato in scena lo psicodramma che tanto ci è mancato nei lunghi mesi di confinamento forzato. Serena ha strappato il servizio nel primo game del secondo, i quotisti sono andati a cena e Andy Murray, impegnato nel successivo match sul Grandstand, ha iniziato il riscaldamento. Ma sempre più vittima della condizione precaria per non dire ostile, nonché dei trentacinque gradi percepiti sul rettangolo di cemento, Williams ha subìto inerte un parzialone di quattro game consecutivi provando a galleggiare di solo braccio, ma il solo talento è stato insufficiente a evitarle l’epilogo al terzo set, il settimo consecutivo in match ufficiali quest’anno.

Rus, che nel frattempo si era tolta lo sfizio di diventare la prima olandese della storia a strappare un set alla leggenda su un totale di nove incontri, è ripartita carica nella frazione decisiva, ma ha sprecato quattro palle break – di cui tre consecutive – nel primo gioco e si è mano a mano rimpicciolita di fronte a una Serena finalmente più mobile. Incline a sottolineare ogni punto degno di nota con urla lancinanti ed occhiate efferatissime, la più alta tra le teste di serie sopravvissute è volata sul quattro a uno, e nel game successivo s’è vista cancellare da un ace di Rus la palla per il cinque a uno, addirittura.

Nel destino dell’ex numero uno per il ventiquattro agosto era prevista una giornata faticosa, tuttavia, e dopo essersi trovata a due punti dal match sul cinque-due è iniziato il capitolo finale di quello che sarebbe dovuto essere un tranquillo lunedì di agosto. Per due volte a due punti dal match nel gioco successivo, esattamente come avviene al ciclista in crisi di fame a tre chilometri dalla vetta del Galibier, a Serena si è spenta d’improvviso la luce, fatto che ha favorito l’incredula avversaria nel parziale di quattro giochi consecutivi che l’avrebbe portata sul sei-cinque e servizio. La tensione di Rus, incapace di battere una top ten da Wimbledon 2012 (Samantha Stosur la vittima), ha infiocchettato il finale di una storia davvero troppo classica quando le underdog hanno a che fare con la pallina di feltro. Risultato? Controbreak alla terza occasione e tie break decisivo, naturalmente vinto a zero da Williams che ora se la vedrà con Sakkari. La greca corre, e il tempo per recuperare è poco. Serenona ha dichiarato che prima dello US Open avrebbe sperato di giocare il più possibile. Accontentata, ma per far strada nel Major di casa servirà una sua versione molto più brillante.

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