Roland Garros, il tetto sul Philippe Chatrier perde. Ma per gli organizzatori va bene così

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Roland Garros, il tetto sul Philippe Chatrier perde. Ma per gli organizzatori va bene così

Le aperture ai lati lasciano entrare la pioggia sugli spalti quando c’è molto vento come nei giorni scorsi. “Sono state circostanze eccezionali. L’intenzione era quella di modificare le condizioni di gioco meno possibile”, hanno spiegato dalla Federazione Francese

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Tetto Philippe Chatrier (via Twitter, @rolandgarros)
 

La nuovissima copertura sul campo centrale del Roland Garros, inaugurata in pompa magna a febbraio e costato all’incirca 50 milioni di euro, perde. Sembra assurdo ma è proprio così. E la ragione è abbastanza evidente guardando a come è stato progettato. Infatti, il tetto, nel suo dispiegarsi, forma delle piccole onde, creando delle ampie feritoie sui lati lunghi dello stadio, sopra il secondo anello delle tribune. Questa foto postata da Kristina Mladenovic sul suo profilo Twitter mette bene in risalto questo dettaglio della copertura sul Philippe Chatrier. 

Se il vento spira abbastanza forte da far battere la pioggia in obliquo piuttosto che in verticale, l’acqua cade inevitabilmente all’interno della struttura, bagnando gli spettatori, soprattutto quelli che siedono più in alto e quindi più vicino alle feritoie. Il secondo anello dovrebbe rimanere vuoto in questa edizione a causa delle limitazioni al numero di spettatori presenti nell’impianto parigino per evitare gli assembramenti. Il problema è che, seppur in misura minore, anche chi siede più vicino al campo può bagnarsi. O, quantomeno, inumidirsi.

A documentarlo è stato il giornalista de L’Equipe Quentin Moynet, assistendo all’allenamento di Rafa Nadal, che si svolgeva mentre fuori diluviava. Insomma, anche viste le previsioni meteo per i prossimi giorni, potremmo vedere degli ombrelli all’interno di un campo al coperto. Un paradosso. 

L’organizzazione, interrogata sull’argomento, ci ha tenuto a precisare che non c’è nessun difetto di costruzione nel tetto. E, pur sottolineando l’eccezionalità delle piogge degli ultimi giorni, la copertura è stata disegnata per funzionare così. Per alterare il meno possibile le condizioni di gioco, lasciando che il vento entri all’interno. Peccato possa entrare anche qualche goccia d’acqua. “Giovedì il vento era di 92 km/h, oggi è di 85km/h. Temporali così si vedono ogni tre o quattro anni. Non ci sono però state interruzioni nel gioco e vorrei farvelo notare. Nadal e Medvedev si sono allenati regolarmente”, ha spiegato Gilles Jourdan, responsabile dei lavori per il rinnovamento del Roland Garros.

“La copertura è un ombrello. L’obiettivo non era rendere il centrale un’arena in cui organizzare concerti o altri eventi di inverno. Io stesso sono stato in tribuna in questi giorni. Il vento soffiava e a me piace così. Sappiamo che gli spettatori potrebbero bagnarsi, così come capita in un torneo all’aperto. Ma il gioco continua. Questo è quello che conta”. Se lo dice lui. 

Un altro problema di questa nuovissima e costosa copertura è il rumore che produce quando la pioggia è particolarmente intensa. Lo stesso giornalista francese ha definito “allucinante” il rumore durante l’allenamento di Rafa. “Quando una sala grande è così vuota per definizione ogni suono si amplifica. Con 15mila persone le cose andranno diversamente”, ha continuato Jourdan che poi ha concluso in maniera seccata: “Bisogna smetterla di vedere problemi dove non ce ne sono”. Un tetto da 50 milioni di euro che perde acqua potrebbe non essere un problema a suo avviso, ma suona abbastanza incredibile. 

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