Nadal è partito forte: "Roma non è la preparazione per il Roland Garros"

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Nadal è partito forte: “Roma non è la preparazione per il Roland Garros”

Dopo il netto successo su Carreno (“Forse era un po’ stanco”), il maiorchino ribadisce il filo che lo lega al torneo già vinto nove volte

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Rafa Nadal - Internazionali d'Italia 2020 (foto Giampiero Sposito)
 

Il peggior avversario che sarebbe potuto capitargli al secondo turno, Rafael Nadal l’ha liquidato lasciandogli appena due game. Non che il suo ruolo di favorito contro Pablo Carreno Busta sia stato mai messo in discussione – anzi, Djokovic gli ha ricordato che sulla terra nessuno è come lui -, ma qualche dubbio poteva sorgere. Legato ai sei mesi senza partite ufficiali e alla scelta di non immergersi nella bolla di New York. Proprio quella dove invece il connazionale, con l’aiuto dei guai combinati proprio dal serbo, si è spinto fino alla semifinale. Ma anche il viaggio intercontinentale, probabilmente, ha avuto il suo peso nel rendere l’apparizione a Roma del numero 18 del mondo un’anonima comparsata. Resta però agli atti la straordinaria intensità e cattiveria agonistica con cui Nadal ha azzannato la partita, senza essere condizionato dall’irreale silenzio serale del Centrale.

TRA ROMA E PARIGI– “Non è bello giocare senza spettatori, perché l’energia dei tifosi è impossibile da descrivere – ha raccontato -, ma per me, comunque, è stato molto positivo rientrare giocando una partita così solida. Forse Pablo era un po’ stanco per tutto quello che di buono ha fatto a New York, ma sono contento di come ho giocato“. A chi gli chiede quanto sia proiettato al Roland Garros (al via il 27 settembre) e quale sia il livello di preparazione in vista del suo Slam preferito, Nadal risponde con i piedi che sembrano ben piantati sulla terra: “Dovrò certamente migliorare alcune cose, ma l’unico modo per farlo è continuare a giocare con la giusta intensità. La buona notizia è aver vinto, per affrontare un altro incontro di alto livello. Comunque – tiene a sottolineare, da vincitore delle ultime due edizioni (e nove volte in totale) – non prendo mai Roma come preparazione per il Roland Garros, questo è uno dei tornei più importanti del nostro sport, quindi ci sono venuto sempre con la massima motivazione possibile. Quest’anno è tutto diverso, ma cercherò comunque di fare del mio meglio“.

GIORNI ALTERNI – Se la sua rinuncia alla trasferta americana è stata comunque finalizzata a ripartire al meglio dall’Europa, il 19 volte campione Slam non vede però problemi all’orizzonte per chi ha giocato a Flushing Meadows. “Non sarebbe stato semplice in due settimane consecutive, ma con 15 giorni di distanza tra un torneo e l’altro nessun partecipante allo US Open avrà problemi a Parigi“. Tra i vantaggi attribuiti a Nadal nei pronostici c’è però innegabilmente il maggior tempo passato ad allenarsi sulla terra. Ma è lui stesso a spiegare come non sia stata una full immersion: “Per due mesi non ho toccato la racchetta durante il lockdown, poi ho iniziato ad allenarmi sul veloce, per poi passare alla terra. Mi sono allenato a giorni alterni perché dopo due mesi fermo il primo passo era evitare infortuni, il corpo non poteva non risentire”. Agli ottavi sulla sua strada uno tra Lajovic e Raonic, in un percorso che comunque rimane non propriamente morbido.

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