Il Paire fuori controllo, per la FFT va (quasi) bene così

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Il Paire fuori controllo, per la FFT va (quasi) bene così

Il Comitato Etico Federale non ritiene meritevole di sanzione il comportamento tenuto da Benoit al torneo di Santiago

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Benoit Paire e Francisco Cerundolo - Buenos Aires 2021 (courtesy of Argentina Open 2021)
 

Il Comitato Etico della Federazione Francese ha richiamato all’ordine Benoit Paire dopo gli episodi che lo hanno reso protagonista in negativo della settimana a Santiago del Cile. Dopo che gli è stata contestata la violazione dei principi del Codice Etico, il barbuto di Avignone ha risposto inviando un’email di scuse, a quanto pare accettate.

“I comportamenti rilevati sono in contraddizione con i valori del tennis richiamati nel Codice Etico della FFT (il rispetto per il gioco, i luoghi e le attrezzature, le regole, sé stessi, gli altri, le istituzioni sportive e pubbliche e per il proprio paese; il fair play, l’autocontrollo)” si legge nel comunicato, che continua con un monito indubbiamente condivisibile: “Il Comitato rileva inoltre che i giocatori di alto livello, lungi dall’avere uno status, una reputazione o un reddito che li esenterebbe dal rispetto dei valori del tennis, al contrario hanno responsabilità specifiche nella promozione di questi valori, in particolare nei confronti dei giovani”.

Mentre il Comitato ha chiesto al n. 31 ATP “di adottare in futuro un atteggiamento più compatibile con la natura che ci si aspetta da un giocatore del suo livello”, non ha ritenuto necessario adire gli organi disciplinari competenti.

Benoit ha replicato ammettendo la violazione contestatagli, scusandosi e giustificando il proprio nervosismo con la crisi legata alla pandemia, come peraltro aveva già avuto modo di fare con un intervento sui social tra accuse, spiegazioni e (forse nelle intenzioni) scuse.

Per la performance a base di sputi, imprecazioni e tanking, oltre che un post su Instagram che non ha bisogno di ulteriori commenti, l’organo etico della FFT ha quindi ritenuto che l’osservazione formale e pubblica delle sue violazioni della Carta Etica costituisca una misura sufficiente, senza che sia necessario, in questa fase, deferirla al competente organi disciplinari”.

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