A poco più di 10 giorni dalla partenza prevista dei voli speciali che porteranno i tennisti a Melbourne per iniziare la quarantena in vista dell’Australian Open 2021, un potenziale contenzioso legale potrebbe rompere le uova nel paniere a Tennis Australia e a tutto il mondo del tennis e mandare in fumo tutti i programmi per la stagione australiana.
L’albergo designato per la quarantena di tutti i giocatori e rispettivi entourage, il Westin Melbourne, ospita al suo interno anche 36 appartamenti al piano attico della struttura, appartamenti posseduti da privati cittadini che li utilizzano come loro abitazione. Questi proprietari sostengono di non aver dato il loro benestare affinché centinaia di persone provenienti dall’estero possano soggiornare all’interno della stessa struttura che occupano loro, potenzialmente esponendoli quindi al COVID-19.
Il management dell’albergo è stato accusato di non aver adeguatamente consultato i proprietari degli appartamenti, i quali stanno considerando di ottenere un’ingiunzione legale per bloccare i piani di Tennis Australia e del Governo dello stato di Victoria.
Secondo quanto riportato dal quotidiano australiano The Age, il Governo ha approvato il piano lo scorso 18 dicembre, ma i proprietari delle penthouse suites sono stati informati solamente il 23 dicembre. A loro avviso, la proprietà degli appartamenti consente loro diritti legali su circa il 30% delle aree comuni dell’albergo.
Tra gli individui coinvolti nella vertenza ci sono alcuni uomini d’affari australiani di spicco come Tony Schiavello, proprietario di una holding di immobili e arredamento tra le 100 più grandi aziende del Paese, Andrew Bertocchi, titolare dell’omonima impresa alimentare, e il magnate immobiliare David Marriner, che nel 2000 ha costruito l’edificio che ospita il Westin Melbourne e gli appartamenti.
“Siamo stati informati solamente a cose fatte – ha dichiarato a The Age Mark Nicholson, un altro dei proprietari – Ci sono questioni sanitarie e legali che non sono state esaminate”. Il gruppo degli occupanti delle suite, tra cui vi sono anche diversi individui nelle fasce d’età più a rischio per il COVID-19, sono pronti a ricorrere alle vie legali per costringere Tennis Australia a mandare i giocatori in un altro albergo.
Lo scorso 31 dicembre il legale che rappresenta gli interessi dei proprietari, Graeme Efron, ha notificato la direzione dell’albergo delle rimostranze avanzate e ha richiesto di ricevere un resoconto dettagliato del piano messo in atto per assicurare la sicurezza di tutti. Nel caso in cui le richieste non saranno soddisfatte, lo studio legale ha ricevuto istruzione di richiedere un’ingiunzione alla Corte Suprema del Tribunale Amministrativo dello stato del Victoria per bloccare l’arrivo dei giocatori.
Il Sig. Efron ha riferito a The Age di non essere riuscito ad ottenere alcuna informazione dal Governo, dal Dipartimento di Sanità, dal Dipartimento di Giustizia o da Tennis Australia.
Il direttore del Westin, Stephen Ferrigno, ha confermato che “in base alle disposizioni messe in atto, i residenti del Westin Melbourne non avranno alcun contatto né con gli ospiti in quarantena né con lo staff adibito ad occuparsi di loro. Utilizzeranno entrate e ascensori riservati, il piano sul quale sono localizzati gli appartamenti sarà a loro uso esclusivo e anche l’impianto di ventilazione sarà separato da quello utilizzato per tutte le altre stanze dell’albergo”.
Sicuramente una bella gatta da pelare per Tennis Australia e tutte le autorità coinvolte, anche perché appare chiaro come i proprietari scesi sul piede di guerra non siano alla ricerca di una compensazione economica.
