Berrettini dura solo un set, ai quarti dello US Open va Rublev

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Berrettini dura solo un set, ai quarti dello US Open va Rublev

Andrey Rublev sconfigge il secondo italiano consecutivo. Battuto Matteo Berrettini in quattro set: era l’ultimo azzurro in gara

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Matteo Berrettini - US Open 2020 (photo by Andrew Ong/USTA)
 

[10] A. Rublev b. [6] M. Berrettini 4-6 6-3 6-3 6-3

Peccato. Dopo l’uscita di scena di Djokovic c’era chi si era fatto qualche illusione sulle chance di Matteo Berrettini di fare qualcosa di molto importante in questo US Open 2020, ma il match contro Andrey Rublev ha riportato tutti con i piedi per terra.

Peccato, si diceva, perché l’inizio della partita era stato fantastico: subito in vantaggio, aveva impostato tatticamente il match in maniera perfetta, utilizzando magistralmente lo slice di rovescio per poi chiudere utilizzando le sue armi più potenti. Ma la quasi totale assenza di ace fin dall’inizio e alcune risposte degne del miglior Agassi da parte di Rublev avevano fatto presagire che avrebbero potuto esserci problemi all’orizzonte, come potenzialmente si è verificato. Berrettini è infatti andato in sofferenza sulla seconda di servizio, con la quale ha raccolto solamente il 52% di punti, ma molto meno della metà negli ultimi due set. Inoltre sono mancati i punti gratuiti che di solito arrivano dalla battuta e anche dagli schemi servizio-diritto, dato che Rublev riusciva spesso e volentieri a cominciare lo scambio con risposte profonde che interferivano con gli spostamenti di Matteo.

Purtroppo il romano non è riuscito ad avere l’energia fisica e mentale per mantenere la stessa intensità del primo set e si è progressivamente ma inesorabilmente affievolito lasciando via libera all’avversario.

Andrey Rublev – US Open 2020 (photo by Darren Carroll/USTA)

IL MATCH

Un’altra, l’ennesima, partenza turbo ha permesso a Berrettini di andare subito in testa all’inizio del primo set: break ottenuto subito al terzo gioco, grazie al solito diritto devastante e soprattutto al rovescio tagliato che ha messo in grande difficoltà tecnica e tattica Rublev. Su quel colpo del romano, infatti, Andrey faticava a spingere con i suoi colpi da fondocampo e poteva solamente uscire dallo schema andando a sfidare sul lungolinea il dirittone di Matteo. Il set è stato vinto in 46 minuti in maniera anche più netta di quanto il 6-4 finali lasci pensare, soprattutto grazie a un’enorme differenza di efficacia sulla seconda di servizio: 69% per Berrettini e solo 20% per Rublev. Non è un caso infatti che delle sette palle break concesse dal russo, l’unica convertita sia stata quella sulla quale Rublev non ha servito la prima.

Il viaggio in autostrada sulla corsia di sorpasso verso i quarti però è stato disturbato poco dopo quando un calo di efficienza della battuta di Berrettini, oltre a un calo energetico sulla risposta e negli scambi da fondo, ha consentito a Rublev di prendere subito un break di vantaggio al quarto gioco (il primo break di servizio subito da Matteo in tutto il torneo) per poi poterlo mantenere fino al termine del parziale. Il baricentro del gioco si è spostato decisamente più avanti per Rublev, che sorprendeva spesso e volentieri Berrettini mentre provava a spostarsi sul lato sinistro per colpire con il diritto. E il rendimento del servizio si è molto alzato per il russo e parecchio affievolito per l’azzurro, che nei primi due set ha messo a segno solamente un ace.

Lo slice all’inizio pagava parecchio – ha spiegato Berrettini a conclusione della partita – Poi anche se io giocavo bene lui ha trovato il tempo per contrastarlo ed io ho preferito continuare ad usarlo per uscire dal ‘flipper’ degli scambi da fondocampo che era quello che voleva lui”.

All’inizio del terzo set un parziale tramortente di 12 punti a 1 ha permesso a Rublev di andare da 0-1 a 3-1, dopo che nel primo game Berrettini aveva già salvato un’altra palla break con un avventuroso rovescio slice lungolinea in allungo. Sui suoi turni di battuta il russo ha iniziato a non concedere nulla, costringendo Berrettini a faticare parecchio per portare a casa i suoi. Dopo il break subito a zero Matteo ha ritrovato un po’ più di continuità al servizio, rimanendo comunque sotto il 40% sui punti vinti con la seconda, ma non è riuscito a recuperare lo svantaggio, ed ha persino chiuso il set subendo un altro break con l’ultimo punto conquistato da Rublev con una corda rotta. In tutto il set, Berrettini è riuscito a vincere solamente due punti nei suoi game di risposta.

Stessa musica nel quarto parziale, che ha visto comunque un po’ più di equilibrio nella parte iniziale fino a che, sul 2-3, Berrettini ha concesso il break alla seconda chance affondando in rete un rovescio tagliato che aveva tanto il sapore della resa. Rublev ha continuato a rispondere sempre con grande continuità, macinando anche ottime percentuali alla battuta con la quale ha cancellato l’unica chance per il controbreak, il game successivo.

Matteo Berrettini – US Open 2020 (photo by Darren Carroll/USTA)

Dopo due ore e 42 minuti di gioco, un uno-due di rovescio di Rublev ha chiuso il match, mandando il russo ai quarti di finale dello US Open per la seconda volta in carriera e mettendo fine all’avventura italiana in questo torneo del Grande Slam.

Alla fine del primo set i rapporti di forza sui colpi fondamentali del tennis maschile, il servizio e la risposta, sono cambiati – ha spiegato Berrettini dopo il match – in sostanza lui ha cominciato a giocarli meglio e io ho cominciato a giocarli peggio. Non mi sentivo pimpantissimo durante la partita, anche adesso un po’ mi gira la testa, credo sia stata la tensione, ma non mi piace attaccarmi a queste cose”.

Purtroppo le mie armi non hanno funzionato abbastanza bene, mentre le sue hanno funzionato meglio: non sono riuscito ad ottenere abbastanza punti diretti con il servizio e con il diritto. Lui ha giocato meglio di me oggi, – ha concluso Matteo – mi sento di dirgli bravo, e per quel che mi riguarda bisogna imparare da partite come questa e continuare a crescere“.

FINE DELLA CORSA PER GLI AZZURRI

Con questa sconfitta di Berrettini si conclude l’avventura italiana allo US Open 2020. A livello maschile, su 10 partecipazioni abbiamo rimediato otto sconfitte al primo turno, una al terzo e una al quarto, per un totale di 5 vittorie e 10 sconfitte. C’è sicuramente rammarico, oltre che per questa partita di Berrettini, anche per il primo turno di Sinner contro Khachanov che avrebbe potuto lanciare l’alto-atesino verso un risultato di prestigio.

Ma in questa folle annata non c’è tempo per fermarsi: tra pochi giorni ci sarà l’appuntamento degli Internazionali BNL d’Italia sulla terra battuta del Foro Italico a Roma per preparare il terzo e ultimo Slam della stagione che prenderà il via a Parigi tra poco meno di tre settimane.

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