ATP Cup, Nadal: "Noi giocatori non siamo un rischio per gli australiani". A Djokovic mancava il pubblico

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ATP Cup, Nadal: “Noi giocatori non siamo un rischio per gli australiani”. A Djokovic mancava il pubblico

Le prime dichiarazioni di Nadal, Djokovic e Medvedev da Melbourne, alla vigilia dell’ATP Cup. Nadal: “L’Australia grande esempio di lotta al virus”. Djokovic: “Mi mancava condividere col pubblico passione ed energia”

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Manca pochissimo al primo grande evento a squadre del 2021, l’ATP Cup, uno degli antipasti del gustosissimo menù australiano, il cui piatto forte sarà, certo, l’Australian Open, al via l’8 febbraio. A Melbourne, i protagonisti dei dodici team partecipanti hanno incontrato i media per le conferenze stampa pre-torneo. Riflettori puntati soprattutto su Rafa Nadal e Novak Djokovic che, dopo il breve assaggio dell’esibizione di Adelaide, ora sono pronti più che mai a ritrovare il campo e soprattutto il pubblico e i loro fan.

È giunto il momento di comincare a parlare di tennis” ha detto il fuoriclasse spagnolo. “È per queso che siamo qui, per giocare a tennis, per tentare di regalare ai fan di tutto il mondo e ai fan qui presenti un bello spettacolo. Cerchiamo di portare un po’ di intrattenimento alle tante persone che stanno soffrendo a casa“.

E sul fatto di competere pochi giorni prima di uno Slam, Nadal ammette l’eccezionalità delle circostanze in questo inizio di stagione: “Non ho mai giocato nella settimana prima di uno slam, è dunque una situazione un po’ nuova e strana. Ma sono qui, insieme al resto della squadra, per tentare di dare il meglio in ogni momento“.

Rafa non manca di riconoscere i grandi risultati ottenuti in Australia per quanto riguarda la lotta alla pandemia: “Posso solo congratularmi con il paese per gli sforzi eccezionali messi in atto per contenere il virus. [L’Australia] è uno dei migliori esempi nel mondo su come affrontare le cose nel modo giusto in questo caso specifico. Si tratta di un grande esempio per quanto riguarda le misure adottate di cui aveva bisogno il paese per essere totalmente sicuri. Noi abbiamo fatto il test per 14 giorni di fila, il PCR, e i giocatori giunti qui con un volo in cui c’erano dei casi di positività, sono stati in quarantena 15 giorni, una quarantena dura, da soli in una stanza d’albergo. Secondo la mia umile opinione, penso che, oggi, noi giocatori non rappresentiamo un rischio per la popolazione. Apprezziamo così tanto lo sforzo messo in atto da tutto il paese e tutto ciò che ha fatto Tennis Australia per permetterci di essere qui e poter giocare. Penso che il paese sia al sicuro e noi non possiamo che ringraziarlo“.

Grande entusiasmo per il ritorno in campo anche per il n. 1 del mondo Novak Djokovic. Un comeback segnato però da un primo ritiro per lui, durante l’esibizione di Adelaide contro Sinner. “Sì, era una vescica, ma ora va tutto bene, niente di grave“, conferma Novak, evocando un problema di scarpe: “le ho cambiate oggi, per provarne di nuove, a causa delle vesciche“.

Novak Djokovic – Esibizione Adelaide 2021 (via Twitter, @AustralianOpen)

La cosa che mi è mancata di più è vedere il pubblico sugli spalti“, afferma il campione serbo. “Dopo 15 anni di carriera, questa è una delle più grandi motivazioni ed ispirazioni per me, sentire quell’energia e condividere con il pubblico la grande passione che abbiamo per lo sport“. Anche Nole ci tiene a sottolineare gli sforzi del popolo e delle autorità australiane per debellare la pandemia: “Ovviamente il paese ha fatto un lavoro fantastico per combattere il virus. Penso sia forse l’unico paese che stia offrendo questo tipo di opportunità, di poter avere un evento sportivo con un numero importante di fan in tribuna“.

CASA RUSSIA – Atmosfera rilassata anche in casa Russia, i favoriti per la vittoria finale secondo i bookmakers, il cui protagonista è certamente Daniil Medvedev, in vena di scherzi e battute con il collega e amico Andrey Rublev. Medvedev è l’unico tra i compagni ad aver disputato l’ATP Cup l’anno scorso. Nel 2020, infatti, nella squadra russa erano presenti Khachanov e Gabashvili, il capitano era Safin. Quest’anno il capitano è Donskoy e, insieme a Medvedev, ci sono Rublev e Karatsev.

Questi eventi a squadre sono sempre belli perché, a differenza del solito, non siamo concentrati solo su noi stessi. Anche se negli altri tornei possiamo cenare o pranzare insieme, ci focalizziamo su noi stessi perché vogliamo vincere il torneo, vogliamo vincere le partite. Qui è diverso. Vuoi vincere in quanto squadra, dalla panchina il team ti supporta. È qualcosa di speciale. Stiamo giocando per il nostro paese, penso che i ragazzi avranno questa sensazione fin dal primo secondo, specialmente se ci sarà un po’ di pubblico. Penso che tutti noi giocatori vogliamo gli spettatori. Quando ottieni una vittoria, la puoi condividere con loro. E anche quando perdi, il loro applauso ti accompagna fuori dal campo, è uno spettacolo che condividi con loro. È la cosa più importante“.

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