Bruno Soares: "Sorpreso di vedere Djokovic e Pospisil candidati, non si può avere il piede in due staffe"

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Bruno Soares: “Sorpreso di vedere Djokovic e Pospisil candidati, non si può avere il piede in due staffe”

Il rappresentante dei doppisti nel Player Council ha detto la sua sulla ricandidatura del serbo e del canadese: “Non c’è una campagna elettorale e io sono stato rimosso dalla chat PTPA”. Il problema della quarantena australiana

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Mate Pavic e Bruno Soares - ATP Finals 2020 (via Twitter, @atptour)
 

Nel torneo di doppio la qualificazione è in bilico per la coppia numero uno del seeding, formata da Mate Pavic e Bruno Soares. Nella seconda giornata del girone hanno perso 10-8 al super tie-break contro Granollers e Zeballos e saranno costretti a vincere contro Peers e Venus per sperare nella qualificazione. In conferenza stampa i giornalisti hanno approfittato della presenza di Soares per parlare delle ultime notizie riguardanti ATP, PTPA e Novak Djokovic. Soares infatti oltre a far parte della coppia numero uno del mondo di doppio è anche tra i dieci giocatori del Player Council, come rappresentante dei primi cento doppisti. Nei giorni scorsi è emersa la notizia della ricandidatura di Novak Djokovic e Vasek Pospisil (dimissionari in estate) per il consiglio: Nole in realtà ha precisato che è stata la scelta di un ampio gruppo di giocatori, i quali volevano il loro reintegro nell’organo ATP in parallelo con il ruolo che occupano nella PTPA.

“Li ho visti in lista, assieme a un altro gruppo di persone” ha spiegato il brasiliano. “È interessante perché si sono dimessi tre mesi fa. Non so cosa stia succedendo nella PTPA. Sono stato rimosso dalla chat, credo perché fossi ancora nel Player Council. Non conosco le loro idee e non so cosa stiano facendo. È strano perché non si sente nulla da parte dei giocatori, non c’è una sorta di campagna elettorale in cui si sente dire ciò che farebbero se venissero eletti. Sono sorpreso e curioso quanto voi giornalisti di vederli candidati dopo le dimissioni di tre mesi fa”.

Pospisil e Djokovic dovranno però ritirare la loro candidatura, dal momento che il board ATP ha approvato una nuova norma che non permette a membri di altre associazioni di aver un ruolo all’interno dell’ATP. Djokovic si è detto frustrato “perché non informato da nessuno riguardo questa decisone”. Ma stando a ciò che ha detto Soares, la sua esclusione dalla chat (la sua presenza nella stessa fa pensare che fosse tra i firmatari del documento della PTPA o che ci fosse per stabilire un dialogo tra le parti) allo stesso modo non è tanto corretta. Ovviamente sono tante le dinamiche interne che non conosciamo e forse non conosceremo mai. “Sono tra i candidati pure io” ha detto Soares.Vasek e Novak sono sempre stati molto attivi nel consiglio e questo è un bene. Lavoriamo duramente per il Tour ATP. Loro hanno deciso per la PTPA. Il consiglio lo rispetta, non ha nulla in contrario. Ma se uno sta nel consiglio non può stare nell’altra associazione, non si può avere il piede in due staffe“.

Infine ha parlato delle decisioni imminenti sul prossimo Australian Open, che potrebbe anche essere spostato di una settimana per consentire ai giocatori di stare 14 giorni in quarantena: “Sappiamo che nessuno potrà andare in Australia prima del 1° gennaio. Potrebbero anche far giocare i tornei prima dello Slam a porte chiuse per creare una bolla come a New York ed evitare di stare fermi in quarantena per 14 giorni. Non è tutto sotto il controllo di Tennis Australia purtroppo, perché c’è il governo di mezzo, ma sono sicuro che troveranno la soluzione migliore. Se si dovrà stare in quarantena per due settimane, senza poter giocare, e poi andare a disputare un torneo dello Slam, è abbastanza pericoloso per il fisico dei giocatori, che giocherebbero senza preparazione. Se dovremo farlo, lo faremo, ma non è l’ideale. Soprattutto per chi starà fermo da Bercy”.

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