Nella ventosissima mattinata di Santa Margherita di Pula, Lorenzo Musetti risolve in poco più di un’ora l’atteso derby degli ottavi di finale con Andrea Pellegrino. Impressionante la prova di forza del toscano (6-2 6-1), che sorride anche guardando il tabellone: ai quarti se la vedrà con Yannick Hanfmann, che ha ribaltato il pronostico a sorpresa contro la terza testa di serie Casper Ruud. Tra i due azzurri, che sono anche amici, non c’è stata mai storia. In appena un quarto d’ora Musetti si è portato avanti 4-1, trovando la chiave definitiva del match.
L’approccio timido dei primissimi game ha lasciato subito il posto alla varietà di colpi e ai metri guadagnati nel campo, con il biscegliese – il più fisico tra i due – rimasto quasi costantemente dietro la linea. Primo set in archivio in mezz’ora, con Pellegrino costretto anche a una battaglia mentale con se stesso per non deragliare dai binari della partita. Sul 4-2 si è preso un warning per una parola fuori posto, con il giudice di sedia pronto a ricordargli: “Siamo in televisione, Andrea“. A inizio secondo set, subito sotto di un game, ha cambiato campo senza nemmeno sedersi in panchina. Quasi a voler sparigliare le carte, per rompere un’inerzia che sembrava inesorabile. Non ci è riuscito.
SENSO UNICO – Con il nuovo look e i capelli più corti, Musetti – scivolato a Parma con Tiafoe, ma bene all’esordio in Sardegna con Cuevas – ha acquisito progressivamente sicurezza nell’accorciare gli scambi. Ha alternato dritti di peso e palle corte, infilando con passanti tutt’altro che semplici un paio di avanzate a rete di Pellegrino (che forse, troppo tardi, ha provato a staccarsi dai teloni). L’occasione per rientrare in partita, riprendendosi il break patito in avvio, il pugliese l’ha avuta nel terzo game: sul 30-40 ha affossato però a rete una smorzata anche legittima, ma eseguita non al meglio. Annullato il break point, Musetti ha preso definitivamente il largo.
“Un ko che non rovina quello che di buono sto facendo in questo periodo – ha analizzato in serenità il ventitreenne di Bisceglie – non mi sono adattato al vento, che lui invece ha saputo anche usare. È stato molto più bravo di me, ha sbagliato veramente poco e se l’è meritata. Ora tornerò a casa fermandomi una settimana, poi dovrei andare a Marbella“.
VIGILIA COMPLICATA – Pellegrino, 292 ATP prima di iniziare il torneo e in procinto di guadagnare una ventina di posizioni, poco più di un anno fa al Challenger di Vicenza aveva avuto la meglio nell’ultimo precedente. Riferimento che dà la misura della crescita impetuosa del gioiello di Carrara, che a 18 anni entra con questo successo nella top 10 azzurra (134 del virtual ranking, superando Gaio e Lorenzi). “Andrea è un caro amico e giocarci contro – ha raccontato a caldo – sapevo non sarebbe stato facile, un po’ come con Zeppieri a Roma. Ho saputo sfruttare al meglio le condizioni difficili, imponendogli un tennis di variazioni che gli dà molto fastidio“.
La giornata di ieri per Musetti non è stata delle più semplici: compagno di doppio di Fabio Fognini, fermato dalla positività al Covid-19, ha dovuto sottoporsi al tampone per rimanere nel torneo. “Per fortuna siamo risultati tutti negativi – ha concluso – adesso speriamo Fabio risolva presto. Contro Hanfmann a Todi ci ho perso in tre set giocando abbastanza bene, vorrei prendermi la rivincita“.
CECK AVANZA – Per la decima volta in carriera, la prima nel 2020, Marco Cecchinato giocherà il quarto di finale di un torneo ATP. Il siciliano ha vinto una partita tutt’altro che banale con il numero 58 del mondo Tommy Paul, tennista dotato di ottimi fondamentali. L’italiano è partito forte in entrambi i parziali, ma se nel primo è stato costretto a disputare il tie-break, nel secondo il break conquistato in avvio è stato sufficiente per entrare tra i primi otto del torneo sardo. Cecchinato affronterà ai quarti un tennista che conosce molto bene, Ramos-Vinolas, per aver giocato il doppio assieme a lui in diverse occasioni e per averlo affrontato cinque volte in singolare, raccogliendo quattro sconfitte. Tre di queste sono arrivate nel circuito challenger, quando entrambi non avevano classifica e livello per giocare questi tornei: domani sarà un’altra storia, e Marco può contare sul serbatoio di fiducia (finalmente) pieno.