Questo racconto in due atti è un’opera di fantasia del nostro Roberto Ferri, che in un sol colpo ha voluto regalarci una risata in salsa ‘distopica’, immaginando un futuro particolare (e un po’ spaventoso) per il nostro sport, e ha voluto farci riflettere sulla direzione che il tennis sta prendendo – stiracchiato nei due versi da chi cerca di ancorarlo alla tradizione e chi invece vuole stravolgerlo con nuovi regolamenti.
Dopo il secondo atto, vi proporremo invece un pezzo a più voci scritto dalla redazione di Ubitennis nel quale esprimeremo la nostra opinione sul processo di rinnovamento del tennis.Buona lettura!
Un mattino di settembre in una villa ai piedi delle colline fiorentine. Convenevoli all’ingresso tra il padrone di casa e quattro persone appena arrivate.
Novak: Ubaldo, che piacere rivederti. E che villa! Not too baaaad. E voi ragazzi come state? Roger, il tuo pesto è una bomba: il mio gatto ne va pazzo.
Roger: Ciao Nole, sono contento di vedere che il tempo non ti ha cambiato. Straordinaria la tua bistecca di tofu. Da quando l’ho scoperta in montagna non uso più la sciolina.
Rafa: …
Novak: Eh?
Andy: Doppio sfregamento narice destra e tiratina lobo sinistro: quattro di fiori. Significa che ci trova tutti bene.
Roger: Come mai conosci i segni della briscola?
Andy: Da qualche mese prendo lezioni on line di briscola da suo zio. È un po’ ossessivo. Insiste perché tenga le carte con la mano sinistra, ma io faccio finta di niente e imparo.
Seduti intorno a un tavolo bevono un caffè e poi Ubaldo prende la parola
Grazie per avere accettato il mio invito. So che non avete molto tempo e quindi arrivo subito al punto: il tennis sta morendo. Le regole introdotte dopo la vostra uscita di scena da… ( fa il nome dell’ imprenditore francese)
Roger bisbiglia all’orecchio di Andy: Francese?! Ma non è sardo?
Ubaldo: …ne hanno determinato un inarrestabile declino. Per evitare che faccia la fine del dodo..
Novak: Di chi?
Andy: Del dodo. Uccello columbiforme della famiglia columbidae endemico dell’isole di Mauritius ed estintosi all’inizio…
Ubaldo: ..grazie Andy. Dicevo, per evitarne l’estinzione dopo averci a lungo riflettuto sono arrivato alla conclusione che ci sia un’unica soluzione: dovete tornare in campo. Sono convinto che se il mondo potesse vedervi all’opera anche solo per una volta…
Rafa: …
Andy: Due di picche. E francamente mi associo. Mi pare una follia.
Roger: Aspettate. Non siate precipitosi. Ubaldo, hai detto “il mondo”? Non so se capita anche a voi ma io a volte mi sveglio ancora di notte ripensando..
Novak: …al 14 luglio 2019.
Roger: …al boato della folla nelle grandi occasioni. E ne ho nostalgia.
Andy: Beh, a essere sinceri capita anche a me. Tutti i giorni guardo le immagini del mio primo trionfo a Wimbledon…i Bobby che mi danno una pacca sulla spalla mentre faccio il giro di campo alla fine…..la folla in visibilio.. (sospira)
Novak: Premesso che a me di boati la folla di solito ne riservava pochi… ma lasciamo perdere. Non dico che certe emozioni non mi manchino, ma siamo seri: chi potrebbe essere interessato a vedere quattro ex campioni in calzoncini e maglietta correre dietro a una pallina? Anche se – modestamente – io fisico e tocco ancora li ho.
Ubaldo: Tutti. Tutti sarebbero interessati a vedervi. Ho informalmente sondato il terreno e per un doppio tra i quattro più forti tennisti del secolo che tornano in campo vent’anni dopo il ritiro per salvare lo sport che li ha resi immortali la copertura mediatica sarebbe enorme.
Andy: Quando si disputerebbe questo ipotetico doppio?
Ubaldo: A Natale! Ho già il titolo dell’evento “25 dicembre 204..: (ri)nasce il tennis”. Bello, vero?
Roger: È già un classico. E dove?
Ubaldo: Sulla superficie più suggestiva: l’erba. Più precisamente il basilico. Quello dell’ex campo della tua tenuta che per l’occasione tornerebbe ad essere per un giorno un campo da tennis. La copertura c’è già visto che lo coltivi in serra!
Roger: Cosa?! Ma stai scherzando, vero? Ammesso e non concesso che una cosa simile sia tecnicamente fattibile, perderei il 50% della produzione di pesto.
Novak: Sono certo che il mio gatto se ne farebbe una ragione.
Roger: Forse il tuo gatto. Io e mia moglie certamente no.
Ubaldo: Sempre informalmente ho consultato il capo-giardiniere di Wimbledon. Mi ha detto che è fattibile. Anzi, mi ha spiegato che il basilico se opportunamente trattato dà alla pallina un bel rimbalzo regolare e in più lo sfregamento delle suole in gomma gli conferisce un aroma unico. Le spese per la sistemazione del campo sarebbero interamente a carico della Regione Liguria che ho già…
Roger: …informalmente consultato.
Nadal: ………………………
Andy: Sette, settebello, scopa e primiera. Rafa ci sta. E se ci sta lui ci sto anch’io.
Roger sussurra a Andy: Ma scusa lui non gioca a briscola?
Andy a Roger: Sta cercando di adattare il suo gioco anche allo scopone scientifico, ma secondo me non ce la fa. Aperture troppo ampie.
Nole: A pensarci bene una partita a tennis al tennis la dobbiamo! Però a due condizioni: regole classiche e – soprattutto – giudici di linea elettronici.
Roger: Ok, ci sto. Il giudice di sedia lo porto io. Ho un amico genovese che ama il tennis ed è anche ottimo medico. Alla nostra età non si sa mai.
Ubaldo: Allora ragazzi siamo d’accordo: uno per tutti e tutti per….
Rafa: ….
Andy: Uno
Fu così che alle ore 15 del 25 dicembre 204… sul campo in basilico battuto indoor di “Villa Mirka” il doppio del secolo ebbe inizio.
La partita durò oltre due ore ma agli innumerevoli milioni di persone che lo seguirono in TV sembrarono due minuti e come aveva previsto Ubaldo il tennis rinacque.
In tutto il mondo scoppiò la tennis-mania. A furore di popolo furono subito ripristinate le regole classiche e in breve tempo gli sponsor tornarono in massa. E i protagonisti della nostra commedia cosa fecero in seguito?
Roger Federer lanciò con successo il “Grand’Ubaldo” un pesto millesimato che conquistò la vetta nel ranking dei cibi più venduti del mondo.
Novak Djokovic scrisse un best seller dal titolo “25 dicembre 204..: come salvai il tennis dal fare la fine del dodo”. È diventato Segretario Generale dell’ONU.
Rafa Nadal cambiò scopo e nome alla sua accademia di Manacor. Oggi si chiama “Istituto Rafa e Toni Nadal per la promozione dello scopone scientifico nel mondo”.
Andy Murray si adeguò al proverbio che dice “se non puoi batterli unisciti”. Imparò a suonare la batteria e riprese ad andare alle feste; si rifiuta però categoricamente di eseguire canzoni dei Beatles.
Ubaldo costituì una Società con il giardiniere-capo di Wimbledon. I loro campi in basilico battuto sono i più richiesti dai VIP di tutto il mondo.
L’imprenditore francese fu costretto ad abbandonare il mondo del tennis. Fu visto per l’ultima volta a Milano in un’osteria malfamata di Porta Cicca mentre arringava i presenti sulla necessità di proibire l’uso dei segni durante le partite a briscola. Da quel giorno non si hanno più sue notizie.
Finisce qui la nostra commedia. Chissà nella realtà cosa sarà del tennis tra vent’anni. Voi cosa ne pensate? In attesa di conoscere la vostra opinione vi auguriamo buone feste e buon 2021.
PS. Qualcuno si starà chiedendo: ma chi vinse quella partita? I quattro protagonisti produssero uno spettacolo di tale ammaliante bellezza che ancora oggi chiunque la vide a questa domanda risponde così: “finì in parità”.