Era la partita che tutti avevano adocchiato come potenziale secondo turno più interessante, e alla fine è diventata realtà. Jannik Sinner sarà l’avversario per l’esordio del n. 1 del mondo Novak Djokovic nel suo debutto 2021 sulla terra battuta.

I due abitano tutti e due nel Principato e si sono allenati insieme già diverse volte, anche grazie ai precedenti trascorsi di Riccardo Piatti come allenatore del campione serbo. “Giocavamo in due contro uno, ero molto più giovane. Abbiamo giocato solamente per un’ora e mezzo, il tipico allenamento. Ho saputo dopo che Riccardo era stato il suo allenatore per un periodo; mi ha raccontato qualche aneddoto, ma niente di straordinario”.

“Giocando con lui cercherò di imporre il mio gioco, per quanto possibile. Ovviamente ho visto tante sue partite in televisione. Mi sento bene, non ho avuto tanto tempo per prepararmi sulla terra, ma tanti giocatori sono nella stessa condizione. Djokovic non gioca da Melbourne, io ho fatto qualche partita. Sto vivendo una fase che ha vissuto anche lui, a 19 anni, quando bisogna giocare partita dopo partita. Per me è un buon test giocare contro Novak. Anche se ci siamo allenati qualche volta insieme, partita e allenamento sono due cose diverse.”

Non è la prima volta che Sinner si trova di fronte a uno dei monumenti del tennis: lo scorso anno a Parigi ha dovuto affrontare Rafael Nadal sul Campo Philippe Chatrier del Roland Garros ed lo ha messo in difficoltà per almeno un set: “Ho sicuramente imparato tante cose dal match di Parigi con Nadal. L’obiettivo ora è il miglioramento, e sono migliorato in tutti i campi. A 19 anni non si sa bene dove non ci si può migliorare. Ho un buon team dietro di me, io cerco di dare il massimo giorno dopo giorno, per potermi dire, quando vado a dormire, di aver fatto tutto quello che potevo fare. Poi ci sono giornate positive e giornate negative. Dal Roland Garros l’anno scorso abbiamo lavorato tanto, tecnicamente e fisicamente, per cui domani è un buon test, poi vediamo anche come gioca lui”.

Djokovic è da tanti indicato come il campione cui Sinner assomiglia di più dal punto di vista del tipo di tennis espresso: “Credo che abbia sciato anche lui da piccolo…” ha scherzato Jannik con il nutrito gruppo di giornalisti italiani collegati in videoconferenza. “È stato allenato da Riccardo, alla stessa età che ho io ora. Io mi devo ancora sviluppare in tutti gli aspetti del mio gioco, per cui è difficile dire che sono simile a un altro giocatore. Poi il bilanciamento in campo può essere simile, ma lui è più agile, riesce ad arrivare meglio alla palla, di diritto e di rovescio è più solido di me, perché è il n.1 ha vinto tanti Slam, ha tanti anni in più di esperienza, ma la partita è sempre aperta. C’è un favorito, che è lui, per cui io darò il massimo, e male che vada perdo”.

Il direttore Ubaldo Scanagatta, dopo i complimenti di rito, ha cercato di pungolare l’ambizione di Sinner, ricordandogli che l’avversario battuto al primo turno, Ramos-Vinolas, è arrivato in finale in questo torneo nel 2017: “Non è che visto che c’è arrivato lui, e oggi l’hai battuto, allora pensi di poterci arrivare anche tu?”

“No, non mi passa per la testa il pensiero che se Ramos-Vinolas è arrivato in finale ci posso arrivare anch’io. Sono ragionamenti che non mi piacciono, perché ragionando così si può arrivare dovunque. Allora siccome ho battuto Khachanov allora posso vincere un 1000? Sì, sapevo che aveva fatto finale, sapevo che gioca meglio sulla terra che sul cemento, ma rispetto tutti i giocatori e penso solo al presente. In campo ci deve essere sempre il rispetto, insieme con la incredibile voglia di vincere.”