Pagelle
Pagelle 2020: l’anno vecchio se ne va e mai più ritornerà
L’annus horribilis volge al termine tra una bolla, Wimbledon cancellato e tanti problemi. L’aggancio di Nadal, gli acciacchi di Federer, le peripezie di Djokovic. La conferma di Osaka, l’esplosione di Sinner a reti unificate e il tennis che verrà

Ed eccoci qui, con il maledetto 2020 alle porte e il 2021 che non sappiamo ancora tennisticamente cosa ci offrirà, tra una quarantena e un torneo, gli spalti desolatamente vuoti e conferenze stampa via zoom.
Dicevano che non c’erano più le mezze stagioni, ma come vogliamo chiamarla quella appena andata in archivio? Il numero uno del mondo è sempre lui, Novak Djokovic (8,5) che per conoscere una sconfitta sul campo ha dovuto attendere l’undici di ottobre, ma in mezzo ci ha messo un po’ di tutto. Il trionfo a Melbourne e la striscia di imbattibilità diventano imprese sfocate dinanzi alle gesta di Novax Djokovid fuori dal campo. L’Adria Tour resta il capolavoro in salsa Covid del 2020 del tennis, una roba da fare invidia al Billionaire, poi la PTPA e i sogni di secessione. Uhm… secessione, scetticismo sul covid, fede milanista… questo Nole comincia ad avere troppi punti in comune con uno di verde vestito, e non stiamo parlando di Hulk.
In mezzo a tutto ciò, la sventurata pallata alla sig.ra Laura Clark (10 e oscar come attrice non protagonista) gli è costata un probabile altro Slam in saccoccia, con tanti ringraziamenti di Dominic Thiem (9) finalmente vincente in un major nonostante la finale del ciapa-no di New York. D’altronde se ci sono volute una pandemia e una squalifica per vedere un nuovo vincitore Slam nel 2020, speriamo di non dover invocare lo sbarco degli alieni nel 2021 per goderci un Next Gen campione. Di sicuro, a Wimbledon si saranno assicurati anche per tale eventualità, mentre a Parigi, dopo aver inaugurato il tetto magari staranno pensando di giocare il torneo nelle feste di Natale: vuoi mettere l’atmosfera incantata di Parigi con gli addobbi? Ma tanto, giugno, ottobre o dicembre, caldo, freddo, vento, pioggia o neve la sostanza non cambia: alla fine vince sempre Rafa Nadal (9), che giustamente si è preservato per l’unico appuntamento dell’anno che per lui conta.
Nel 2020 abbiamo dunque avuto il 20-20 con tanto di tweet signorile del presunto Goat agganciato. Pare inoltre che i due primatisti Slam abbiano già predisposto il tweet congiunto da postare l’inevitabile giorno in cui anche il terzo Fab li raggiungerà in vetta: “Benvenuto tra i recordman ma ci sono arrivati P.T.P.A. (Prima i Tennisti Più Amati)”. Immediato un retweet piccato di una che conta: “Vi siete dimenticati di me solo perché sono donna, mamma e nera, ma il Goat sono io”. In realtà per Serena Willams (5) è stato un anno positivo, nel quale non ha perso nemmeno una finale Slam.
Più o meno come per Roger Federer (S.V.) che ha giocato un solo torneo, ha fatto semifinale e poi tra un’operazione e l’altra ha cominciato a far scivolare nella mente dei suoi tifosi quello che a breve sarà il tennis. In compenso ha imparato a giocare sui tetti con Carola e Vittoria (10) e anche se a breve diverrà “un manichino”, resterà sempre “quello forte”.
Ma il 2020 qualcosa di buono lo ha portato, ovvero la rinascita del tennis italiano. Il Presidentissimo Angelo Binaghi (10 come le rielezioni) ha salvato gli Internazionali d’Italia al grido di “Bolla o non bolla arriveremo a Roma”, inventandosi uno strepitoso voucher e un mirabolante supervoucher per non rimborsare i biglietti agli sfortunati possessori, ma nulla è perduto: se anche l’edizione del Foro Italico 2021 e le ATP Finals di Torino dovessero malauguratamente giocarsi a porte chiuse, i possessori del supervoucher avranno diritto ad una dose di un innovativo vaccino anticovid-19 estratto dal latte di pecora del Gennargentu.
Intanto Jannik Sinner (9) tra un’intervista a Che tempo che fa, un reportage a La vita in diretta, un’esclusiva al tg1, uno speciale su Sky, una sorpresa a Pomeriggio Cinque, una sit-com giornaliera su SuperTennis e una partita con Topolino su Disney Channel – sperando nella conferma della soppressione di Indian Wells così da potersi tenere libero per la settimana del Festival di Sanremo – ha battuto i primi top-10, ha scalato le classifiche, raggiunto i quarti al Roland Garros guadagnandosi un inizio di 2021 da sparring partner di Re Rafa, vinto il primo torneo e fatto impazzire l’Italia intera. Ma ha spalle larghe ed è altoatesino, pertanto non soffrirà la pressione e continuerà il suo percorso che lo porterà a vincere almeno tre Slam il prossimo anno.
Ma siccome non ci basta aver trovato il nuovo Fausto Coppi, abbiamo trovato subito anche il nuovo Gino Bartali: Lorenzo Musetti (7,5) con il suo tennis, la sua leggerezza, il suo carattere, il suo fisico opposto a quelli di Jannik è già pronto a dividere l’Italia in due fazioni, in un tripudio di nuovi appassionati di tennis, quelli del sessantaquattro a sessantadue. Ma insomma, non è il caso di fare gli schizzinosi! Venghino, signori venghino! Avvicinatevi al tennis e soprattutto tesseratevi!
Lorenzo Sonego (8) racconterà che in un giorno di ottobre ha preso a pallate il numero uno del mondo in un anno che lo ha promosso a testa di serie negli Slam, mentre Matteo Berrettini (5) ha pagato dazio ad acciacchi e pressioni dopo l’esplosione del 2019. È stato comunque un anno difficile per tanti, specie per Fabio Fognini (S.V.), due caviglie operate e un grosso in bocca al lupo per il futuro: da Barazzutti a Mancini si passa da un ct all’altro ma vuol dire che ha ancora voglia. Martina Trevisan (9) è stata la favola e la luce azzurra del tennis femminile, insieme a Elisabetta Cocciaretto (7,5), mentre Camila Giorgi (5) è sempre Camila Giorgi e Sara Errani (6,5) è tornata a buoni livelli, salvo aggiudicarsi l’oscar per la peggior rosicata nel match contro Kiki Bertens a Parigi.
Mentre uno strepitoso Adriano Panatta (10) si è dato al cinema ma vendendosi alla corona francese nel film dei tre moschettieri, tra le donne abbiamo avuto la conferma di Naomi Osaka (8) e due nuove campionesse Slam come Kenin (8) e Swiatek (8,5): i posteri o magari Agf ci diranno se le ritroveremo tra le Ostapenko o meno.
ATP e WTA hanno cominciato l’anno parlando di una fusione o comunque di una maggiore sinergia e lo hanno terminato annunciando la soppressione dell’app del live-score (0 al colpo di genio). Doveva essere l’anno dell’esplosione dei Next Gen e invece abbiamo perso per strada Stefanos Tsitsipas (5), mentre a Sascha Zverev, alla prima finale Slam, non abbiamo il coraggio di dare un voto per tutte le belle vicende che abbiamo ascoltato in giro; diciamo che sospendiamo il giudizio…
Daniil Medvedev (8) ha provato a prendersi un anno sabatico ma poi, visto che più o meno l’ avevano preso tutti, verso la fine si è ricordato di essere un mostro e ha portato a casa Bercy e le Finals (battendo 1, 2 e 3 del mondo), anche se ultimamente da Dimitrov, a Zverev a Tsitsipas i ‘Maestri’ hanno perso subito la bacchetta magica. Rublev (8), Shapovalov (7) e Schwartzman (8) hanno scoperto la top-10 e chi vivrà vedrà.
Verrebbe da dire buon anno e buon tennis a tutti, ma visto che lo abbiamo fatto pure lo scorso anno, forse sarà meglio soprassedere. Il tennis tra qualche giorno riparte, avremo nuove sfide, nuovi tornei e nuove avventure, è il caso di essere ottimisti, dovremo essere tutti positivi! Ma anche no…
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Pagelle: Roma, piove Marozsan come piove, Parigi senza il Re Sole
Il favorito Alcaraz sorpreso dal giovane ungherese. L’edizione 2023 degli Internazionali tormentata dalla pioggia premia Medvedev e Rybakina. Ma il futuro è roseo…

Tutto è bene quel che finisce bene. Il torneo è finito, il Presidente Binaghi ha tenuto la consueta conferenza stampa di fine torneo nella quale, con umiltà, ha comunicato che il Pil italiano si è innalzato del 30% grazie agli Internazionali 2023. Ma non bisogna cullarsi sugli allori e dunque per il 2024 sono in previsione gustosissime novità.
Innanzi tutto, poiché come ha raccontato il Presidente i biglietti sono troppo economici, ci sarà un rincaro “a sorpresa”. Per ovviare all’inconveniente di questa edizione, nella quale gli spettatori che avevano acquistato i biglietti pensando di assistere ai quarti maschili e si sono poi trovati ad assistere ai quarti del doppio femminile, dal prossimo anno, insieme al rinnovo della Tessera Fit si potrà versare un contributo di 500 euro alla Federazione per partecipare al sorteggione IBI 2024 che metterà in palio i biglietti per l’edizione della prossima edizione, scoprendo solo il giorno prima a quale sessione si avrà diritto ed a quale prezzo! I possessori della Tessera Gold avranno in omaggio un ombrello autografato da Diego Nargiso ed una cagoule rosa con l’effige di Pietrangeli. Per ovviare alle brutte immagini del campo centrale e del GrandStand semideserti durante la prima settimana del torneo la Fitp ha avuto un’idea geniale: nei pressi dei campi verrano trasferiti, durante il torneo, gli uffici romani delle Poste, dell’INPS e dell’Agenzia delle Entrate Riscossione con gli spalti individuati come sala d’attesa.
La notizia più importante, ovviamente, è il tetto sul centrale in arrivo per l’anno prossimo, anzi per il 2025, no forse per il 2026, vabbè facciamo 2030 e non se ne parla più. In fondo è stato il maggio romano più piovoso di sempre, come ogni anno.
Il tetto consentirà di sfruttare il Centrale tutto l’anno, anche per ospitare altri eventi, tipo i concerti di Sonego.
Venendo al campo, Daniil Medvedev (10) ha finalmente accettato l’idea di mandare in lavatrice i calzini sporchi di arancione e questo può essere un problema per tutti gli altri. Di sicuro per Stefanos Tsitsipas (7) al quale il balletto di Cincinnati è finito per andare di traverso.
Anche Elena Rybakina (9) non era attesa sul rosso ma le sue avversarie hanno preferito autoeliminarsi piuttosto che trascorrere una settimana a Roma in attesa del sole. Peccato per l’eroica Anhelina Kalinina (8,5) che, novella Fantozzi “non dà la mano”, ma come darle torto?
A proposito, le 3 ore e 41 di Kalinina-Haddad Maia unite alla pioggia hanno indotto gli organizzatori a mandare in campo Tsitsipas e Musetti (7) intorno alla mezzanotte, dopo una lunga attesa: non poteva che spuntarla il greco, abituato alle calende, mentre il nostro si è dovuto arrendere, non essendo abituato alle ore piccole.
Non è stato un torneo trionfale per i nostri colori, tra le ragazze ha deluso l’attesa Martina Trevisan (5), mentre Camila Giorgi (4,5) conferma che le sue partite non sono adatte so deboli di cuore. Purtroppo non è stato il torneo di Jannik Sinner (5), giunto nella Città Eterna per divenire l’ottavo re di Roma, ma sorpreso dall’ottavo nano Cerundolo. Dovrà abituarsi a questi alti e bassi Jannik, non tanto i suoi, quanto quelli degli “addetti ai lavori”: in una quindicina di giorni il nostro è passato dal divenire il prossimo numero 1 a comprimario dei vari Alcaraz e Rune.
Novak Djokovic (5,5) non è apparso in condizioni smaglianti ma di fronte a questo Rune (9) ci si può arrendere. Il danese è riuscito a non litigare con Fabio Fognini (6,5), ha trovato l’ammirazione e il tifo dei giovani romani e si candida al ruolo di nuova stella del circuito. A Carlos Alcaraz (5) avevano detto che Roma a maggio è l’ideale per abbronzarsi e preparare il Roland Garros: è bastata un po’ d’acqua ed un rampante Fabian Marozsan (8) per spedire il murciano in vacanza anticipata.
Parigi è alle porte, per la prima volta da mille anni e questa parte non avrà il suo Re Sole. Rafa mancherà a tutti, un po’ meno a quelli bastonati negli anni. Dopo una lunga tirannia avremo un torneo democratico? Chi vivrà vedrà…
Clicca qui per il commento di Ubaldo Scanagatta dopo gli Internazionali d’Italia!
evidenza
Pagelle Indian Wells: Alcaraz da numero 1 e la vendetta di Elena
Carlos Alcaraz domina Medvedev e torna in vetta al ranking. Rybakina si prende la rivincita su Sabalenka. Un ottimo Sinner mentre Berrettini…

È stato un bel torneo, il primo master 1000 della stagione, ma noi dobbiamo prima occuparci dei problemi di casa nostra.
È evidentemente tutta colpa di Melissa Satta (10) e della pubblicità. Si sa, Bacco, tabacco e Venere riducono l’uomo in cenere, Matteo Berrettini (3) non vince più e Taro e amaro è stato questo torneo di Indian Wells. Con un bagno di umiltà, il nostro ha deciso di “retrocedere” al challenger di Phoenix e non è che lì le cose siano andate molto meglio, anche se ci sta di perdere contro un ex Pallone d’oro. Ma dicevamo, il Tribunale dei Social ha individuato la colpevole nella femme fatale che ha osato distrarre Matteo dalla fatica settimanale, perché diciamolo, fino a pochi mesi fa Berrettini faceva vita da asceta, votato alla castità ed il massimo che poteva concedersi era una serata in casa ad ascoltare una playlist con le canzoni di Sonego (5), oppure una partita a PlayStation con Sinner. Ovviamente anche gli spot hanno la loro colpa, perché i soldi si sa, impigriscono, mica come fino ad un paio d’anni fa quando il nostro Matteo andava avanti a pane e acqua e per fortuna c’era la mensa del Foro italico a sfamarlo. Stendiamo una velina pietosa e andiamo avanti, augurandoci che da Miami la ruota possa girare o, perché no, Melissa si innamori di Alcaraz o Medvedev.
Per fortuna ci ha pensato Jannik Sinner (8) a tenere alto il tricolore in terra americana, battendo un altro top-5 e arrendendosi solo allo scatenato Alcaraz. Anche Jannik però va bocciato, vorrà mica cavarsela con una semifinale ad Indian Wells, una roba che riesce persino a Tiafoe (8), perché non esiste che un giocatore che veste la maglia dell’Italia, nota potenza del tennis mondiale che ha dalla sua trenta slam, perda contro uno sbarbatello diciannovenne spagnolo. Insomma Sinner alla veneranda età di ventuno anni e mezzo non ha ancora raggiunto una semifinale di uno slam, non ha ancora vinto un 1000 e non è ancora arrivato nei primi 8 del mondo. Giocatore finito, e senza nemmeno essere stato fidanzato con Melissa Satta, figuriamoci.
E veniamo al torneo. Rune (5) le ha prese dal vecchio Stan (7) e ha dimostrato ancora una volta di essere il più simpatico del circuito. Non siamo informati sulle frequentazioni di Casper Ruud (4) ma i rumors raccontano di serata milanese in compagnia di Berrettini e dunque tutto torna. Lorenzo Musetti (4) invece sta mettendo in atto una strategia geniale: perdere tutte le partite possibili e immaginabili per non avere punti da difendere nel 2024, l’anno della sua consacrazione. Ha vinto Carlos Alcaraz (10), che torna numero 1 del mondo e finché a Djokovic sarà concesso di giocare un torneo su tre, così sarà. Medvedev (9) si è arreso dopo una carrellata di vittorie consecutive, anche se non gli va bene il campo, non gli vanno bene le palle, forse nemmeno il pubblico e gli avversari: figuriamoci se fosse tutto di suo gradimento.
Ha vinto anche Elena Rybakina (10) che si è presa una gustosa rivincita dopo il ko australiani contro Sabalenka (9). Insomma dietro Swiatek (7) c’è vita e consentiteci un pensiero dolce alla “vecchia” Petra Kvitova (7) che è tornata a ruggire Le azzurre? Salviamo Camila Giorgi (6) che per un’oretta ha messo sotto Pegula e Martina Trevisan (6) che ha vinto una partita. Si va a Miami, mi ami o non mi ami, questo è il problema, l’importante è che nulla distragga i giocatori…
ATP
Pagelle Australian Open: Nole 10 e gode
Novak Djokovic torna in Australia e torna a vincere. Primo trionfo per Sabalenka mentre Berrettini si consola

Diciamo la verità, è stato un Australian Open agghiacciante che non ha offerto alcuno spunto interessante, se non fosse stato per le imprese di Srdjan Djokovic, un uomo che ha un livello di autocontrollo, eleganza e opportunità nei comportamenti pari al numero di vocali nel nome.
È stato un torneo povero, nel quale non c’era il numero 1 Carlos Alcaraz, non c’era di fatto Rafa Nadal e chissà se ci sarà più, non c’era Roger Federer e qui mi sa che bisognerà arrendersi all’idea di vederlo sfilare alla Fashion Week di Parigi, non c’era praticamente Danil Medvedev (4) rimasto ai primi due set della finale dell’anno scorso. Per fortuna ci ha pensato Andy Murray (8) a riscaldare i cuori degli aficionados nottambuli ma capirete che se per emozionarci dobbiamo affidarci ad un quasi ex con un’anca di metallo, siamo messi malaccio.
Quindi che cosa poteva accadere di diverso da quello che accade di solito? Novak Djokovic (10), una volta sicuro di poter tornare ad entrare in Australia, ha ripreso a fare quello che ha sempre fatto da queste parti, e non solo: dominare. Al punto che ai suoi avversari e detrattori non resterà che augurarsi l’esplosione di una nuova pandemia.
Stefanos Tsitsipas (8,5) sognava il primo slam ed il numero 1 del mondo: “sarà per la prossima volta”, ovvero la frase che i giovani , i quasi giovani e gli ex giovani del circuito degli ultimi 20 anni si sono sentiti ripetere in continuazione. Comunque Stefanos l’ha presa con filosofia e con la consueta dose di umiltà: “È scritto, sono nato campione, sono andato a soli tre set dall’essere campione slam, numero 1 del mondo, Papa, Presidente degli Stati Uniti e presentatore del Festival di Sanremo”.
A proposito, per evitare le polemiche legate all’invito al presidente ucraino Zelensky, pare che Amadeus abbia deciso di mandare un forte messaggio di pace ospitando nella serata dei duetti Srdjan Djokovic e Apostolos Tsitsipas che si esibiranno prima in “Sei forte papà” e poi, tenendosi per mano in “Allora ti chiamerò trottolino amoroso dududadadà”
E lo so, dovremmo essere politically correct e tessere le lodi dei semifinalisti Tommy Paul (8), emblema del rinascimento del tennis a stelle e strisce, e Karen Khachanov (8), che ha tenuto alta la bandiera invisibile dell’armata russa…ma insomma i russi i russi gli americani, no lacrime non fermarti fino a domani…e invece diciamo che un torneo dello slam con Paul e Khachanov in semifinale non possiamo sopportarlo. Lo sappiamo, direte, intanto loro fin lì ci sono arrivati (e infatti gli abbiamo dato dei bei voti, che volete, anche se Struff, Davidovich Fokina, Brooksby, Bautista Agut e Shelton per arrivare in semifinale non è male come percorso eh?) e invece i membri dello squadrone italico che fine hanno fatto?
Beh, da questo punto di vista il torneo è stato pressoché drammatico. Jannik Sinner (6,5) ha almeno piantato la bandierina nella seconda settimana, ha peggiorato di un turno il risultato dello scorso anno, ma in compenso ha portato al quinto il finalista del torneo ed è tornato a casa in buona salute e non ha rivoluzionato il suo box: insomma si cresce.
Matteo Berrettini (4,5) in realtà non ha tradito le attese: l’obiettivo era occupare le pagine dei quotidiani italiani durante la seconda settimana del torneo grazie alle imprese realizzate verso le 04.30 del mattino ora italiana. Ebbene, game, Satta and match, Matteo! Sei tutti noi! Applausi!
Lorenzo Musetti (4) invece ha perso male al primo turno, tradendo le attese degli esteti del tennis. Per fortuna ci sono le donne (a prescindere, come direbbe Totó). Rybakina (9) e Sabalenka (10) hanno dato vita ad una grande finale e il timore che Iga Swiatek (5) potesse soggiogare l’intero circuito femminile è stato subito fugato. Certo a vedere Aryna Sabalenka campionessa slam e ricordandoci di quando appena otto mesi fa veniva presa a pallate da Camila Giorgi (6) al Roland Garros, viene un po’ di magone.
Suvvia tifosi, la stagione è appena iniziata, grandi novità si intravedono all’orizzonte, non avete idea di quante sorprese ci sono in…serbo!