Djokovic è già tirato a lucido: ottimo esordio contro Shapovalov in ATP Cup

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Djokovic è già tirato a lucido: ottimo esordio contro Shapovalov in ATP Cup

Doppio 7-5 a Shapovalov, che perde per la sesta volta consecutiva col campione serbo. Nole e Krajinovic completano l’opera vincendo il doppio decisivo. Un indizio non fa una prova, ma Djokovic sembra essere già in forma

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Novak Djokovic - ATP Cup 2021 (via Twitter, @atptour)
 

Tennis vero, anzi verissimo sulla Rod Laver Arena che apre i battenti per l’ATP Cup e ospita la vittoria di un ottimo Novak Djokovic (7-5 7-5) su Denis Shapovalov, la sesta in altrettanti confronti diretti. La prima uscita stagionale del numero uno del mondo è convincente, soprattutto dal punto di vista dell’attitudine, della reattività e della condizione atletica. Dimenticando per un attimo che si tratta di una competizione a squadre, la sensazione è che il numero uno del mondo sia emerso alla grande dalla off-season.

IL MATCH – Non c’è molto pubblico sugli spalti, comunque meglio frequentati delle tribune desolate che hanno fatto da cornice al brutto esordio di Fognini sulla John Cain Arena. I due in campo partono subito molto concentrati al servizio; nei primi tre game, chi risponde riesce a vincere soltanto un quindici. Nole inizia a scaldare la risposta e per Shapovalov iniziano i problemi, ma nonostante un paio di spaventose esecuzioni di rovescio di Djokovic – in particolar modo un passante incrociato in allungo – il canadese annulla due palle break con l’aiuto del servizio.

Seguono sei game di relativa tranquillità per chi serve, ma si continua a vedere del buon tennis. Il ritmo è alto, Shapovalov si dedica maggiormente alla ricerca del vincente e incappa di conseguenza in qualche errore di troppo, ma è sempre la prima di servizio – 77% la resa nel primo set – a guidarlo verso l’orizzonte del tie-break. Sul 5-5 prende coraggio e con una splendida contro-smorzata riesce addirittura a portare Nole ai vantaggi, per la prima volta nell’incontro; Shapovalov sembra avere la mano giusta per guadagnarsi il tredicesimo gioco, ma non ha fatto i conti con il jolly nella manica del Djoker.

Il serbo smette praticamente di sbagliare, vince uno scambio di pura resistenza a metà game – provocando l’urlo di frustrazione del suo avversario – e poi si guadagna il primo set point. Shapo annulla con l’ace, ma ne arriva subito un altro ed è quello che manda Djokovic avanti di un set. Il numero uno esulta da numero uno, urlando prima verso il pubblico – non quello delle grandi occasioni, come abbiamo già detto – e poi verso la panchina serba, presidiata da capitan Troicki. Appena otto vincenti e altrettanti errori non forzati, primo parziale giocato decisamente à la Nole che vince l’undicesimo set su tredici giocati contro Shapovalov.

Il secondo set racconta più o meno la stessa la verità. Djokovic non soffre mai al servizio, e quando il colpo di inizio gioco non è decisivo per vincere il punto ci pensano le consuete accelerazioni, tarate al giusto grado di rischio; il canadese non è un difensore eccellente e ovviamente Nole sa che spesso può bastare farlo colpire molto fuori equilibrio. La piccola variante sul tema è che Shapovalov, già ottimo con la prima di servizio, diventa letteralmente ingiocabile e annulla nel secondo game l’unica palla break concessa. Fino al dodicesimo game, che gli è di nuovo fatale.

Dopo un piccolo screzio verbale con il giudice di sedia Lahyani, il canadese si trova di nuovo nella posizione di servire per raggiungere il tie-break – e qui si ha la netta sensazione che questa partita somigli un po’ al paradosso più famoso di Zenone, quello di Achille e la tartaruga. Per quanto Shapovalov provi ad avvicinarsi al livello di gioco del suo avversario, gli manca sempre un centimetro per raggiungerlo perché Nole non smette mai di avanzare. Tradito dalla seconda di servizio – appena 15 punti vinti su 35 – Shapovalov deve archiviare il secondo break della partita e il secondo 7-5, nonostante un ragguardevole 80% con la prima di servizio.

Djokovic porta così la Serbia sul punteggio di 1-1 nella sfida con il Canada, dopo la facile vittoria di Raonic su Lajovic. Sarà il doppio a decidere quale team muoverà la classifica per primo nel gruppo A, ma intanto una cosa la possiamo dire. Questo Djokovic è già piuttosto in forma.

IL DOPPIO – E vince ancora, Nole. Nel doppio decisivo, guidata dal numero uno del mondo affiancato da Filip Krajinovic, la Serbia supera per 7-5 7-6(4) la coppia canadese formata dai due singolaristi Shapovalov e Raonic. Al quarto gioco, Krajinovic segue a rete il servizio per annullare l’unica palla break del parziale con la complicità di Raonic, il cui dritto avrebbe potuto fare di più sulla volée profonda ma morbida. Il break all’undicesimo gioco è propiziato da una risposta “storta” di Filip su cui Milos, a rete, va a vuoto. È invece bella dritta la successiva gran ribattuta di Djokovic, subito imitato dal compagno, e il doppio fallo di Shapo chiude il game e, in pratica, il set. Nella seconda partita, i canadesi salvano il servizio in più occasioni per poi arrendersi al tie-break.

I gironi dell’ATP Cup

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