ATP Challenger: a Lima trionfa Galan, ma a brillare è Tirante

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ATP Challenger: a Lima trionfa Galan, ma a brillare è Tirante

Il 19enne argentino raggiunge la prima finale Challenger in carriera ma si arrende in tre set al colombiano Galan. Felipe Meligeni conquista a San Paolo il suo primo titolo

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Thiago Tirante - Challenger Lima 2020 (via Twitter, @ATPChallenger)
 

CHALLENGER LIMA 80

Si dice che l’unico modo per non sbagliare un pronostico sia non farlo. Questa settimana infatti ne abbiamo azzeccato uno solo, quando abbiamo suggerito di tenere d’occhio il 19enne argentino Thiago Agustin Tirante. Un’eleganza nei movimenti che ti ruba l’occhio, una velocità di piedi impressionante, la capacità di mettere la palla dove vuole sia di diritto sia di rovescio. Ci stupiremmo se tra un paio d’anni non avesse scalato la classifica in modo importante (per ora si è guadagnato il n.378 ATP). Certo deve migliorare almeno in un paio di cose: il servizio, che ancora non è a livello, e di sicuro la pettinatura che con quel biondo ossigenato è francamente inguardabile.

Domenica, nella finale del Challenger di Lima, si trovava di fronte il 24enne colombiano Daniel Elahi Galan (n.129 ATP), giocatore solido e non facile da battere. E infatti non l’ha battuto, 6-1 3-6 6-3 il punteggio finale per Galan che, al termine di un incontro non bellissimo, è riuscito a far prevalere la propria maggiore esperienza. Tuttavia nel terzo set sembrava che Thiago Tirante fosse riuscito a indirizzare il match, ottenendo subito un break che poteva essere decisivo. Ma da lì in poi la giovane promessa spariva progressivamente dal campo. Una sconfitta che però gli tornerà utile, insegnandogli come la via per il successo sia spesso più tortuosa di quanto uno vorrebbe. Ma sul risultato finale di questo percorso non crediamo ci siano molti dubbi. A suffragare le nostre previsioni le parole di Flavio Cobolli (lo scorso anno ci perse la finale di doppio al Roland Garros Junior) che ci ha detto: “Molto forte, altra testa”.

CHALLENGER SAN PAOLO 80

La finale del Challenger di San Paolo vedeva di fronte il brasiliano Felipe Meligeni Rodrigues (n.136 ATP) e il mancino portoghese Frederico Ferreira Silva (n.203 ATP). Si gioca davanti a un pubblico abbastanza numeroso che sulla questione mascherine opta, diciamo così, per la ‘libertà di coscienza’. Il padrone di casa parte a razzo e Ferreira Silva non si è ancora allacciato le scarpe che già si trova sotto 4-0. Quando inizia a mettere qualche palla in campo l’avversario si è ormai portato a casa il set (6-2). Più equilibrato l’inizio del secondo parziale che vede il portoghese procurarsi due palle break nel secondo game. Meligeni riesce ad annullarle grazie anche al sostegno di una caldissima ‘torcida’.

Passano pochi minuti e la nemesi colpisce implacabile: Ferreira Silva perde il servizio e si trova di nuovo a pedalare in salita. A questo punto il match si fa un po’ confuso in un alternarsi un po’ caotico di break e contro-break, spesso approfittando di errori marchiani dell’avversario. La decisione giustamente viene affidata al tie-break che il brasiliano vince a mani basse, lasciando un solo punto all’avversario. Punteggio finale 6-2 7-6 a favore di Meligeni Rodrigues che mette in bacheca il suo primo Challenger e può continuare a coltivare il sogno di emulare lo zio Fernando, semifinalista nel 1999 al Roland Garros.

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