Camila Giorgi, infortunio e ritiro contro Sofia Kenin al WTA Melbourne 1

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Camila Giorgi, infortunio e ritiro contro Sofia Kenin al WTA Melbourne 1

L’azzurra gioca un set alla pari con la n. 4 del mondo nel 500 di Yarra Valley, poi deve arrendersi per un problema alla coscia. “Farò una risonanza. Ho fastidio solo quando scatto”

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Si conclude in modo amaro il primo torneo della stagione per Camila Giorgi. Dopo la vittoria al primo turno contro la francese Clara Burel, Camila è costretta al ritiro al termine del primo set contro Sofia Kenin a causa di un problema alla coscia sinistra. Un set perso in volata (5-7), ma giocato alla pari di fronte alla campionessa in carica dell’Australian Open a dimostrazione che, tra gli storici alti e bassi nel rendimento e i problemi fisici dell’ultimo periodo, l’azzurra è in grado di giocare alla pari con le migliori del mondo – sono nove le vittorie in carriera di Camila contro le top 10.

Il match inizia con Kenin che vola in fretta sul 3-0 pesante, ma il tentativo di fuga è subito rintuzzato da Camila che ha le armi per mettere in difficoltà qualsiasi avversaria e la giocatrice dell’anno 2020 non fa eccezione. Aiutata nell’occasione dal servizio (ma cinque doppi falli nel parziale e realizzazione sulla seconda inferiore a un terzo), oltre che da qualche imprecisione statunitense, l’azzurra mette a referto quattro giochi consecutivi. L’equilibrio si rompe di nuovo sul 5 pari, quando Kenin torna a strappare la battuta chiudendo il gioco con due rovesci lungolinea che lasciano ferma Giorgi: la ventiduenne nata a Mosca non è certo nuova a questa spiacevole (per le avversarie) tattica di sfoderare perle che fanno girare i set a suo favore. Sofia fa così suo il primo parziale per 7-5, ma l’attesa per un secondo che si preannunciava altrettanto interessante viene subito delusa: l’infortunio costringe Giorgi al ritiro.

“Mi è già successo due volte” spiega Camila dopo il match al direttore Scanagatta e a Vanni Gibertini che le chiedono se sia preoccupante o è una cosa che, quando capita, passa in pochi giorni. Perché manca davvero poco all’Australian Open. “Bella domanda” risponde Camila, accompagnata in questa trasferta australiana dal padre e dal nuovo sparring partner Pietro. “Sinceramente non lo so. Adesso vediamo cosa dicono i medici. Farò una risonanza tra poco, ovviamente però non è una cosa bella”. Una nota positiva è che non sente fastidio quando cammina. “Solo quando sono in azione, quando faccio scatti”.

La partita lascia contenta la ventinovenne di Macerata per quanto ha fatto vedere e per il gioco espresso, anche se ciò non può che rendere più difficile da accettare l’infortunio. “Sì, soprattutto perché nei primi game stavo sbagliando di poco. Mi rendevo conto che, anche se sbagliavo presto, mi sentivo bene. Poi ho iniziato a fare il mio gioco, anche ad andare più all’attacco quando le palle erano alte. Sì, stavo giocando bene e allora, forse, è anche peggio”.

E a non migliorare l’umore della nostra rappresentante c’è l’impegno messo nel lavoro atletico “molto pesante. Facevo tante, tante ore. È allucinante che mi sia fatta male avendo fatto una preparazione importante. Ma va bene così, dai” conclude comprensibilmente sconsolata.

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