Lorenzo Musetti sta crescendo in fretta e imparando altrettanto velocemente. Nel primo torneo post-lockdown, il Challenger di Todi, il teenager di Massa Carrara era stato sconfitto al secondo turno da Yannick Hanfmann, e proprio in quel momento ha imboccato la via giusta nel crocevia della sua stagione. Da lì in poi, l’impennata a livello tecnico, di risultati, di aspettative e attenzione da parte di media, addetti ai lavori, perfino del pubblico generalista. La semifinale persa a Trieste contro un altro predestinato come Alcaraz, un Quarto a Cordenons, poi la trasvolata romana e infine il primo titolo Challenger a Forlì condito dall’ingresso tra i migliori centocinquanta giocatori del globo. Best ranking, of course, che verrà ritoccato la prossima settimana grazie all’ennesimo risultato sopra le righe di questo talento sopraffino.
Cogliendo la non scontata rivincita su Yannick Hanfmann nei quarti del Sardinia Open, “Muso” ha centrato la prima semifinale della carriera nel Tour maggiore – primo tennista nato nel 2002 a riuscire nell’impresa -, che come gradito effetto collaterale porterà il nuovo best ranking per ora virtualmente individuato alla centoventitré ATP e la speranza, ormai in procinto di trasformarsi in obiettivo, di avvicinare la qualificazione diretta al tabellone principale dell’Australian Open. “Lavorerò per quello – ha dichiarato Musetti davanti ai microfoni nel dopopartita -, ma intanto c’è una semifinale da giocare domani, poi faremo i conti con il ranking“.
Lorenzo ha vinto una partita molto più difficile di quella che si potrebbe immaginare limitandosi a osservare il severo risultato finale; battendo un collega che sulla terra battuta sta giocando bene e soprattutto riuscendo a evitare che la contesa finisse in bagarre, grazie alla rimonta che dallo zero a quattro nel secondo set gli ha regalato la vittoria sulle ali di un parziale da sei giochi a zero. La capacità di non dare nulla per scontato, specie quando le cose si mettono male, sembra connaturata al tennista Musetti, il quale aveva già dimostrato di saper giocare un punto alla volta in situazioni disperate anche contro Cuevas sotto la pioggia del primo turno: lì era risalito da due a cinque nel secondo, ma il break di svantaggio era uno solo.
Oggi si era messa peggio, perché dopo un primo set gestito con relativo controllo soprattutto negli snodi decisivi, Hanfmann è salito all’improvviso di tono all’inizio del secondo, rispondendo in maniera stupefacente nei due turni in risposta che gli hanno consegnato il doppio break di vantaggio per lo zero-quattro. Evitando di disporsi a pensare al terzo set e variando opportunamente il gioco con tagli pestiferi sul lato sinistro dell’avversario, Musetti piano piano è tornato a far sentire la propria presenza in campo e, complice un risentimento alla coscia sinistra accusato dal numero centouno ATP, ha infilato il recupero con vista sulla prima semifinale della vita prima che si chiudesse l’ultimo spiraglio.
“Ogni giorno sto vivendo emozioni diverse, ma me lo sto cavando bene. Come dice Billie Jean King, la pressione è un privilegio. Poi siamo così tanti italiani a far bene in questo momento, che riusciamo a gestire meglio la pressione. Ce la dividiamo, per così dire” ha detto Lorenzo nel corso dell’ormai canonica conferenza su Zoom post-partita. “Ho migliorato la mia fisicità e gli appoggi, riesco a sentirmi più in equilibrio soprattutto quando colpisco in open stance” ha detto riferendosi ai suoi miglioramenti più evidenti. Che si stanno manifestando soprattutto sulla terra battuta, a dispetto di quella che poteva sembrare un’impostazione tennistica ‘da veloce’, anche in virtù di una carriera junior caratterizzata dal successo all’Australian Open. “Credo di poter giocare bene ovunque, forse adesso sceglierei proprio la terra per giocare la ‘partita della vita’”.
“Sono contento, soprattutto di come ho reagito nel secondo set – aveva raccontato un raggiante “Muso” subito dopo il match, a caldo. “Io stavo giocando bene eppure lui era quattro a zero. Essere riuscito a girarla mi riempie d’orgoglio e di fiducia per il futuro“. Futuro che ha le sembianze di Laslo Djere, il favorito avversario di domani. “Lui è esperto e molto forte, ma speriamo di ritrovarci alla stessa ora per commentare un’altra vittoria. Non lo conosco benissimo, ma l’ho visto giocare di recente contro Caruso; forse posso sfruttare il fatto che ogni tanto si concede qualche distrazione“. Partitaccia scorbutica contro un cultore della materia, ma può giocarsela.
Risultati:
[WC] L. Musetti b. Y. Hanfmann 6-2 6-4
L. Djere b. J. Vesely 6-4 6-4
Il tabellone aggiornato