ATP Cup, Berrettini: "Facevo fatica a vincere i punti”. Fognini: "Abbiamo affrontato i due più in forma"

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ATP Cup, Berrettini: “Facevo fatica a vincere i punti”. Fognini: “Abbiamo affrontato i due più in forma”

Le parole del Team Italia: “Ci abbiamo provato, troppo bravi loro”. Medvedev commenta l’inconsueta esultanza a fine partita: “Volevo copiare Mario Gomez”

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Clima di festa in casa Russia dopo la vittoria dell’ATP Cup 2021. Trascinati da Daniil Medvedev e Andrey Rublev, i russi hanno dominato la competizione, lasciando sempre intravedere un ambiente di squadra sereno e affiatato. Lo si è visto anche in apertura di conferenza stampa quando, come prima domanda, è stato chiesto a capitan Donskoy cosa pensasse del trofeo appena conquistato. “Non credo che nessuno voglia davvero sentire cosa ha da dire il capitano“, ha detto ridendo Donskoy. “Comunque è incredibile. Per me è stato bello cercare di essere il più possibile parte della squadra.” “Hai anche giocato, non hai fatto solo il capitano“, ha risposto prontamente Rublev al compagno.

Dopo questa breve parentesi le domande si sono ovviamente concentrate sui due singolaristi, specialmente su Medvedev. In particolare ha colpito il fatto che Daniil abbia deciso di esultare sul match point che ha deciso la sfida contro Matteo Berrettini. Niente di clamoroso o vistoso, solo una riverenza, ma, essendo abituati a vederlo appena sorridere dopo ogni vittoria, il gesto è apparso comunque sorprendente. “Ha deciso che giocherà il rovescio a una mano“, è il commento caustico dell’onnipresente Rublev che sbeffeggia simpaticamente lo svolazzo di braccio con cui Medvedev ha accompagnato l’inchino. “L’ho fatto perché era un evento a squadre. Però non era una vera e propria esultanza. Mario Gomez faceva una cosa simile quando giocava nel Bayern. Allora era il mio giocatore preferito. In realtà anche lui a volte non esultava dopo i suoi gol, altre volte faceva questa cosa. Mi piaceva molto e ho provato a copiarla. Credo che non mi sia venuta molto bene, ma è stato divertente“.

Con il successo su Berrettini, Medvedev è arrivato a quindici vittorie di fila sul circuito ATP, ma soprattutto ha portato a casa tutti gli ultimi dieci confronti diretti contro giocatori inclusi nella top-10. “È stupendo. Non riesco a dire altro. Di solito mi riesce facile rispondere alle domande, ma non mi viene niente da dire. È un grande traguardo. Mi dà grande fiducia, perché anche se perdo, so di essere capace di giocare a questo livello e questo mi aiuta a rialzarmi.

CASA ITALIA – Comprensibilmente non al settimo cielo il Team Italia, che però ha ben poco da recriminare. Semplicemente di là dalla rete c’erano due giocatori troppo in forma in questo momento. Vincenzo Santopadre è stato il primo a parlare per complimentarsi con i suoi ragazzi: “Sapevamo che erano una squadra forte. Sono due ragazzi che giocano benissimo ormai da tanto tempo, ci abbiamo provato, ma non è bastato. Matteo e Fabio hanno fatto del loro meglio. Sono orgoglioso di loro e voglio ringraziarli per queste emozioni“.

Rassegnato e molto onesto nell’analisi della sua partita, Berrettini ha reso merito a Medvedev per la performance pressoché perfetta. “Gioca bene contro tutti, non solo con i top ten. Facevo fatica a vincere i punti, non riuscivo a fare il mio gioco. Lui ha risposto molto bene, ha sbagliato poco. Non sono riuscito a trovare un modo di vincere l’incontro. In giorni come questi puoi solo complimentarti con l’avversario e pensare alla prossima partita“.

Anche Fabio ha candidamente ammesso che Rublev è stato troppo forte e, soprattutto, di non essere ancora pronto per match di questa intensità. “Abbiamo giocato contro i due giocatori più in forma del circuito in questo momento. Nel mio caso, anche se è dura da dire, non sono ancora pronto per queste partite, per questo tipo di velocità durante il punto. Ho fatto del mio meglio, ma sento che devo ancora fare un passo avanti per poter essere pronto a affrontare giocatori così. Al momento è ancora troppo per me“.

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