Girare per tornei può nascondere insidie, in questi giorni complicati. Lo testimonia quanto accaduto a Parma al francese Constant Lestienne (225 del ranking), costretto all’isolamento in un hotel cittadino a causa della positività al coronavirus. Nelle ultime ore il giocatore si è sfogato su Instagram, chiaramente sconfortato dalla clausura forzata (per fortuna è asintomatico): “Le autorità locali mi hanno detto che giovedì sono risultato debolmente positivo al tampone – ha scritto in una storia – e quindi sarò costretto a rimanere in hotel fino al 23 novembre, senza altri test. Non posso crederci, nessuno mi aiuta!“.

In realtà – fa sapere l’organizzazione della MEF Tennis Events – non ci sono state anomalie nella procedura, attuata in pieno coordinamento con la Ausl di Parma. La prima positività di Lestienne è stata riscontrata il 2 novembre, nei controlli di prassi nel corso del Challenger di Parma 2. Costretto al ritiro dal torneo e all’inizio dell’isolamento, è stato sottoposto a un secondo tampone il giorno 12 novembre nel quale la positività non era ancora venuta meno.

LA PROCEDURA – “Il 14 novembre – spiega Marcello Marchesini, amministratore di MEF – l’Ausl, con cui siamo in costante contatto, ci ha notificato la seconda positività del ragazzo che per questo dovrà rimanere in isolamento fino al 23 novembre, data in cui scadono i 21 giorni dal primo tampone previsti dalla normativa vigente per determinare la non contagiosità“. E, di conseguenza, la fine dell’isolamento. Per Lestienne un esercizio di pazienza (e di solitudine), per l’organizzazione uno sforzo logistico in più da sostenere per continuare a tenere in vita il tennis in piena pandemia.

“L’isolamento è garantito con pensione completa in una struttura a quattro stelle – conclude Marchesini – tutto a carico nostro e dell’ATP. Il giocatore ci ha anche ringraziato di questo, ma è semplicemente il nostro lavoro“.