Benoit Paire: "Il circuito è diventato triste, noioso e ridicolo"

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Benoit Paire: “Il circuito è diventato triste, noioso e ridicolo”

L’irrequieto francese dice che cercherà di trovare il sorriso giocando a tennis

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Benoit Paire – ATP Santiago 2021 (foto via Twitter @chile_open)
 

Elencare gli aspetti della vita di quasi tutti che sono peggiorati negli ultimi dodici mesi richiederebbe alcune pagine. Molti sono comuni, ma ognuno ha vissuto e vive situazioni differenti, come differente può essere la valutazione di – e soprattutto la reazione a – una stessa perdita, tra relazioni, lavoro, svago, lutti.

L’incoraggiante incipit, in vista dell’entrata in vigore delle “misure di maggiore intensità” che, ci illudiamo almeno nelle intenzioni, dovrebbero impattare sulla diffusione del Covid-19 più che sul nostro benessere psicologico, per parlare di Benoit Paire. Undici sconfitte e due vittorie è il bilancio del barbuto di Avignone dalla ripresa del Tour, senz’altro tra coloro che più hanno sofferto delle nuove condizioni imposte dalla pandemia. Non che ciò giustifichi il comportamento inaccettabile tenuto in campo a Buenos Aires con tanto di ciliegina a freddo, ma certo fornisce una spiegazione per quello e altri di cui si è reso protagonista dallo scorso agosto. Dopo la sconfitta all’esordio con il giovane Holger Rune in quel di Santiago, Benoit torna ad affidarsi ai social per raccontare le sue sensazioni negative e di come cercherà di porvi rimedio. Più o meno.

“Innanzitutto complimenti a Holger che apprezzo molto e gli auguro buona fortuna per la sua carriera. In secondo luogo, un grande grazie ai miei familiari e amici che mi hanno inviato messaggi di sostegno che fanno davvero bene. Terzo, parlerò del circuito ATP che è diventato triste, noioso e ridicolo. Lo so, direte ‘non ti rendi conto di quanto sei fortunato bla bla’, ma giocare a porte chiuse senza atmosfera… non è per questo che gioco a tennis. Per dover stare stare o in hotel o al circolo con il divieto di uscire, pena esclusione e multa, o per il piacere di viaggiare? Per me, giocare è diventato un lavoro senza alcun gusto. Quindi, sì, ho bisogno di tempo per adattarmi a questo pseudo-circuito ATP, ma mi sforzerò per provare a riscoprire il piacere di giocare a tennis. Non sto parlando di risultati. Vado a giocare ad Acapulco e Miami dopo averci riflettuto a lungo e il mio obiettivo sarà semplicemente quello di avere il sorriso in campo e divertirmi a colpire la palla, senza preoccuparmi di vincere o perdere“. Per certi versi, un parere simile a quello espresso da Salvatore Caruso da Buenos Aires.

Aspettiamo allora i prossimi tornei per vedere se Benoit sarà riuscito a venire a patti con quello che è stato un divertimento fonte di guadagni per tanti anni e ora si è trasformato in un grigio lavoro fonte di malessere.

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