Challenger: Couacaud si prende la rivincita sul Covid. McDonald vince in Kazakistan

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Challenger: Couacaud si prende la rivincita sul Covid. McDonald vince in Kazakistan

Enzo Couacaud vince il Challenger di Gran Canaria a un anno dalla finale senza vincitori, quella del Challenger di Bergamo 2020. McDonald continua a far bene dopo l’Australian Open

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Enzo Couacaud (via Twitter, @ATPChallenger - foto Marta Magni)
 

Il francese Enzo Couacaud (n.216 ATP) si aggiudica il Challenger 80 di Gran Canaria battendo in finale (7-6 7-6) il canadese di origini spagnole Steven Diez (n.190 ATP) al termine di una partita entusiasmante, sicuramente il miglior match del 2021 a livello Challenger. Il 25enne transalpino ha avuto così l’opportunità di riannodare i fili di un racconto che si era bruscamente interrotto proprio un anno fa quando le prime misure anti-Covid gli impedirono di giocare la finale del Challenger di Bergamo contro l’ucraino Ilya Marchenko. 

Il primo set è molto equilibrato (un break per parte) e si decide al tie-break, dopo che Diez sul 6-5 non riesce a sfruttare ben quattro set point. La legge del contrappasso lo colpisce implacabile e il francese riesce a prevalere (7-5) giocando meglio i punti importanti.

Nel secondo parziale Couacaud strappa subito il servizio e va a condurre 2-0. Il gioco continua a essere molto piacevole ed equilibrato, con il francese che, in condizioni atletiche smaglianti, riesce a disinnescare i tentativi di Diez di variare il ritmo con la palla corta. Non trasforma però due palle break nel quarto gioco e un’altra nel sesto; le rimpiangerà ben presto, perché sul 5-4 non solo non riesce a sfruttare due match point, ma cede addirittura il servizio, rimettendo in partita Diez che, da parte sua, è salito molto di livello. Peccato però che arrivi al tie-break decisivo letteralmente esausto e vince tre soli punti. Couacaud può quindi alzare il secondo trofeo in carriera e domani avrà un motivo in più per festeggiare il proprio compleanno.

Gli ultimi italiani in gara erano stati eliminati nei quarti di finale, Andrea Pellegrino (4-6 6-1 6-4) dal serbo Nikola Milojevic (n.149 ATP) e Riccardo Bonadio (6-3 6-0) proprio da Steven Diez. Onestamente non possiamo rimproverare loro nulla, considerando il vento impetuoso che ha imperversato per tutta la giornata. Bravi i loro avversari a governare meglio le avverse condizioni meteo.

CHALLENGER 100 NUR SULTAN

Lo statunitense Mackenzie McDonald (n. 139 ATP) liquida (6-1 6-2) in poco meno di un’ora il mancino austriaco, di origini bielorusse, Juri Rodionov (n.152 ATP). Nonostante la mattanza del primo set, Rodionov (allenato da Wolfgang Thiem, il padre di Dominic) non reagisce e continua a subire passivamente la velocità di palla e le brillanti accelerazioni di un avversario caldissimo, reduce dagli ottavi all’Australian Open. Nel primo game del secondo parziale nuovo break per McDonald (alla fine saranno quattro) che in un attimo supera, a braccia alzate, il traguardo di questa finale a senso unico.

Per lui terza vittoria Challenger in carriera e un salto di altre 21 posizioni in classifica dopo le oltre cinquanta guadagnate grazie all’Australian Open: per l’ex n.57 del mondo la top 100 disterà da lunedì soltanto 18 posizioni. Il 21enne Rodionov può consolarsi col nuovo best ranking (n.139 ATP) che certifica l’ottimo torneo disputato e alimenta ulteriormente le tante aspettative che lo circondano. Di lui Raul Brancaccio (a proposito, complimenti per la sua vittoria odierna nel Future di Antalya) ha detto recentemente: “Si vede che gli piace il gioco brillante (in realtà non è che oggi se ne sia visto tanto, ndr) e questo lo porta a qualche errore di troppo. Tra gli junior bastava la potenza, qui no“.

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