Internazionali di Roma: per Djokovic è buona la prima, ma Caruso non demerita

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Internazionali di Roma: per Djokovic è buona la prima, ma Caruso non demerita

Nole si mette alle spalle la squalifica di New York e lascia solo cinque game a una buonissima versione dell’italiano. Ora Cecchinato o Krajinovic negli ottavi

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Novak Djokovic - Internazionali d'Italia 2020 (foto Giampiero Sposito)
 

La prima partita di Nole Djokovic dopo la clamorosa squalifica negli ottavi dello US Open è andata come doveva andare. 6-3 6-2 in scioltezza a Salvatore Caruso sul Campo Centrale del Foro Italico, un risultato che l’azzurro ha provato a rendere meno scontato possibile. Ma dall’altra parte c’era pur sempre il numero uno del mondo, che in questo 2020 è stato battuto solo da… sé stesso e vuole tornare a vincere agli Internazionali di Roma, dove gli manca da cinque anni il titolo. Caruso, dopo aver centrato la prima vittoria in carriera in un Mille nel primo round, ha tenuto testa in avvio al campione serbo, ma il match è stato quasi la copia del precedente di Parigi dello scorso anno.

LA PARTITA – Caruso è riuscito a giocare alla pari per i primi sei game. Dall’altra parte del campo ha trovato un Djokovic più che altro attento a prendere le misure con il campo e trovare il ritmo su una superficie completamente diversa rispetto a quella su cui giocava dieci giorni fa. E in più era evidente che il giocatore di Avola stesse già tirando fuori il meglio dal suo gioco. Infatti i colpi (che il pubblico accoglierebbe con fragorosi applausi) migliori inizialmente ce li ha fatti vedere l’italiano, capace di non fare guadagnare campo al numero uno del mondo. Basta poco però in questi casi per scuotere la partita. Il dritto ha abbandonato Caruso nell’ottavo game e un passaggio a vuoto di tale entità contro Djokovic è fatale nel 100% dei casi.

Salvatore Caruso – Internazionali d’Italia 2000 (foto Giampiero Sposito)

5-3 e 6-3 arrivano in un lampo, come ovvia conseguenza di un brutto game dell’italiano, che tuttavia non può dirsi deluso dal suo primo set. Lo strappo nel secondo arriva invece dopo un lunga resistenza di Caruso nel terzo game: servono undici minuti e a Nole per prendersi il break nel secondo set, complice qualche imprecisione del siciliano sulle quattro palle game. Caruso tuttavia rimane in partita, mette la firma su qualche altra ottima soluzione (un dritto fulminante in recupero e una palla corta magistrale), ma fare i punti più spettacolari del match non serve contro Djokovic. La partita si chiude dopo un’ora e 24 con un secondo break nel set, chiuso 6-2 dal tre volte campione del torneo che ora attende il vincente del match tra Cecchinato e Krajinovic.

 

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